Buongiorno a tutti, venendo da una famiglia di dipendenti so poco o nulla sul mondo delle P.Iva
Mi chiamo Daniele, ho 27 anni, la domanda è questa: posso lavorare come Ing. Civile presso uno studio tecnico (sia esso in libera professione, come dipendente o come consulente) e allo stesso tempo fare il "venditore" per un'azienda di case in legno?
Tra i vari rapporti lavorativi possibili:
1) L'agente di commercio non è compatibile né con la figura di dipendente né con la libera professione, quindi lo scarto a priori.
2) Il procacciatore e il consulente sono compatibili sia con la figura di dipendente che con la libera professione, vero?
3) E' fattibile/lecito l'inquadramento di consulente anche se il compenso avvenisse sostanzialmente su provvigione? Conviene dal punto di vista contributivo rispetto al procacciatore?
Vorrei proporre all'azienda il rapporto di lavoro, e di conseguenza l'inquadramento contributivo, che mi permette di avere meno rischi (leggi:spese fisse, contributi ecc.) nel primo periodo, quando ancora non si sa se "si ingrana".
Grazie a chi avrà la gentilezza di rispondermi.
PS: sono già stato presso la ConfCommercio del mio paese, le info sono state frammentarie. Tuttavia è stata ventilata l'ipotesi della figura di procacciatore occasionale prima, senza P.Iva, e poi se si superasse la soglia dei 5000 aprire P.Iva e iniziare a fatturare come consulente (perché a loro detta si avrebbero i contributi in aliquota e non fissi).
Mi chiamo Daniele, ho 27 anni, la domanda è questa: posso lavorare come Ing. Civile presso uno studio tecnico (sia esso in libera professione, come dipendente o come consulente) e allo stesso tempo fare il "venditore" per un'azienda di case in legno?
Tra i vari rapporti lavorativi possibili:
1) L'agente di commercio non è compatibile né con la figura di dipendente né con la libera professione, quindi lo scarto a priori.
2) Il procacciatore e il consulente sono compatibili sia con la figura di dipendente che con la libera professione, vero?
3) E' fattibile/lecito l'inquadramento di consulente anche se il compenso avvenisse sostanzialmente su provvigione? Conviene dal punto di vista contributivo rispetto al procacciatore?
Vorrei proporre all'azienda il rapporto di lavoro, e di conseguenza l'inquadramento contributivo, che mi permette di avere meno rischi (leggi:spese fisse, contributi ecc.) nel primo periodo, quando ancora non si sa se "si ingrana".
Grazie a chi avrà la gentilezza di rispondermi.
PS: sono già stato presso la ConfCommercio del mio paese, le info sono state frammentarie. Tuttavia è stata ventilata l'ipotesi della figura di procacciatore occasionale prima, senza P.Iva, e poi se si superasse la soglia dei 5000 aprire P.Iva e iniziare a fatturare come consulente (perché a loro detta si avrebbero i contributi in aliquota e non fissi).