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comodatp e tasse

M

mirella

Ospite
ho dato tempo fa un appartamento in comodato ai miei figli i quali adesso lo hanno locato a terzi (ipotesi non esclusa nel contratto di locazione).
Chi è tenuto a pagare le tasse sull'affitto io che sono la proprietaria o loro che ne percepiscono l'affitto?
attendo chiarimenti.
 
scusami alberto,
ti chiedo un chiarimento poichè questo argomento interessa anche me e nonostante la tua precisazione, non mi sono chiare le idee per cui, espongo il mio caso.

Ho in comodato un immobile (di mio padre) in base ad un contratto registrato e stipulato per 6 anni + 6 in cui però non è espressamente prevista la possibilità di affitto a terzi del bene (ma neanche la si esclude).
Ora un amico mi ha chiesto di affittarglielo e il comodante è d'accordo.

fin qui tutto ok se non fosse per 2 dubbi:
1) Ai fini dell'art 23 del tuir, l'immobile in comodato è da intendersi a disposizione del comodante o del comodatario?
2)se il comodatario (che poi loca il bene a terzi) si trova in uno scaglione irpef + basso rispetto al comodante, non si potrebbe dubitare (da parte del fisco) che c'è elusione? se sì converrebbe forse fare un'interpello?

GRAZIE ALBE'
 
l'interpello lo puoi senz'altro fare, esponendo il caso e la tua soluzione

trovi qui quel che ti serve
http://www.agenziaentrate.it/documentazione/comunicatistampa/decreti/index.htm

Il Ministero delle finanze ha precisato, con la citata risoluzione 7/441 del 7-6-1980, che l' immobile concesso in comodato va equiparato ai fini delle imposte dirette, all' immobile a disposizione del proprietario, con la conseguenza che il comodante (cioè il proprietario) ha l' obbligo di dichiarare la rendita catastale aggiornata nella propria denuncia dei redditi.

Ora se il comodante ti da espressamente il consenso (che deve risultare cmq da atto scritto anche per tutelare le parti..)

il consenso deve essere chiaro, non presunto.. il silenzio del contratto non può intendersi come tacito consenso... onde evitare sia l'ipotesi di operazione elusiva (redditi per interposta persona) sia e a tutela del proprietario, che il comodatario si serva di un bene non suo a piacimento.

- le norme ti dicono come devi fare e
regolano il rapporto..
- laddove si può derogare e laddove i contraenti voglian pattuire clausole diverse, queste clausole devon risultare chiare e per iscritto..

l'art. 1804 del codice civile: il comodatario può servirsene per l'uso determinato dal contratto e non può concedere ad un terzo il godimento della cosa senza il consenso....

il contratto dice che in comodato l'hai tu..
l'art. 1804 dice che per concedere ad un terzo il godimento occorre il consenso...
se nel contratto tale consenso non c'è.. non c'è. (ma non perchè c'è scritto "non ti do il consenso a" ma proprio perchè non c'è scritto nulla a riguardo).

ciao...
 
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