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Col diploma di RAGIONERIA (senza laurea) c'è ancora possibilità di trovare lavoro?

SeaMan81

Utente
Un saluto a tutti gli utenti del forum, e complimenti per il forum e il sito, davvero ricco di tanti spunti interessanti.

Mi chiamo Andrea e vi scrivo da Napoli. Dal momento che siete "del settore", vi chiedo un consiglio sul mio nipotino neo 18enne, che, a settembre (a [argomento delicato] piacendo che le scuole riaprano) si appresterà a frequentare l'ultimo anno dell'Istituto Tecnico Commerciale Caruso di Napoli, indirizzo "ragioniere programmatore" (che ora mi pare abbia preso il nome di "sistemi informativi aziendali"). E' molto bravo a scuola, ha tutti 8 e 9, si vede che ci mette passione per tutte le materie che studia, specialmente quelle piu caratterizzanti del corso, ovvero sia nel ramo economico che in quello informatico, e proprio per questo motivo, i genitori (ovvero mia sorella e mio cognato), stanno cercando di convincerlo a proseguire gli studi all'università, nel settore che gli piace di piu (economico o informatico).

Lui, nonostante sia forse l'unico della sua classe che può realmente aspirare a un 100 come voto di diploma, è stato categorico: non vuole proseguire....un po' perchè ha esplicitamente affermato che non crede nel valore aggiunto della laurea per trovare lavoro (specialmente da noi al Sud), un po' per carattere: è un ragazzo che soffre molto lo stress da esami, già a distanza di un anno ha l'ansia per l'esame di maturità, e anche un semplice compito in classe, per lui, è una tortura a livello emotivo/psicologico (anche se poi lo supera sempre brillantemente)...questa forse è anche colpa dei suoi genitori,che fin dalle elementari, son stati troppo esigenti sui risultati scolastici, lo hanno trattato piu come un cavallino da corsa che come un figlio...proprio l'altro giorno mi fa: "zio, promettimi di convincere per favore mamma e papà a non insistere con l'università, a meno che non vogliano che mi prenda una laurea a suon di antidepressivi", e non vi nego che questa cosa mi abbia molto scosso, ed è una promessa che manterrò: la salute e la libertà di scegliere senza imposizioni o manipolazioni psicologiche sono due valori sacri

Detto questo, qualche perplessità sul suo futuro lavorativo me la pongo anche io, e torno alla domanda del titolo,ovvero: un ragioniere programmatore non laureato ha ancora possibilità di trovare lavoro nel suo settore senza prendersi la laurea?

Se dovessimo guardare ai dati statistici, a tuttoggi "ragioneria" dicono che sia il diploma piu richiesto... da un'altra parte però vedo: diversi laureati in economia a spasso o sottopagati presso qualche dominus, molti ragionieri che, almeno qui a Napoli, tutto vanno a fare tranne che i contabili mettendosi a fare, che so, magazzinieri, cassieri di supermercato, commessi di negozio o buttandosi nel settore commerciale a partita IVA (agenti immobiliari, assicurativi, consulenti finanziari prestiti), settore dove ho dovuto ripiegare pure io (con una laurea in giurisprudenza) e ritengo che siano lavori che puoi fare anche con la 5° elementare, basta avere parlantina ed essere "spregiudicati".... il commerciale è una giungla, ma ci devi essere portato se no "te se magnano", e per come conosco mio nipote, non ci sarebbe portato e non gli piacerebbe.

In tutto questo, a leggere proiezioni varie e studi di mercato riportati da diverse testate, dicono sempre che il lavoro del contabile e dello stesso commercialista sarebbero quelli a maggior rischio di estinzione nei prossimi 10/15 anni dovuta alla digitalizzazione e avanzamento della tecnologia sempre piu dilaganti (anche se spero proprio di no).

Insomma, non vorrei mai che mio nipote si ammalasse di nervi a fare una cosa che non vuole (l'università), ma allo stesso tempo mi chiedo se sia ravvisabile un discreto futuro lavorativo anche col diploma oppure la laurea in economia è diventata la nuova "scuola dell'obbligo" per lavorare nel settore.

Grazie a chiunque mi vorrà rispondere. :cool:
 
credo che la scelta migliore sia quella di lasciare che il ragazzo segua le proprie aspirazioni. non è certo un titolo di studio che permetta di trovare un lavoro, ma solo l'esperienza. sono convinto che relativamente al titolo di studio se sarà o lo riterrà utile tuo nipote potrà recuperare negli anni con una diversa maturità ciò che ora non si sente.
ciao
 
Buongiorno a tutti: concordo in pieno con le parole - sagge - scritte da Giuseppe e aggiungo:
1) finita la maturità decisi di essere stufo di continuare gli studi e li ho interrotti... decisione che rimpiango amaramente; in questo senso capisco che i genitori del ragazzo lo "consiglino" a proseguire;
2) se il ragazzo è ansioso x un compito, lo sarà anche per un esame universitario o per un colloquio lavorativo... nella vita gli esami non finiscono mai, lo sappiamo tutti;
3) negli anni 80 l'Italia aveva un mare di problemi (droga e terrorismo su tutti) ma si guardava al futuro con ottimismo, oggi abbiamo meno problemi e maggiore agiatezza (almeno nella media) ma il futuro è plumbeo - io dico sempre che, nella migliore delle ipotesi, i miei figli troveranno lavoro a 4/500 km di distanza...

Se tuo nipote ha un progetto, un'aspirazione, un sogno che li insegua con determinazione feroce.
 
Vi ringrazio anzitutto delle risposte:

Lui per ora nn ne vuole sapere di continuare....e credo, che, per quanto sia una decisione che non collima con quella dei genitori, è una scelta comunque che va rispettata, perchè la vita è sua.

L'unico dubbio, che mi pongo, da "zio", e mi porrei al suo posto è, per l'appunto: riuscirebbe a trovare un impiego, per quello che ha studiato (ovvero come impiegato contabile) col solo diploma di "ragioniere programmatore"? o sarebbe visto sempre e solo come lo "scarto" di chi si laurea in economia?
 
Vi ringrazio anzitutto delle risposte:

Lui per ora nn ne vuole sapere di continuare....e credo, che, per quanto sia una decisione che non collima con quella dei genitori, è una scelta comunque che va rispettata, perchè la vita è sua.

L'unico dubbio, che mi pongo, da "zio", e mi porrei al suo posto è, per l'appunto: riuscirebbe a trovare un impiego, per quello che ha studiato (ovvero come impiegato contabile) col solo diploma di "ragioniere programmatore"? o sarebbe visto sempre e solo come lo "scarto" di chi si laurea in economia?

Mi intrometto per una riflessione tutta mia: mio figlio si è diplomato quest'anno, devo dire conoscendolo, grandi capacità ma voglia di studiare zero, da principio ho pensato meglio che vada a lavorare, poi però il covid non sta agevolando questa ipotetica scelta, per cui quando mi ha detto vado all'università ho pensato bha considerando la situazione meglio che impieghi il suo tempo studiando (ndr nel frattempo ha ricambiato idea per cui probabilmente non andrà all'università). Lui ha un sacco di farneticanti idee per lo più campate in aria, per cui molto probabilmente finirà a lavorare con suo padre (ed è già fortunato direi). Il tutto in conclusione non so quanto sia possibile indirizzarli, consigliarli, come già detto da Gianni la nostra era un'epoca diversa, intanto forse si usciva già dalle superiori con un po' più di preparazione? questa la mia impressione eh! ho avuto a che fare con tanti neo diplomati che un testo unico non sapevano cosa fosse e che la partita doppia forse era una partita a tennis...non so se oggi un diploma basti, forse oggi più di 20-30 anni fa ai nostri ragazzi manca la curiosità, la voglia di imparare un mestiere, qualsiasi esso sia, la voglia di migliorarsi, troppa leggerezza in tutto e "liquidità" in tanti aspetti...forse hanno ragione loro chi lo sa, mi convinco sempre di più che 1 è colpa nostra e 2 che troveranno il modo di cavarsela.
 
credo che Catia abbia ragione: la colpa è solo nostra...noi giovani siamo stati educati dai nostri genitori con una notevole rigidità e quindi abbiamo ritenuto di concedere la massima modalità permissiva ai nostri figli
ciao
 
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