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coadiuvante familiare

R

romolo

Ospite
l'inps rifiuta l'iscrizione del padre come lavoratore a progetto in una ditta individuale tenuta dal figlio;asserisce che possa essere iscritto solo come coadiuvante familiare?in questo caso è necessario costituire un'impresa familiare o si puo' ripartire l'utile già a decorrere dal primo anno senza impresa familiare?grazie a tutti coloro che mi sapranno rispondere.
 
non si puo' ripartire l'utile per un familiare, quando non si è costituito l'atto dell'impresa familiare, ci vuole data certa.
 
come temevo!ma a tuo avviso perchè non è possibile stabilire un lavoro a progetto di soli 3 mesi(a detta dell'inps)?non vedo il motivo per cui si debba necessariamente ricorrere a un'impresa familiare.
 
Non sono competente in materia di lavoro e non so dare risposta certa al rifiuto dell'Inps. Dopo la riforma molte cose sono cambiate.
So ad ogni buon conto che le difficiltà maggiori stanno sempre nelle assunzioni tra figli -genitori, e per una cosa o per l'altra...non vengono accettate.
Nell'impresa familiare è il titolare che stabilisce in percentuale, il reddito da destinarsi al coadiuvatore familiare, in base alle prestazioni avute nel corso dell'anno, solo che si ha l'obbligo di inquadrarlo a livello Inps e Inail , e questi oneri sono fissi indipendentemente dal reddito ricevuto.
 
Re: coadiuvante familiare per Lella

intanto ti ringrazio per la gentilezza;in un art. di un noto giornale economico-fiscale leggo che nelle aziende non costituite come impr.familiari il titolare puo' attribuire a ciascun collaboratore una quota del reddito denunciato ai fini fiscali e la risposta è data riguardo a una domanda circa la mancata iscirzione di un familiare.Ancora grazie a te e a chi mi sa essere d'aiuto.
 
Re: coadiuvante familiare per Lella

rif.legislativi art.230 bis codice civile art.5 dpr 917

aspetti fiscali

Necessita un atto pubblico o scrittura privta autenticata, stipulato anteriormente l'inizio del periodo d'imposta tra il titolare e i familiari.

Al contrario nell'ambito esclusivamente fiscale e con notevoli differenze sostanziali l'art.5 dpr 917 detta le regole
per l'impoutazione del erddito e non dell'utile ad uno o più collaboratori ed in particolare prevede che :

- il reddito dell'impresa NON L'UTILE è imputato per un importo max del 49% ai familiari collaboratori a condizione che abbiano perstato attività in modo continuativo e prevalente.

Ai soli fini fiscali il titolare

-dichiara che le quote di imputazione del reddito spettanti ai singoli collaboratori ,trovano riscontro nella qualità,quantità del lavoro prestato nell'impresa in modo continuativo e prevalente.
Nel caso di ACCERTAMETNO FISCALE il maggior reddito è imputato esclusibvamente al titolare.


Per quanto tu faccia riferimento alla suddivisione del reddito anche verso familiari non iscritti...ho molti dubbi .
Proprio per il fatto che devono apportare lavoro in modo continuativo e prevalente, hanno anche obblighi a livelli previdenziali e assicurativi..

pertanto...

solo l'iscrizione ne fa da garanzia.
 
Re: coadiuvante familiare per Lella

GRAZIE MILLE E BUONA SERATA
 
Re: coadiuvante familiare per Lella

forse forse quell'articolo si riferiva all'azienda coniugale?
 
Re: coadiuvante familiare per Lella

no alberto!!!!! è proprio come dice lella...
 
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