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Casa accatastata nel 2008 e usufrutto

lalladony

Utente
Salve a tutti,
ho un quesito piuttosto complesso: un padre alla sua morte nel 1993 ha lasciato una casa, alla successione i tre fratelli si dividono la proprietà in parti uguali e la madre si riserva l'usufrutto. La variazione catastale però viene fatta solo nel 2008, fino a quella data la casa risulta intestata al padre defunto. Inoltre, dalla visura risulta solo la proprietà divisa tra i fratelli, non risulta l'usufrutto, sebbene la madre viva tuttora nella casa, insieme a uno dei fratelli.
Chiedo se il fratello nudo proprietario ha l'obbligo di dichiarare la casa nel 730, e se deve pagare l'ICI e in che percentuale. Questo fratello ha già un'abitazione principale in altro Comune.
Avevo pensato di mettere nella dichiarazione la casa con il codice d'uso 9, a partire dalla data della variazione catastale, è corretto?
Oppure il nudo proprietario può omettere la dichiarazione? Io sapevo che è l'usufruttuario che deve dichiararla, ma ho le idee un po' confuse.
Grazie mille in anticipo a chi potrà aiutarmi!
 
Avevo pensato di mettere nella dichiarazione la casa con il codice d'uso 9, a partire dalla data della variazione catastale, è corretto?
No... Il secondo comma dell'articolo 540 del Codice civile, infatti, stabilisce che la «casa adibita a residenza familiare» dei coniugi compete al coniuge superstite: il presupposto perché sorgano a favore del coniuge superstite i diritti di abitazione della casa adibita a residenza familiare è che la stessa fosse di proprietà del de cuius o in comunione tra lui e il coniuge (Corte di cassazione, sezione II civile, sentenze 6691 del 23 maggio 2000).
Questo diritto viene acquisito immediatamente dal coniuge superstite, già a decorrere dalla data di decesso (si veda la Corte di cassazione, sezione II, sentenze 6231 del 15 maggio 2000 e 2474 del 10 marzo 1987).

Il soggetto passivo a fini ici e ai fini irpef è, quindi, il solo il coniuge superstite titolare del diritto d'abitazione (in senso conforme, Commissione tributaria provinciale di Milano, sezione II, sentenza 71 del 5 luglio 2004; sezione XIII, sentenza 199 del 16 maggio 2000).
 
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