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Calcolo superfici per iscrizione Tari

kip

Utente
Sto impazzendo su questa questione.
Nel luglio 2015 ho acquistato la casa in cui vivo. Il sito dell'AMA (Roma) diceva (e dice tuttora):

La Tariffa Rifiuti per le Utenze Abitative viene calcolata in base a:
  • metri quadrati dell'immobile compresi box/posto auto, cantine, soffitte, escluse le aree scoperte (balconi, terrazzi, giardini)
  • numero di persone del nucleo familiare che vivono nell'immobile. Calcola la tua tariffa

Io quindi ho calcolato i metri quadri calpestabili dell'appartamento (46 mq, in visura risultavano ancora solo i vani) e ho preso in visura la superficie di cantina (4 mq) e posto auto (13 mq). Totale, che risulta anche sulle fatture AMA : 63 mq.
Dopo alcuni mesi in visura è apparsa la superficie catastale: 5 mq per la cantina, sempre 13 per il posto auto e per l'appartamento 59 mq con la dicitura "Totale escluse aree scoperte: 53 mq".
Adesso su alcuni siti sono apparse notizie relative alla risposta dell'Agenzia delle entrate n. 306 del 2019 che parlano di utilizzo ai fini Tari del 25% della superficie delle pertinenze ad accesso indiretto e francamente non ci capisco più niente. Leggendo la risposta dell'Agenzia sembrerebbe che, allo stato, il calcolo debba essere sulle superfici calpestabili e che quel 25% sia usato per il calcolo della superficie catastale che però, al momento, è irrilevante ai fini Tari.

Qualcuno può aiutarmi? L'iscrizione Tari che ho fatto è corretta o va rettificata?
 
Deve considerare la superficie calpestabile.
Il calcolo della TARI in base alla superficie catastale ad oggi non è ancora possibile poiché manca ancora l'emanazione di parte dei provvedimenti attuativi della norma che lo prevede, così come la stessa Agenzia delle Entrate ammette nella risposta all'interpello da Lei citata.
Il criterio della superficie catastale (per l'80%) invece potrà essere utilizzato dal Comune in fase di accertamento, in assenza di dichiarazione da parte del contribuente.
Saluti.
 
Grazie per la risposta.
Un dubbio: mi sembra di capire dalla sua risposta che ho agito correttamente indicando nella dichiarazione anche la superficie calpestabile della cantina e quella del posto auto?
Nella visura sono indicati separatamente rispetto all'appartamento, ma da quel che ho capito quei 53 mq di totale escluse aree scoperte li includono, me lo conferma?
Intendo dire: in caso di accertamento il Comune considererebbe solo l'80% della superficie catastale escluse aree scoperte indicata per l'appartamento, o considererebbe anche la superficie catastale del posto auto e cantina?
E, nel primo caso, come è possibile che ci sia una tale differenza tra l'80% della superficie catastale utilizzabile dal Comune (42 mq) e la superficie calpestabile (63 mq), mi sono dato la zappa sui piedi da solo?
 
In caso di accertamento il comune utilizzerebbe il criterio della superficie catastale sono in assenza di dichiarazione da parte del contribuente.
Detto, questo, Lei deve denunciare la superficie (calpestabile) di tutti i locali che in base alla legge nonché al regolamento comunale sono assoggettabili alla TARI.
Saluti.
 
Mi scusi se insisto, ma la mia domanda è: in caso di accertamento il Comune utilizza l'80% della superficie catastale escluse aree scoperte indicata in visura per l'appartamento e basta? Ossia 42 mq? Quel dato include anche posto auto e cantina che sono accatastati separatamente?
 
Se interpreto correttamente la reticenza come risposta positiva alla mia domanda, non posso che constatare che l'Italia si conferma un paese dove è davvero un piacere fare le cose secondo le regole: uno più furbo di me avrebbe potuto impunemente dichiarare 42 mq tassabili, andando a pagare 127 euro l'anno anziché 183. Ma che bel paese.
 
Purtroppo non si può riuscire a rispondere in tempi celeri a tutti, gentile kip.
Come già scritto, il comune utilizza il criterio della superficie catastale solo in assenza di dichiarazione da parte del contribuente.
Se invece esiste una superficie dichiarata il comune, qualora ritenga che non corrisponda a quella reale, dovrà accertarla "materialmente", prendendo in considerazione l'intera posizione del contribuente, dunque anche posto auto e cantina, vale a dire tutte le superfici dichiarate.
Saluti.
 
Però mi scusi, da qualche parte se non ricordo male ho letto che il Comune può procedere ad accertare l'inesattezza della dichiarazione del contribuente solo se questa è inferiore alla più volte citata soglia dell'80% della superficie catastale escluse aree scoperte. Per cui torniamo al discorso che se - come ho capito, ma spero di sbagliare - in quella superficie è conteggiata una parte (minima, solo il 25%, non capisco francamente perché) di posto auto e cantina, il contribuente più furbo di me che abbia dichiarato 42 mq tassabili anziché 63 mq non può ricevere accertamenti. Sbaglio qualcosa? Io spero vivamente che lei mi smentisca, mi creda.

E se invece non mi sbaglio, c'è speranza che prima o poi siano emanati i provvedimenti che mancano per l'applicazione a tutti della superficie catastale? Sarei forse uno dei pochi in Italia ad andare a pagare di meno??? (certo, non 42 mq vs 63, ma almeno 53 mq vs. 63 mq).
 
Le ripeto che il criterio attualmente in vigore per l'applicazione della TARI attiene alla superficie calpestabile e non a quello della superficie catastale.
Chi ha fatto il furbo, dichiarando una superficie (calpestabile) inferiore a quella reale ma comunque superiore al 80% di quella catastale non è detto che venga accertato, purtroppo è così, ma questa è un'altra storia.
Saluti.
 
Chiedo scusa se riesumo questo vecchio post, ma ho esattamente gli stessi dubbi che aveva l'autore. Ad oggi, qualcosa è cambiato o va sempre indicata la superficie calpestabile anzichè quella catastale? E il discorso 80% va applicato? A cosa?

Grazie a chi potrà aiutarmi
 
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