dmneasis
Utente
Buonasera,
Il mio precedente datore di lavoro, sia con la busta paga del mese di assunzione che con quella del mese di cessazione, sembrerebbe avermi "sottratto" due giorni dalla retribuzione.
In particolare, avendo un contratto CCNL metalmeccanici su 26 giorni lavorativi, il consulente del lavoro di riferimento sostiene che i giorni da retribuire vadano calcolati secondo la seguente formula: GIORNI DEL MESE (escluse le domeniche) - GIORNI DI ASSENZA (escluse le domeniche).
Se, invece, mi venissero pagati i giorni secondo la formula che mi sembra più ovvia, mi dovrebbero pagare due giorni in più, uno alla cessazione e uno all'assunzione: GIORNI LAVORATI (escluse le domeniche).
Esempio: cessazione il 20 Gennaio 2019 (ultimo giorno lavorato). La Cdl sostiene che mi debbano essere pagati 16 giorni, io sostengo 17.
Chi ha ragione?
In caso in cui io abbia ragione, come posso dimostrarlo e a chi devo appellarmi? Mi serve un avvocato?
Grazie a tutti in anticipo!
Il mio precedente datore di lavoro, sia con la busta paga del mese di assunzione che con quella del mese di cessazione, sembrerebbe avermi "sottratto" due giorni dalla retribuzione.
In particolare, avendo un contratto CCNL metalmeccanici su 26 giorni lavorativi, il consulente del lavoro di riferimento sostiene che i giorni da retribuire vadano calcolati secondo la seguente formula: GIORNI DEL MESE (escluse le domeniche) - GIORNI DI ASSENZA (escluse le domeniche).
Se, invece, mi venissero pagati i giorni secondo la formula che mi sembra più ovvia, mi dovrebbero pagare due giorni in più, uno alla cessazione e uno all'assunzione: GIORNI LAVORATI (escluse le domeniche).
Esempio: cessazione il 20 Gennaio 2019 (ultimo giorno lavorato). La Cdl sostiene che mi debbano essere pagati 16 giorni, io sostengo 17.
Chi ha ragione?
In caso in cui io abbia ragione, come posso dimostrarlo e a chi devo appellarmi? Mi serve un avvocato?
Grazie a tutti in anticipo!