bonus art. 2 (riproposto)

[Luigi]

Salve a tutti, scusate se ripropongo il quesito, ma avrei bisogno urgentemente di dare una risposta al cliente. Mi va bene anche un parere,consapevole che si può sbagliare, non abbiate paura di esprimervi. Grazie

a fine 2005 abbiamo emesso gli accrediti ai clienti x bonus sul fatturato.
Da precisare che, trattandosi di clienti raggruppati in vari consorzi, le fatture di vendita nel corso dell'anno sono state fatte al consorzio, il quale a sua volta ha rifatturato al cliente.L'ordine di vendita comunque perviene dal cliente consorziato.
Ora, un cliente lamenta il fatto che l'accredito emesso direttamente a lui in esenzione iva art. 2 non é corretto proprio x la mancanza di questo rapporto contabile diretto.
Ha ragione? e cosa avremmo dovuto fare?
Grazie

 

[max.go]

Ha ragione il cliente , dovevate fatturare la nota di credito per i bonus quantitativi al consorzio al quale originariamente avevate emesso fattura.
Tra l'altro a me risulta che l'esclusione dall'Iva è ai sensi dell'art. 26, in virtù del quale articilo, se si effetuano variazioni in dimunuzione (come nel vostro caso) è opzione del contribuente decidere di fatturare l'imponibile della nota di credito con o senza Iva in dimunuzione . Comunque per ulteriori delucidazione vedi la Risoluzione 120/E del 17.09.2004.

 

[luigi]

In effetti proprio perché non ci sono fatture di vendita si è scelta la strada dell’art.2 che riguarda la cessione di denaro e che corrisponde ad un premio di incentivazione e non l’art.26 come nota di variazione (anche solo di imponibile e non di imposta)

Altrimenti noi avremmo dovuto fare nota di credito con IVA al consorzio (nell’anno) e il consorzio a sua volta al consorziato, cosa non prevista dagli accordi.

Nel rapporto diretto con il cliente, mancando la fatturazione, non era possibile fare storni con iva.
Avrebbe potuto fatturare con iva a noi il consorziato, ma a che titolo??????

Concorso spese di vendita??? Mah!
grazie comunque dell'intervento