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[B][/B][COLOR="Red"][/COLOR]Ditte Artigiane che lavorano insieme

indian

Utente
Gradirei un Vs parere su una situazione per me anomala:
due titolari di impresa artigiana (ditte edili) senza dipendenti svolgono la maggior parte dei lavori insieme.
E' corretto? Non dovrebbero costituire una Società? Incorrono in qualche sanzione?
Grazie mille per l'aiuto.
 
Riferimento: Ditte Artigiane che lavorano insieme

Gradirei un Vs parere su una situazione per me anomala:
due titolari di impresa artigiana (ditte edili) senza dipendenti svolgono la maggior parte dei lavori insieme.
E' corretto? Non dovrebbero costituire una Società? Incorrono in qualche sanzione?
Grazie mille per l'aiuto.


Ma dove sta il problema? Nell'ediliza la cosa e' molto diffusa. Ho un parente che ha un sodalizio di questo tipo con un altro muratore, ed e' da anni che vanno avanti cosi' senza problemi.
 
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dipenden, non ha tutti i torti a fare qeusta domanda, perchè se la situazione fosse che una delle 2 ditte è l'appaltatrice ad esempio di piu' lavori mentre l'altra lavora solo ed esclusivamente per questa fatturandogli le prestazioni, si andrebbe in contro ad alcuni problemi come ad esempio quello delle imprese nate esclusivamente per eludere i contributi per lavoro dipendente ecc. ecc.
 
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dipenden, non ha tutti i torti a fare qeusta domanda, perchè se la situazione fosse che una delle 2 ditte è l'appaltatrice ad esempio di piu' lavori mentre l'altra lavora solo ed esclusivamente per questa fatturandogli le prestazioni, si andrebbe in contro ad alcuni problemi come ad esempio quello delle imprese nate esclusivamente per eludere i contributi per lavoro dipendente ecc. ecc.

Sono due imprese edili che svolgono i lavori insieme ma poi fatturano separatamente al cliente. Ma svolgendo i lavori insieme non dovrebbero costituire una Società?! Altrimenti nessuno costituirebbe società e tutti si comporterebbero così? Non mi sembra proprio corretto.
 
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se non c'è l'esclusività dell'appalto e uno fa una cosa e uno fa un'altra, ci possono lavorare tranquillamente tutti e 2, poi, non è vero che dovrebbero fare una società perchè questa è una scelta che uno fa per tanti motivi tra i quali anche la convenienza ma non si puo' obbligare qualcuno a mettersi in società con un altro, è sempre un impegno che non può essere che volontario.
 
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se non c'è l'esclusività dell'appalto e uno fa una cosa e uno fa un'altra, ci possono lavorare tranquillamente tutti e 2, poi, non è vero che dovrebbero fare una società perchè questa è una scelta che uno fa per tanti motivi tra i quali anche la convenienza ma non si puo' obbligare qualcuno a mettersi in società con un altro, è sempre un impegno che non può essere che volontario.

Grazie Saura mi hai convinto, anche perchè è la risposta che volevo.
Qualche dubbio comunque rimane: se ad esempio in un'attività di controllo, i due titolari vengono "beccati" a lavorare insieme, aiutandosi a svolgere la stessa attività?! Che succede?!
 
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niente, anche perchè la collaborazione tra imprese o più propriamente detta cooperazione (anche se non è detto che qui sia del tutto definita nella fattispecie) è frequente, aiuta a sopperire a più situazioni tra le quali quella degli ordini dei materiali ad esempio, l'unica cosa è che non si porspetti una situazione di lavoro subordinato tar i due, allora la cosa è più "noiosa" e si rischia di cadere nei problemi di cui sopra ti dicevo.
 
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Premesso che come giustamente sostiene Saura, non esistono vincoli.
Farei comunque max attenzione ad eventuali contratti di appalto (privati) in capo ad una od all'altra ditta individuale che conseguentemente fanno scaturire il subappalto lavori con la conseguenza della fatturazione in R.C.-
Inoltre un occhio di riguardo anche in caso di lavori pubblici.-
 
Riferimento: Ditte Artigiane che lavorano insieme

Tempo fa cercai di capire meglio quella sorta di postulato che spesso si sente in ambito artigiano per cui "due atigiani non devono fatturasi tra loro" e ricordo che proposi anche i miei dubbi su questo forum.
Effettivamente a volte si trovano situazioni tra artigiani in cui uno raccoglie le commesse di lavoro, poi entrambi svolgono il lavoro, uno dei due fattura al committente a l'altro artigiano fattura al primo come sub appaltatore.
Tale situazione se raggiunge livelli tali per cui il fatturato di un argigiano è rappresentato per una alta percentuale da ricavi provenienti da fatture fatte ad altro artigiano, allora ritengo che la cosa è degna di opportuna attenzione.
Infatti così facendo, come evidenziato da Saura, si potrebbe celare dietro alla collaborazione un rapporto di natura subordinata, come se uno dei due fosse un dipendente dell'altro.
Inoltre una stretta collaborazione potrebbe far sorgere il dubbio di una società di fatto. Mi spiego, se uno dei due si accolla tutte le spese realtive all'acquisto di materie per eseguire un lavoro su cui opera anche altro artigiano, oppure è l'unico che acquista i beni strumentali e la cosa diventa una consuetudine, allora questo può far pensare ad una società di fatto se poi alla fine si dividono i proventi della commessa.
Le conclusioni a cui sono giunto sono le seguenti che di seguito propongo anche per eventuali commenti:
1- Collaborazioni tra artigiani sono possibili, ma occorre non esista una sorta di esclusività del rapporto tale per cui uno fatturi sempre ad altro artigiano;
2- E' bene che ognuno abbia i propri beni strumentali e propri materiali di consumo;
3- Quando è possibile è preferibile che, seppure di fatto si collabori, il rapporto si tale che comunque entambi fatturino al committente, evitando fatture incrociate;
4- E' bene che in caso di verifiche in cantiere ciascuno abbia il proprio tesserino cantieri come titolare;
5- E' bene che in caso la commessa sia consistente (si pensi a cantieri pluriennali) si sottoscriva un accordo di associazione temporanea d'impresa.

Almeno così ho cercato di inquadrare il problema, anche se ammetto non sono sicurissimo di aver esaurintemente risolto la questione, tant'è che se ci saranno altri contributi alla discussione, attingerò io stesso volentieri.
 
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