Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Associazione in partecipazione

anto

Utente
Associazione in partecipazione tra coniugi, come viene trattata da un punto di vista fiscale e previdenziale considerato che il marito apporta lavoro (associato) e la moglie non svolge praticamente l'attività (associante).
Se qualcuno gentilmente conosce o riesce a darmi riferimenti normativi in merito, ne sarò molto grato.
 
Riferimento: Associazione in partecipazione

ho seri dubbi sulla possibilità di deduzione fiscale del compenso erogato al coniuge per opera svolta in sede di associazione in partecipazione (art 60 TUIR).

Sicuro che non sia impresa familiare?

ciao
 
Riferimento: Associazione in partecipazione

Non dovrebbe essere impresa familiare (usa i termini di associante e di associato) ed in ogni caso non sarebbero deducibili dal reddito dell'impresa. Il reddito, limitatamente al 49%, va imputato al familiare partecipante all'impresa.
Non sono deducibili i compensi corrisposti al coniuge anche se a titolio di associazione in partecipazione.
Saluti.
 
Ultima modifica:
Riferimento: Associazione in partecipazione

Da un punto di vista fiscale considerato che l'associazione risulta tra coniugi, l'associante (moglie) nel caso in esame dichiara l'intero reddito prodotto dall'impresa senza dedurre la quota dell'associato (marito). Mentre il marito non dovrebbe dichiarare alcun reddito.
Questo, penso pure per quanto riguarda gli istituti previdenziali.
 
Riferimento: Associazione in partecipazione

Da un punto di vista fiscale considerato che l'associazione risulta tra coniugi, l'associante (moglie) nel caso in esame dichiara l'intero reddito prodotto dall'impresa senza dedurre la quota dell'associato (marito). Mentre il marito non dovrebbe dichiarare alcun reddito.
Questo, penso pure per quanto riguarda gli istituti previdenziali.

Certamente da un punto di vista fiscale sì. L'associante non deduce l'associato non dichiara.
Sotto questo aspetto è stato costituito, credo, un atto inutile. Tanto valeva costituire un'impresa familiare tra coniugi; nel detto caso avrebbe imputato al familiare collaboratore la quota di reddito nei limiti del 49% e versato i contributi previdenziali per il collaboratore.
 
Riferimento: Associazione in partecipazione

Allora, per il fisco il marito risulterà disoccupato.
Per l'INPS non serve l'iscrizione nella gestione separata in quanto pur collaborando non emette fattura e di conseguenza non dichiara reddito.
Non avranno nulla da eccepire i relativi enti e amministrazioni.
La scelta di questa forma di collaborazione è stata utilizzata in quanto il marito soggetto fallito.
Non riesco a trovare riferimenti normativi, mi aiutate?
 
Riferimento: Associazione in partecipazione

Allora, per il fisco il marito risulterà disoccupato.
Per l'INPS non serve l'iscrizione nella gestione separata in quanto pur collaborando non emette fattura e di conseguenza non dichiara reddito.
Non avranno nulla da eccepire i relativi enti e amministrazioni.
La scelta di questa forma di collaborazione è stata utilizzata in quanto il marito soggetto fallito.
Non riesco a trovare riferimenti normativi, mi aiutate?

Certamente, la base imponibile è quella fiscale quale risulta dalla dichiarazione annuale ed è, quindi, ovvio che non è dovuta alcuna contribuzione previdenziale.
 
Riferimento: Associazione in partecipazione

Non vorrei essere insistente nella richiesta di informazioni, ma da un punto di vista degli studi di settore considerato che la moglie non svolge attività effettiva nell'azienda, non dovrebbe essere inserito il marito come associato, altrimenti per lo studio significherebbe un ulteriore addetto dopo il titolare (associante). Può essere giusta questa impostazione? Grazie per la risposta.
 
Alto