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Associazione culturale e attività commerciale

jack_2009

Utente
Una associazione culturale non a fine di lucro ha come finalità istituzionale la promozione della musica classica e del teatro. Il 90% delle sue entrate è costituito da fatture, con iva al 10%, emesse a Comuni ed Enti che ospitano i concerti.
Questi ricavi, pur avendo l’associazione la promozione della musica e del teatro tra i suoi scopi istituzionali, sono imponibili poiché non si sta svolgendo attività nei confronti dei suoi associati e vi è una erogazione di denaro a fronte di un determinato servizio.

1) Ma tale attività la si può ritenere comunque “commerciale connessa al fine istituzionale” oppure no?
E, se sì, come credo, il fatto che costituisca la maggior parte delle entrate della associazione è un problema oppure no?
L’articolo 149 del TUIR tra i fattori che rischiano di far perdere i requisiti di ente non commerciale cita la prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali, intendendo per queste ultime i contributi, le sovvenzioni, le liberalità e le quote associative; Ma ovviamente noi, con le quote associative, non avremo mai più entrate dei soldi ricavati dai concerti!
Rischiamo di perdere i requisiti di ente non commerciale?

2) Avendo l’associazione optato per il regime agevolato della legge 398/9 e non superando i famosi 250.000 euro l’anno di ricavi commerciali, si risolve il problema sopra esposto oppure no?

Personalmente mi sembra assurdo che un ente che promuova la musica debba fare concerti solo verso i propri associati! Come fanno tutte le associazione culturali che hanno come scopo istituzionale la promozione di arti performative?
Vi ringrazio per la risposta.
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

Grazie della celere risposta!
ma mi rimane un dubbio: pur considerando anche le quote sociali come reddito, il fatto che le entrate dei concerti (commerciali ma connesse allo scopo istituzionale) siano superiori alle entrate istituzionali (quote associative e erogazioni liberali) rischia di farci perdere i requisiti di ente non commerciale oppure no? Vorrei cioè capire se stiamo agendo in maniera "illegale" come assocazione. Grazie
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

Lo dice l'articolo 149 del Testo Unico Imposte sui redditi che qui sotto Ti trascrivo.

Ciao


1. Indipendentemente dalle previsioni statutarie, l'ente perde la
qualifica di ente non commerciale qualora eserciti prevalentemente attivita'
commerciale per un intero periodo d'imposta.
2. Ai fini della qualificazione commerciale dell'ente si tiene conto
anche dei seguenti parametri:
a) prevalenza delle immobilizzazioni relative all'attivita'
commerciale, al netto degli ammortamenti, rispetto alle restanti attivita';
b) prevalenza dei ricavi derivanti da attivita' commerciali rispetto
al valore normale delle cessioni o prestazioni afferenti le attivita'
istituzionali;
c) prevalenza dei redditi derivanti da attivita' commerciali rispetto
alle entrate istituzionali, intendendo per queste ultime i contributi, le
sovvenzioni, le liberalita' e le quote associative;
d) prevalenza delle componenti negative inerenti all'attivita'
commerciale rispetto alle restanti spese.
3. Il mutamento di qualifica opera a partire dal periodo d'imposta in
cui vengono meno le condizioni che legittimano le agevolazioni e comporta
l'obbligo di comprendere tutti i beni facenti parte del patrimonio dell'ente
nell'inventario di cui all'articolo 15 del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. L'iscrizione nell'inventario deve
essere effettuata entro sessanta giorni dall'inizio del periodo d'imposta in
cui ha effetto il mutamento di qualifica secondo i criteri di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1974, n. 689.
4. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano agli enti
ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti civili ed
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

caspita! e come faranno tutte le associazioni culturali che realizzano spettacoli teatrali, produzioni artistiche, concerti ecc.?
Che forma giuridica dovremo adottare per essere "nella legge" e non aver paura di multe o altro?

grazie
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

Per queste associazioni sono previsti appositi specifici controlli.

Non è vietato assumere la forma associativa. Semplicemente sono inibiti i vantaggi fiscali.

ciao
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

Cerco di capire se ho capito.
Possiamo rimanere associazione culturale non a scopo di lucro, fatturando gli spettacoli (che costituiscono l'entrata magggiore), ma paghiamo più tasse. Il tutto resta nella legalità.
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

Un ultima domanda:
Se nell'associazione culturale si assume a tempo indeterminato un musicista, questi può percepire, a fronte di entrate derivate dai concerti, dei compensi in busta paga. Almeno questo spero sia possibile...
grazie davvero per la competenza e la cortesia
 
Riferimento: Associazione culturale e attività commerciale

Certamente. Le associazioni possono benissimo assumere personale dipendente.

Ciao
 
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