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Il deposito iva permette di immettere beni nel territorio nazionale in sospensione d'IVA, senza obblighi immediati di pagamento dell'imposta, che sarà dovuta nel momento in cui i beni vengono estratti dal deposito
La convenienza è quindi la possibilità di immettere beni in italia senza pagamento dell'IVA immediato..
 
Il deposito IVA generalmente conviene nel momento in cui l'impresa, per l'attività che svolge, matura grossi crediti IVA che poi chiede a rimborso. In tal caso, mediante l'istituzione del deposito IVA, l'impresa "evita" l'aggravio finanziario consistente nel dover corrispondere l'IVA in dogana andando ad alimentare ulteriormente il credito IVA.
Infatti, come giustamente detto da Luigia, la merce introdotta nel deposito IVA gode di un regime "sospensivo" ai fini IVA; l'imposta verrà corrisposta al momento dell'estrazione della merce dal deposito e questa avviene mediante emissione di autofattura ex art. 17 DPR 633/72 (reverse charge) da inserire nella liquidazione IVA del periodo per cui, mediante tale meccanismo, l'impresa non subìsce alcun aggravio finanziario in quanto l'IVA viene addebitata e accreditata.
Diversamente non ha molta convenienza, considerando che stiamo parlando di un istituto a mio avviso molto burocratizzato, soprattutto alla luce degli ultimi interventi legislativi (D.L. 70/2011). Innanzitutto vi è l'iter da seguire per ottenere l'autorizzazione da parte dell'Agenzia delle Dogane perché non tutti gli operatori possono ottenerla, bisogna rilasciare apposita fidejussione nei loro confronti che serve per garantirsi da eventuali frodi all'IVA mediante l'utilizzo del deposito, poi vi è una contabilità apposita da tenere, vi è la verifica biennale che l'Agenzia delle Dogane esegue per accertare il corretto utilizzo del deposito, inventari quadrimestrali da presentare, ecc. ecc.
Ciao.
 
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