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Alla faccia della Privacy

paolo65

Utente
Da oggi tutti potranno vedere le dichiarazioni dei redditi del vicino di casa. L’Agenzia delle Entrate ha messo sul suo sito le dichiarazioni dei redditi 2005 di tutti i contribuenti italiani. Per scoprire quanto hanno guadagnato vip o amici basterà andare sulla home page del del sito dell’Agenzia e cercare nella sezione uffici il nome e cognome della persona di cui interessa conoscere il reddito imponibile e, ovviamente, le imposte pagate.

Il Garante: noi all'oscuro di tutto
Alle Entrate intanto sostengono che si tratta di un provvedimento a norma di legge autorizzato dal garante. Ma gli uffici del garante, interpellati a proposito della pubblicazione on line delle dichiarazioni dei redditi smentiscono il loro via libera: «L’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate non è mai stata sottoposta all’attenzione del Garante della privacy. Il collegio è convocato per il pomeriggio di oggi per esaminare la questione. L'iniziativa non è mai stata sottoposta all'attenzione del garante della privacy. Il collegio è convocato per il pomeriggio di oggi per esaminare la questione».

«Quadro di trasparenza»Ad autorizzare la pubblicazione degli elenchi di tutte le dichiarazioni dei contribuenti italiani, relative ai redditi del 2005, è un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Massimo Romano. Obiettivo, come scrive Romano, è «un quadro di trasparenza». Gli elenchi sono suddivisi in persone fisiche, società di persone, società di capitali e enti non commerciali e sono tutti in ordine alfabetico. «Tali disposizioni - spiega Romano - sono sottese a perseguire la finalità di interesse pubblico per realizzare un quadro di trasparenza e di circolazione dei dati, in possesso dell’amministrazione finanziaria in tema di dichiarazioni fiscali, mediante la pubblicazione di appositi elenchi».

E il sito va in tilt. Scoppia la polemica politica
L’iniziativa che non ha mancato di suscitare un grande interesse come dimostra il fatto che il sito internet dell’Agenzia è andato in tilt non appena si è sparsa la notizia. E non mancano le polemiche politiche. Secondo Vincenzo Visco «è un fatto di trasparenza e di democrazia che c’è in tutto il mondo». Il vice ministro dell’Economia ha apiegato che tutto «era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi». Il Pd plaude e Matteo Colanninno dice che la pubblicazione in rete delle dichiarazioni dei redditi «è una cosa che non mi sorprende». Insorge invece il Pdl. È una «Viscata», un «atto vergognoso», attacca il parlamentare di Forza Italia Guido Crosetto. Secondo Urso (An) «occore coniugare la trasparenza con il diritto alla privacy». Pannella promuove invece l'iniziativa dell'Agenzia delle entrate: «Non capisco quale problema ci sia».

Consumatori sul piede di guerra: «Violata la privacy»Intanto migliaia i cittadini preoccupati e impauriti in queste ore stanno telefonando all’Adoc, Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori, dopo la pubblicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate sul proprio sito web dei redditi di tutti gli italiani relativi al 2005. È quanto si apprende da una nota dell’Associazione, che considera l’iniziativa «una palese violazione della legge sulla privacy e un pericolo per l’aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte di informazione per i criminali». «Abbiamo inviato una lettera al Garante per la privacy - afferma il presidente Adoc, Carlo Pileri - chiedendo l’attivazione di una procedura d’urgenza per inibire la continuazione della pubblicazione di dati sensibili sul sito». «Tra l’altro - continua Pileri - nella modulistica di dichiarazione dei redditi non risulta prevista nè un’informativa riguardo la pubblicazione di tali dati nè una clausola specifica di autorizzazione alla pubblicazione che costituisce ulteriore violazione della legge stessa».

No comment...E' tutto un grande fratello...altro che KGB!!
 
Riferimento: Alla faccia della Privacy

non l'hanno pubblicata prima delle elesioni perchè altrimenti invece del 45% circa arrivavano si e no al 30%
 
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