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agente di commercio: vi giro la domanda

catia71

Utente
Un mio amico agente di commercio mi ha fatto questa domanda ve la giro perché effettivamente non so se c'è una soluzione pratica:
nel suo mandato percepisce una percentuale per la gestione dell'incasso crediti dai clienti. Posto quanto segue settimanalmente si trova ad incassare contanti per un certo importo, contanti che poi deve far pervenire alla casa mandante. Mi palesava la sua preoccupazione riguardo la soglia imposta per quanto riguarda l'uso dei contanti, perché effettivamente settimanalmente si trova a movimentare anche 3-4 mila euro con il rischio di segnalazioni a cui dare delle spiegazioni. Io gli ho consigliato di chiedere alla sua banca in proposito ed eventualmente farsi scrivere due righe dall'azienda che documentino l'incarico alla gestione dei contanti, in più di limitare al massimo l'incasso in contanti, ma dico poi ma chi è che ancora paga le fatture in contanti?
Grazie a chi mi può rispondere.
 
Prima situazione: incasso in contanti dai clienti.

Qui il problema più che altro si pone tra il cliente e la casa mandante. Se il cliente effettua trasferimenti in contanti alla casa mandante (per il tramite dell'agente) inferiori alla soglia di 1.000 euro non viene violata la norma. Tutt'al più entrambe le parti dovrebbero porre attenzione al caso in cui i diversi pagamenti per contanti fossero riconducibili al concetto di "operazione frazionata" nel qual caso, anche se in presenza di pagamenti di volta in volta inferiori a 1.000 euro (anche se avvengono in un arco temporale che supera i 7 gg. tra un pagamento e l'altro), ma riconducibili ad un'unica operazione di importo che supera tale soglia, viene violata la norma. Ripeto, però, questo è un problema che non riguarda l'agente.

Seconda situazione: versamento in banca degli incassi effettuati in contanti per conto della mandante.

La norma vieta il trasferimento di contante superiore a 1.000 euro solo quando coinvolge i privati ma non anche quando l'operazione verrebbe tracciata per l'intervento di un intermediario (ad es. la banca). In tal caso, infatti, l'impiegato allo sportello che riceve questi versamenti con cadenza settimanale, non deve automaticamente segnalare la violazione (a meno che non si tratti di somme complessivamente superiori a 15.000 euro), ma deve effettuare dapprima una valutazione sulla base di alcuni indicatori stabiliti dal MEF e Banca d'Italia, se non ricordo male, dopodiché decidere se procedere alla segnazione o meno. Nel caso del tuo amico agente penso che difficilmente si dovrebbe procedere alla segnalazione atteso che il suo mandato prevede l'incasso dei crediti presso la clientela (tant'è vero che gli viene riconosciuta una percentuale) per cui quei versamenti non sono soldi suoi ma che appartengono alla casa mandante tant'è vero che poi questi soldi vengono girati (immagino tramite bonifico) a quest'ultima per cui l'operazione è tracciata. Però non è da escludersi che, nel dubbio, la segnalazione potrebbe comunque partire.
Di conseguenza sono d'accordo con la tua osservazione, e cioè che se si può evitare l'utilizzo del contante a favore di un pagamento tracciato da parte del cliente direttamente alla mandante, eviterebbe ogni (eventuale) problema, tenendo presente altresì che il Decreto Monti prevede che la segnalazione per violazione all'uso del contante deve essere effettuata anche all'Agenzia delle Entrate, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe.
Ciao.
 
Il problema effettivamente si pone e va, a mio giudizio, inquadrato come segue.

L'agente non può incassare per contanti somme superiori alla soglia in quanto, nel momento in cui incassa, si perfeziona un pagamento fra aziende soggetto al limite.
Se si tratta di acconti inferiori a 1.000 euro ma riguardanti una stessa fattura di importo superiore alla soglia, si rientra nella fattispecie di "operazione frazionata".
Quindi sarà per forza di cose necessario modificare la prassi ed effettuare pagamenti esclusivamente tramite assegni bancari.
Fra l'altro se l'agente versa in contanti queste somme sul proprio conto corrente si pone anche il problema di gustificare i versamenti alla luce delle nuove norme previste dalla manovra monti sulla trasmissione dei conti correnti all'agenzia delle entrate, col rischio di vedersi assoggettare a imposizione le somme della mandante come propri introiti in nero.

Studio Pontecorvi
 
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