Sono beni finiti tutti quei prodotti, diversi dalle materie prime, che, anche successivamente al loro impiego nella costruzione o nell'intervento di recupero, non perdono la loro individualità pur incorporandosi nell'immobile (
Circ. Min. 2 marzo 1994 n. 1/E).
Sono tali, ad esempio:
- ascensori e montacarichi;
- infissi e sanitari;
- prodotti per gli impianti idrici, elettrici e a gas;
- scale a chiocciola (
Ris. Min. 9 marzo 1996 n. 39/E).
Le cessioni di tali beni sono assoggettate ad aliquote ridotte a seconda della fattispecie per la quale sono utilizzati.
L'applicazione delle aliquote ridotte è prevista solo nella fase finale di commercializzazione dei beni e previo rilascio di una dichiarazione da parte dell'acquirente circa l'utilizzazione di questi beni per la realizzazione delle opere di seguito indicate. La dichiarazione inoltre dovrà essere corredata da apposita documentazione atta ad illustrare la natura dell'intervento e l'eventuale autorizzazione amministrativa necessaria, come ad esempio, lo speciale attestato con cui il Comune riconosce che gli interventi di recupero sono effettuati in applicazione della
legge 457/78 (
Cass. 9 maggio 2003 n. 7124).
L'agevolazione può essere estesa anche alle prestazioni di posa in opera da parte del soggetto cedente che si configurano come operazioni accessorie.
Utilizzo
Aliquota fabbricati «Tupini» non di lusso, che siano o meno adibiti a prima casa (
Circ. Min. 19 giugno 2002 n. 54/E) 4%
(1)fabbricati assimilati alle abitazioni non di lusso 10%
(2)opere di urbanizzazione e assimilate 10%
(2)interventi di recupero ad esclusione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie 10% (2)
Note(1)
n. 24 tab. A parte II DPR 633/72(2)
n. 127-sexies e 127-terdecies tab. A parte III DPR 633/72
