Come si diventa un revisore iscritto al Registro dei revisori legali

Dopo aver evidenziato a grandi linee l’attuale sistema della revisione legale in Italia, analizziamo ora l’attore principale del controllo, ossia il revisore legale, cioè il soggetto incaricato dall’assemblea di svolgere questo incarico. Nel presente capitolo si tratteggerà la figura professionale che emerge dalle norme in vigore, cercando di identificarne i tratti professionali e di competenza tecnica necessari per svolgere tale ruolo.
In particolare si farà riferimento alle modalità per diventare revisori, al relativo tirocinio professionale e alle caratteristiche dell’esame di Stato, alle modalità di iscrizione al Registro dei revisori legali in base alle norme definite dal d.lgs. 39/2010 e dei primi tre regolamenti attuativi del decreto stesso e in vigore dal 13
settembre 2012.

L’iscrizione al Registro ed il suo contenuto

Una volta superato l’esame ognuno provvede autonomamente ad espletare tutte le formalità richieste alla propria iscrizione al Registro dei revisori.
Tenuto conto dell’unicità del Registro, la norma differenzia il contenuto della domanda di iscrizione in base alla diversa natura del richiedente, se persona fisica o società. Inoltre, per le persone fisiche il contenuto varia a seconda che l’iscrizione venga richiesta da un soggetto che abbia ottenuto l’abilitazione in Italia o all’estero. Si ricorda, infatti, che in quest’ultima ipotesi il richiedente è tenuto al superamento di una prova attitudinale in lingua italiana. Inoltre, se il paese estero è extra-UE è necessario, oltre al fatto che sia garantita la reciprocità di trattamento per i revisori italiani, che il richiedente abbia preso parte a programmi di aggiornamento professionale nel proprio Stato.

Registro dei revisori inattivi

Le norme prevedono anche l’istituzione del “Registro dei revisori inattivi”, ossia di una separata sezione del Registro per i cd. “revisori inattivi”.
L’aspetto è nuovo ed importante, in quanto in Italia gli iscritti al registro sono oltre 90.000, ma gli operativi arrivano forse a 10.000.

L’esame di idoneità professionale per revisore legale

Un requisito fondamentale per l’iscrizione al Registro dei revisori legali, dopo il completamento del tirocinio, è il superamento dell’esame di idoneità professionale. L’esame è indetto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero della Giustizia, almeno due volte l’anno (precedentemente era una sola volta) in sessione unica a Roma.
L’esame di idoneità professionale ha lo scopo di accertare il possesso delle conoscenze teoriche necessarie all’esercizio dell’attività di revisione legale e della
capacità di applicare concretamente tali conoscenze.

La proposta di incarico di servizi professionali ed il suo contenuto

Come accennato in precedenza, la proposta di incarico di servizi di revisione (di seguito “proposta di revisione”) viene redatta all’inizio dell’iter procedurale e sulla stessa l’organo di controllo è titolato ad esprimere un parere motivato.
Per la redazione e presentazione di una proposta di revisione è utile fare riferimento al contenuto del principio di revisione internazionale ISA n. 210 – Agreeing the Terms of Audit Engagements, e alla comunicazione Consob n. DAC/
RM/96003556 del 18 aprile 1996, ove si raccomanda uno schema di proposta di servizi professionali con criteri generali di riferimento dei possibili contenuti, da adattare alle peculiarità di ogni incarico.

La revisione delle società controllate

Se il revisore della società controllante è anche revisore della società controllata, delle fi liali e delle divisioni dotate di autonomia (dette anche “succursali” o “branch”), i fattori che infl uenzano la decisione di stipulare una lettera di incarico
separata per ogni società operativa riguardano:
– l’organo societario che nominerà il revisore;
– l’obbligo o meno di emettere una relazione di revisione specifi ca;
– le norme di legge nazionali;
– l’ampiezza di qualsiasi lavoro svolto da altri revisori;
– la percentuale di proprietà da parte della società controllante;
– il maggior o minor grado d’indipendenza della direzione dell’unità rispetto alla società controllante.

Il conferimento e la revoca dell’incarico

Lo scopo di questo capitolo è di concentrare l’attenzione sulle caratteristiche dell’incarico affidato dall’Assemblea ordinaria dei soci (o da organo equivalente) al revisore legale che si occuperà della verifica del bilancio d’esercizio e, ove redatto, del bilancio consolidato. Nel primo capitolo si è visto come avviene la nomina del revisore legale nelle diverse tipologie di governance societaria, ora indipendentemente da esse vediamo l’iter relativo al conferimento dell’incarico.
In effetti l’assegnazione formale è solo la conclusione di un lungo processo di selezione del soggetto cui affidare la revisione legale dei conti e del suo modo di svolgere i controlli.

Il Collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti

La revisione legale di conti, attualmente disciplinata dal d.lgs. n. 39 del 27 Gennaio 2010, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 23 Marzo 2010, consiste nella verifica della regolare tenuta della contabilità e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili.
Essa deve constare di una serie di controlli e procedure atti ad identificare eventuali rischi di errori significativi in bilancio ed individuare gli opportuni criteri consoni alla loro valutazione.

Le attività preliminari all’accettazione dell’incarico

Le prime Linee Guida trattano la materia dell’inizio e della cessazione dell’incarico e nello specifico affrontano i seguenti temi:

• La linea Guida R.10.10 riguarda le attività preliminari all’accettazione dell’incarico;
• La linea Guida R.10.20 inerisce la valutazione dell’incarico;
• La linea Guida R.10.30 riguarda i termini dell’incarico;
• La linea Guida R.10.40 concerne la verifica dei requisiti d’indipendenza;
• La linea Guida R.10.50 riguarda le procedure e le carte di lavoro inerenti l’indipendenza;
• La linea Guida R.10.60 riguarda la proposta motivata di conferimento dell’incarico di revisione;
• La linea Guida R.10.70 analizza la cessazione dell’incarico.

I termini dell’incarico

Nella Linea Guida R.10.30 si rifà al principio di revisione internazionale n. 210, “Accordi relativi ai termini degli incarichi di revisione”, il quale stabilisce che i termini dell’incarico di revisione, fatto salvo il caso in cui siano leggi o regolamenti a prescriverli in modo sufficientemente dettagliato, devono essere concordati e poi riportati:
- in una lettera di incarico da parte dei candidati sindaci, preventivamente avvisati della proposta di nomina ovvero;
- in altra forma di accordo, comunque scritto, quale ad esempio la delibera assembleare di nomina che individui espressamente le condizioni necessarie per lo svolgimento dell’incarico di revisione, oppure che dia esplicito mandato all’organo amministrativo per la definizione dei termini dell’incarico.