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eBook in pdf di 39 pagine sulla disciplina relativa alle operazioni più frequenti che sono documentate da bolla doganale, contenente un'analisi della normativa dal punto di vista IVA e, degli aspetti contabili di tali operazioni.
Le merci destinate ad essere vincolate a un regime doganale, con eccezione del regime di zona franca, devono essere oggetto di una dichiarazione in Dogana appropriata al regime in questione (art. 158 del regolamento UE 9.10.2013 n. 952 c.d. “Codice Doganale dell’Unione” in sigla “CDU”).
I regimi doganali, previsti dall’art. 5 punto 16 del CDU sono i seguenti:
Premessa
1. Importazioni: aspetti IVA
1.1 Quadro normativo
1.2 Nozione di importazione
1.2.1 L’immissione in libera pratica
1.2.2 Il perfezionamento attivo
1.2.3 Ammissione temporanea
1.3 Importazioni non soggette ad IVA
1.4 Momento di effettuazione delle importazioni
1.5 La base imponibile IVA
1.5.1 Elementi inclusi nel valore in Dogana
1.5.2 Elementi esclusi nel valore in Dogana
1.5.3 Limitazioni alla determinazione del valore doganale come valore della transazione
1.5.4 Determinazione del valore doganale come “valore normale”
1.5.5 Applicazione del c.d. “metodo dell’ultimo ricorso”
1.6 Documenti commerciali che attestano il valore in dogana
1.7 Importazioni di software
1.8 Aliquote IVA
1.9 Importazioni in reverse charge
1.10 Detrazione IVA
1.11 Un caso particolare: immissione in deposito IVA
1.12 Un caso particolare: omaggi e campionature
2. Importazioni: aspetti contabili
2.1 I documenti che intervengono in un’operazione di importazione
2.2 Registrazione della fattura del fornitore extra UE
2.3 Registrazione della bolla doganale
2.4 Registrazione della fattura dello spedizioniere
2.5 Chiusura dei conti fittizi
2.6 Operazioni in valuta: risvolti contabili
3. Esportazioni: aspetti IVA
3.1 Quadro normativo
3.2 Le esportazioni dirette
3.2.1 Esportazioni triangolari
3.2.2 Esportazioni indirette
3.3 Esportazioni assimilate
3.4 Le operazioni assimilate alle esportazioni
3.5 La prova dell’esportazione
4. Esportazioni: aspetti contabili
4.1 I documenti che intervengono in un’operazione di esportazione
4.2 Registrazione della fattura verso il cliente extra UE
4.3 Registrazione della fattura dello spedizioniere
4.4 Operazioni in valuta: risvolti contabili
5. L’angolo operativo: riflessioni e risposte ad alcune questioni
5.1 Contabilità semplificata e registrazioni
5.2 Fattura elettronica e bolla doganale
5.3 Immissione in libera pratica in Italia e successiva cessione intracomunitaria
5.4 Omaggi di beni della propria attività a soggetti extra UE
5.5 Beni importati in altro Paese membro con successiva destinazione verso l’Italia
5.6 Cessione di campioni gratuiti appositamente contrassegnati a soggetti ExtraUE
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
L’internazionalizzazione vede sempre più le imprese nazionali coinvolte in operazioni a cui partecipano più soggetti esteri, sia comunitari che extracomunitari. Talvolta le operazioni poste in essere pongono gli operatori di fronte a problematiche e dubbi operativi di non facile ed immediata soluzione.
Il presente ebook vuole essere una guida per quanti si trovano a dover gestire da un punto di vista fiscale operazioni con l’estero. Le risposte sono elaborate con lo scopo di offrire soluzioni ai più frequenti dubbi interpretativi che si hanno nella pratica quotidiana.
Premessa
1. Territorialità dell’imposta
1. Vendita di un bene immobile estero
2. Acquisto da extra UE ed introduzione in un deposito doganale
3. Riparazione di un macchinario da operatore UE e territorialità IVA
4. Riparazione di un macchinario da operatore extra Ue e territorialità IVA
5. Cessione di beni effettuata a bordo di navi
6. Cessione di beni a bordo di un aereo
7. Cessione di un bene immobile in Italia da parte di soggetto estero
8. Cessione di un bene mobile non presente nel territorio dello Stato
9. Prestazione di consulenza
10. Trasporto merci da operatore UE verso soggetto passivo italiano
11. Trasporto merci da operatore italiano verso soggetto passivo italiano
12. Trasporto merci da operatore italiano verso soggetto passivo UE
13. Ristrutturazione di immobile situato in Italia
14. Trasporto passeggeri
15. Trasporto di beni per conto di un privato
16. Trasporto di beni per conto di un soggetto passivo
17. Trasporto di beni per conto di un soggetto passivo tra due Paesi extra UE
18. Assistenza tecnica a privato extra UE
19. Intermediazione su immobile in Italia
20. Intermediazione nel settore alberghiero
21. Intermediazione bene mobile
22. Intermediazione verso privato consumatore
23. Intermediazione internazionale
24. Noleggio a breve termine e utilizzo nella UE
25. Noleggio a breve termine ed utilizzo in Italia
26. Noleggio a lungo termine verso soggetto IVA UE
27. Noleggio a lungo termine verso privato
28. Noleggio a lungo termine verso privato extra UE
2. Scambi intracomunitari di beni
29. Acquisto intracomunitario e presupposti
30. Cessione intracomunitaria e presupposti
31. Acquisto intracomunitario da ente non commerciale
32. Reso in ambito intracomunitario
33. Fornitura di beni destinati a essere installati, montati o assiemati dal fornitore in un altro Stato membro dell’UE
34. Fornitura di impianto ad un operatore dell’UE
35. Trasferimento di beni in Italia da un altro Stato membro UE – lavorazione e successiva cessione all’esportazione dei beni
36. Consegna dei beni in garanzia nella UE
37. Acconti a fornitori UE
38. Acquisto e vendita di beni nello stesso Stato UE
39. Omaggi di beni ricevuti da Paesi comunitari
3. Esportazioni
40. Esportazione con e-fattura
41. Cessione all’esportazione con trasporto a cura del cessionario – prova di uscita dei beni dal territorio UE
42. Effetti delle note di credito sul plafond
43. Consegna dei beni in garanzia fuori dalla UE
44. Esportazione: cessionario esportatore abituale e plafond
45. Cessione di attività e subentro nel plafond
4. Le importazioni
46. Beni di provenienza extracomunitaria importati in Spagna per essere successivamente ceduti con trasporto in Svizzera
47. Base imponibile IVA nelle operazioni di importazione
48. Importazione in reverse charge
49. Importazione e detrazione IVA
50. Importazione con immissione in deposito
5. Le triangolazioni
51. Triangolazione con intervento di soggetto extra UE
52. Triangolazione comunitaria nazionale: IT1 – IT2 - UE
53. Triangolazione comunitaria nazionale: IT1 – UE – IT2
54. Triangolazione comunitaria nazionale: UE - IT1 – IT2
55. Triangolazione comunitaria: UE – UE – IT
56. Triangolazione comunitaria: UE –IT -UE
57. Triangolazione comunitaria: IT –UE-UE
58. Triangolazione EXTRA UE -IT-UE
59. Triangolazione UE-EXTRA UE -IT
60. Triangolazione EXTRA UE –UE-IT
61. Triangolazione IT-IT-EXTRA UE
62. Triangolazione IT-EXTRA UE-IT
63. Triangolazione IT-EXTRA UE-EXTRA UE
64. Triangolazione UE-IT-EXTRA UE
65. Triangolazione EXTRA UE – IT -IT
66. Triangolazione EXTRA UE – IT –EXTRA UE
67. Triangolazione EXTRA UE -EXTRA UE-IT
6. Scambi di beni con San Marino
68. Cessioni ad operatore economico di San Marino
69. Acquisti di beni da San Marino
70. San Marino e fattura elettronica
71. San Marino e prestazioni di servizi
7. Brexit
72. Conseguenze ai fini IVA della Brexit
73. Acquisti e cessioni di beni e Brexit
74. Prestazioni di servizi generiche e Brexit
75. Identificazione in Italia di operatore del Regno Unito e Brexit
76. Rimborso imposta assolta nel Regno Unito e Brexit
77. Cessioni a viaggiatori e Brexit
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Guida alla disciplina del funzionamento dei depositi IVA e alle nuove regole di assolvimento dell'Iva decorrenti dal 1° aprile 2017, aggiornata con l'entrata in vigore dal 1° gennaio 2020, delle novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018.
• Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
• La rilevazione dei movimenti dei beni
• Le operazioni agevolate
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA
• La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
• L’applicazione dell’IVA
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
• Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
• I risvolti operativi ai fini dell’IVA
• L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
• La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
• Il contratto di call-off stock
• Il contratto di consignment stock
• La fattura elettronica
• Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
• Le operazioni intracomunitarie a catena
• La prova del trasporto intracomunitario
• Appendice
Dal 1° aprile 2017, la disciplina del funzionamento dei depositi IVA segue le nuove regole fissate con l’art. 4, commi 7 e 8, del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193. Talune regole sono semplificate in quanto nel deposito IVA possono essere introdotti beni senza alcuna distinzione di carattere merceologico né di carattere soggettivo tra operatori nazionali o comunitari o extracomunitari.
Inoltre, qualsiasi operatore può procedere all’estrazione dei beni essendo stati soppressi gli obblighi di essere iscritti alla CCIAA da almeno un anno e di attestare l’effettiva attività e la regolarità dei versamenti dell’IVA.
Restano invariate le regole da seguire per effettuare le estrazioni dei beni introdotti a seguito di acquisti intracomunitari (per cui la fattura deve essere integrata con l’IVA). Per i beni immessi in regime di libera pratica le regole procedurali sono diventate definitive con la pubblicazione del d.m. 23 febbraio 2017.
Tuttavia, le novità, non gradite, sono individuate con il fatto che l’estrazione fatta da un operatore nazionale comporta il versamento dell’IVA con il modello F24, ma senza la possibilità di beneficiare della compensazione con eventuali crediti. Tale regola comporta, quindi un’immediata entrata erariale, ma, contemporaneamente, anche il formarsi di una situazione creditoria. Va prestata attenzione al fatto che l’imposta è dovuta da chi procede all’estrazione dei beni ma deve essere versata dal gestore del deposito in suo nome e per suo conto, essendo solidalmente responsabile dell’adempimento, anche in ordine alle sanzioni. Qualora l’operatore utilizzi la c.d. “lettera d’intento”, il gestore deve effettuare il c.d. “riscontro telematico”.
L’inosservanza di tali incombenze è valutata ai fini della revoca dell’autorizzazione a gestire il deposito.
Dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore le novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018. Sono norme di immediata applicazione, pur non essendo ancora recepite nella legislazione italiana, che apportano novità sostanziali quali l’efficacia sostanziale (e non formale) del codice identificativo IVA
del cessionario comunitario che deve essere indicato nella fattura emessa e nei modelli INTRASTAT relativi alla cessione intracomunitaria, la prova della cessione intracomunitaria ai fini della regola di “non imponibilità ai fini dell’IVA”.
A ciò vanno aggiunte le semplificazioni procedurali relative ai contratti in regime di call-off stock (che si aggiungono a quelle di “consignment stock), e alle “cessioni intracomunitarie a catena.”
Le novità non sono di poco conto, anche in relazione alle nuove procedure introdotte, che per la loro applicazione pratica hanno la necessità di ottenere opportuni e tempestivi chiarimenti ufficiali, valorizzando l’istituto dei depositi IVA e delle recenti novità.
Presentazione
Depositi fiscali IVA: la normativa dal 1° aprile 2017
1. Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
1. L’istituto del deposito fiscale
2. La definizione di deposito IVA
3. I beni che possono essere immessi nel deposito IVA
4. I soggetti abilitati alla gestione dei depositi IVA
4.1. I depositi IVA per i quali non è prevista l’autorizzazione
4.2. I depositi IVA per i quali è richiesta l’autorizzazione
2. La rilevazione dei movimenti dei beni
1. La movimentazione dei beni
2. L’introduzione e l’estrazione dei beni
3. Il controllo sulla gestione del deposito
4. L’irregolare introduzione di beni nel deposito
3. Le operazioni agevolate
1. Le operazioni agevolate ammesse nei depositi IVA
2. Le operazioni che presuppongono la contestuale introduzione fisica dei beni nel deposito IVA
2.1. Gli acquisti intracomunitari di beni eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA
2.2. L’immissione in libera pratica di beni destinati ad essere introdotti nel deposito IVA
2.3. Le cessioni di beni eseguite mediante introduzione nel deposito IVA
2.4. Le cessioni di beni elencati nella tabella A-bis allegata al d.l. 30 agosto 1993, n. 331
3. Le operazioni che sono eseguite sui beni che si trovano nel deposito IVA
3.1. Le cessioni di beni custoditi nel deposito IVA
3.2. Le prestazioni di servizi rese sui beni custoditi nel deposito IVA
3.3. Il trasferimento dei beni in altro deposito IVA
4. L’estrazione dei beni dal deposito IVA
1. Le modalità di estrazione dei beni dal deposito IVA
2. Le cessioni all’estero
2.1. Le cessioni intracomunitarie
2.2. Le cessioni all’esportazione
2.3. L’utilizzazione o la commercializzazione in Italia
3. Il consignment stock
4. Il destinatario della lettera d’intento
5. La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
1. Le regole dell’estrazione
2. I requisiti di affidabilità
3. L’attestazione della garanzia
4. L’esclusione della garanzia
6. L’applicazione dell’IVA
1. Il momento rilevante per l’applicazione dell’IVA
2. La base imponibile
3. Le modalità di versamento dell’IVA
4. I beni di provenienza extracomunitaria immessi in libera pratica
5. I soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi
6. Il soggetto interessato da più fattispecie
7. L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
8. Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
1. La rilevanza delle prestazioni di servizi
2. L’individuazione delle prestazioni di servizi
9. I risvolti operativi ai fini dell’IVA
1. La detrazione dell’IVA
2. La mancata introduzione di beni immessi in libera pratica
3. Le indicazioni nella dichiarazione annuale IVA
10. L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
1. I soggetti passivi
2. La regola
3. La responsabilità solidale del gestore del deposito per il pagamento dell’IVA
11. La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
12. Il contratto di call-off stock
1. Il quadro normativo
2. La qualificazione del contratto
3. L’esclusione del “trasferimento dei beni a se stesso”
4. La decadenza della condizione sospensiva
5. Il registro dei movimenti
13. Il contratto di consignment stock
1. I profili contrattuali
2. La gestione fiscale
2.1. La regola
2.2. Gli adempimenti per la gestione in ambito comunitario
2.3. La gestione degli adempimenti in ambito extracomunitario
3. La stabile organizzazione
14. La fattura elettronica
1. La regola operativa
2. Le autofatture
3. L’inversione contabile
4. I depositi IVA
5. L’esterometro
15. Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
1. L’archivio VIES
16. Le operazioni intracomunitarie a catena
1. L’innovazione normativa
2. La c.d. “triangolazione comunitaria”
3. Le operazioni “a catena”
17. La prova del trasporto intracomunitario
1. La norma interna
2. La presunzione del trasporto intracomunitario
Appendice
Normativa e Prassi
Aggiornato con il D.Lgs. n 62/2018.
Nello svolgimento di alcune attività è prevista l’applicazione di regole speciali ai fini IVA.
In particolare sono previsti regimi speciali IVA:
Nel presente ebook analizzeremo i regimi che, appunto, hanno delle regole particolari di applicazione dell’IVA.
Premessa
1. Regime speciale del “Mini One Stop Shop” (MOSS)
1.1 Ambito soggettivo
1.2 Ambito oggettivo
1.3 Regime UE
1.4 Regime non UE
1.5. Esonero da adempimenti IVA
1.6 Dichiarazione trimestrale e versamento
1.7 MOSS e regimi fiscali agevolati
1.8 Registrazione, cancellazione ed esclusione dal regime
1.9 Riforma della disciplina
2. Regime speciale per i produttori agricoli
2.1 Definizione di produttore agricolo ai fini IVA
2.2 Regime speciale
2.3 Prodotti agricoli per i quali non si applica la detrazione forfetaria
2.4 Esportazioni e cessioni intracomunitarie
2.5 Imprese agricole “miste”
2.6 Adempimenti contabili
2.7 Separazione delle attività
2.8 Attività agricole connesse
2.9 Regime di esonero
2.10 Cessazione del regime di esonero
2.11 Opzione per il regime ordinario
2.12 Rettifica della detrazione
2.13 Le percentuali di compensazione
3. Il regime speciale delle agenzie di viaggio
3.1 Ambito soggettivo
3.2 Ambito oggettivo
3.3 Ambito territoriale
3.4 Momento impositivo
3.5 Fatturazione e registrazione
3.5.1 Registrazione della fattura riepilogativa delle provvigioni
3.6 Liquidazione e versamento
3.7 Detrazione dell’IVA
3.8 Operazioni escluse dal regime speciale
4. Il regime speciale dell’editoria
4.1 Ambito oggettivo
4.2 Ambito soggettivo
4.3 Operazioni con l’estero
4.4 Modalità di determinazione dell’imposta
4.4.1 Sistema delle copie vendute
4.4.2 Sistema di forfetizzazione della resa
4.5 Prodotti editoriali elettronici
4.6 Aliquota d’imposta
5. Rottami e altri materiali di recupero
5.1 Ambito soggettivo
5.2 Ambito oggettivo
5.2.1 Definizione di rottame, di cascame e di avanzi
5.2.2 Definizione di semilavorati non ferrosi
5.2.3 Rottami oggetto di lavorazione
5.2.4 Prestazioni di trasporto
5.2.5 Rottami e rifiuti
5.3 Obblighi del cedente
5.4 Obblighi del cessionario
5.5 Operazioni tra soggetti non stabiliti in Italia
5.6 Esportazioni e importazioni
5.7 Priorità nei rimborsi IVA
6. Il regime del margine
6.1 Ambito oggettivo
6.2 Ambito soggettivo
6.3 Requisito territoriale
6.4 Metodo di applicazione
6.4.1 Metodo analitico
6.4.2 Metodo forfetario
6.4.3 Metodo globale
6.5 Detrazione IVA
6.6 Fatturazione
6.7 Obblighi di registrazione
6.8 Operazioni con l’estero
6.8.1 Operazioni intracomunitarie
6.8.2 Operazioni extra UE
7. Attività spettacolistiche
7.1 Presupposto oggettivo e aliquote IVA applicabili
7.2 Servizi accessori
7.3 Momento impositivo
7.4 Consumazioni nei locali da ballo – aliquota IVA
7.5 Certificazione dei corrispettivi
7.6 Adempimenti IVA
7.7 Regime IVA forfettario
7.8 Contabilità separata
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Aggiornato con le novità 2018/2019 in materia di detrazione per l'acquisto di carburanti
Il sistema comune dell’IVA è volto a garantire la perfetta neutralità dell’imposizione fiscale per tutte le attività economiche, a prescindere dallo scopo o dai risultati di tali attività, purchè, naturalmente, esse siano, in linea di principio, di per sé soggette all’imposta sul valore aggiunto.
Nel raggiungimento di questo obiettivo, un ruolo fondamentale riveste l’istituto della detrazione, il quale consente di esonerare completamente il soggetto passivo dall’IVA addebitata o pagata nell’ambito delle attività economiche da lui svolte nella misura in cui i beni e i servizi acquistati sono impiegati per realizzare operazioni soggette ad imposta o a queste assimilate.
In tal modo, l'imposta pagata ai propri fornitori non costituisce un elemento di costo del soggetto passivo e il carico tributario viene sopportato interamente dal consumatore. Conseguentemente, tale diritto non può, in via di principio, essere limitato, e va esercitato immediatamente per tutte le imposte che hanno gravato sugli acquisti «a monte».
Infatti, se non si consentisse la detrazione dell’imposta che ha gravato a monte per beni o servizi utilizzati ai fini di operazioni imponibili a valle, si realizzerebbe una doppia imposizione.
Introduzione
1. Esistenza del diritto alla detrazione
1.1 IVA “dovuta”
1.2 Detraibilità dell’IVA in dogana
1.3 Condizioni per l’esistenza del diritto alla detrazione
2. La soggettività passiva
2.1 Soggettività passiva delle holding
2.2 Acquisti effettuati anteriormente all'avvio delle operazioni attive
2.3 Attività cessata
2.4 Casi particolari
3. Il presupposto dell’inerenza
3.1 Emissione di azioni
3.2 Beni di terzi
3.3 Nozione di afferenza
3.4 Dimostrazione dell’inerenza
3.5 “Inerenza successiva”
3.6 Operazioni indirettamente e funzionalmente ricollegabili ad altre operazioni imponibili
4. Operazioni senza applicazione dell’imposta e diritto alla detrazione
4.1 Operazioni senza applicazione dell’imposta con diritto a detrazione
4.2 Operazioni senza applicazione dell’imposta prive del diritto a detrazione
4.2.1 Altre operazioni non soggette ad imposta senza diritto a detrazione
4.3 Beni ad uso promiscuo
4.4 La normativa nazionale
5. Limitazioni del diritto alla detrazione
5.1 Carburanti e lubrificanti
5.1.1 Fatturazione elettronica
5.1.2 Pagamento attraverso mezzi tracciabili
5.2 Veicoli e beni di lusso
5.3 Veicoli stradali a motore
5.3.1 Veicoli in uso promiscuo ai dipendenti
5.3.2 Proroga UE per la detrazione IVA al 40% (decisione n. 2016/1982 del Consiglio UE)
5.4 Spese di trasporto di persone, spese per alimenti e bevande e spese di rappresentanza
5.5 Fabbricati a destinazione abitativa
6. Detrazione per gli enti pubblici
6.1 Detrazione IVA
7. Esercizio del diritto
7.1 Aspetti generali
7.2 Dimostrazione successiva dell’esistenza del diritto
7.3 Furto delle fatture
7.4 I tempi per l’esercizio della detrazione
7.4.1 Le novità della “manovra correttiva 2017”
7.4.2 La circolare n. 1/E/2018
7.4.3 Decorrenza delle nuove disposizioni
7.4.4 Detrazione dell’Iva pagata a seguito di accertamento
7.5 Condizioni sostanziali e formali
7.5.1 Genericità della fattura e fattura incompleta
7.5.2 Omessa registrazione delle fatture
7.5.3 Omessa dichiarazione
7.5.4 Mancanza di identificazione
7.5.5 Reverse charge
7.5.6 Rilevanza dei requisiti formali
7.6 Detrazione e abuso del diritto
7.6.1 L’ordinamento nazionale
7.7 Operazioni inesistenti
7.8 Antieconomicità
8. Pro-rata di detrazione
8.1 Sentenza 14 dicembre 2016, causa C-378/15
8.2 Pro rata delle stabili organizzazioni
8.3 Determinazione del pro-rata di detrazione
8.4 La normativa nazionale
8.5 Calcolo del pro-rata
8.6 Operazioni esenti di cui ai numeri da 1 a 9 dell’articolo 10 del DPR n. 633/1972
8.7 Operazioni escluse da IVA e senza diritto a detrazione
8.8 Pro-rata provvisorio
8.9 Il pro-rata in dichiarazione
9. Separazione delle attività
10. Rimborsi IVA
10.1 Rimborsi fino a 30.000 euro
10.2 Rimborsi di importo superiore a 30.000 euro
10.3 Rimborsi annuali
10.4 Rimborsi infrannuali
10.5 Rimborsi in via prioritaria
10.6 Procedura di “rimborso anomalo”
11. Rettifica detrazione
11.1 Aspetti generali
11.1.1 Furto di beni
11.1.2 Acconti per operazioni non effettuate
11.1.3 Periodo di rettifica
11.1.4 Rettifica della detrazione ed attività svolta
11.1.5 Modifica legislativa
11.2 La normativa nazionale
11.3 Beni ammortizzabili
11.4 Periodo di osservazione fiscale
11.5 Edifici o complessi di edifici acquistati, costruiti o ristrutturati unitariamente
11.6 Cambio di destinazione
11.7 Destinazione a finalità estranee
11.8 Mutamento di regime
11.9 Variazione del pro-rata di detraibilità
11.10 Cessione nel corso del periodo di rettifica
11.11 Adempimenti
Aggiornato con la L. 205 del 27 dicembre 2017.
La presente guida apre una panoramica sulle attività propedeutiche all’ottenimento dei rimborsi fiscali relativi all’imposta sul valore aggiunto. La procedura dei rimborsi ha subito parecchie modifiche nel corso del tempo, volte da una parte ad accelerare le tempistiche e dall’altra a semplificare gli adempimenti da parte degli aventi diritto. Le novità introdotte con il D.lgs. n. 175/2014, modificate in parte dal D.L 193 convertito nella legge 225/2016 sono state in tal senso incisive ed hanno avviato un circuito di semplificazioni in tale ambito.
Tuttavia c’è ancora molto da fare per essere in linea con le richieste europee data la natura armonizzata del tributo. La complessa prassi che si è stratificata negli anni che il lettore avrà modo di apprezzare, dimostra come l’intera procedura sia di per sé non priva di rischi di errori da compilazione.
L’impostazione del lavoro è per quanto possibile operativa, in quanto si vuole dare al professionista un quadro completo degli adempimenti e delle comunicazioni da intraprendere con gli uffici (Agenzia delle Entrate e Agente della Riscossione) preposti alle verifiche documentali, durante tutte le fasi che precedono i pagamenti.
Premessa
1. Le novità in materia di Rimborsi IVA introdotte dal “decreto semplificazioni” in avanti
1.1 Cosa è stato semplificato dal D.lgs. 175/2014 in poi
1.2 Dichiarazione sostitutiva e soggetti definiti “rischiosi”
1.3 Cosa è rimasto invariato
1.4 Domande e risposte
2. L’individuazione dei presupposti che danno diritto al rimborso dell’IVA
2.1 Aliquota media ed operazioni ad aliquota “zero”
2.2 Operazioni non imponibili
2.3 Acquisti e importazioni di beni ammortizzabili, studi e ricerche
2.4 Operazioni non soggette
2.5 Condizione di cui all’articolo 17, comma 3, del DPR 633/1972
2.6 Triennio costantemente a credito
2.7 Produttori agricoli
2.8 Cessazione attività
2.9 Altre modalità di utilizzo del credito IVA
3. L’inserimento della richiesta di rimborso in dichiarazione e nel modello TR
3.1 Procedura ordinaria e procedura semplificata
3.2 L’attività dell’Agente della Riscossione nella procedura semplificata
3.3 Il visto di conformità e la dichiarazione sostitutiva
3.4 Il quadro VX del modello. Istruzioni per la compilazione
3.5 Modifiche della richiesta di rimborso in dichiarazione
3.5.1 La prescrizione del rimborso IVA
3.6 Le richieste di rimborso iva nell’ambito delle procedure concorsuali
3.6.1 Il credito iva e la compensazione nelle procedure concorsuali
3.6.2 La richiesta di rimborso del credito iva
3.7 Il rimborso dell’iva agli operatori comunitari non residenti (art. 38 bis 2 dpr 633/72)
4. I rapporti e le comunicazioni con Agenzia delle Entrate e Agente della Riscossione nella fase delle verifiche documentali
4.1 La documentazione da presentare in base ai diversi presupposti
4.2 La cessione del credito Iva
4.3 Il rimborso iva chiesto dalle società non operative e da quelle in perdita sistematica
4.4 I casi di sospensione del rimborso
4.5 Il diniego del rimborso
5. Le eventuali garanzie fideiussorie e la fase di erogazione del rimborso
5.1 La polizza fideiussoria: schema e analisi delle clausole del contratto di polizza
5.2 Deposito vincolato in titoli di stato o garantiti dallo stato
5.3 Le altre forme di garanzia
5.4 Particolari esenzioni dall’obbligo di prestazione della garanzia
5.5 l’erogazione del rimborso
5.6 L’attestazione del credito
6. Casi di giurisprudenza e prassi – casi aperti
6.1 Aliquota media
6.1.1 leasing: l’impresa utilizzatrice può accedere al rimborso sulla base dell’aliquota media
6.2 Beni ammortizzabili
6.2.1 L’acquisto della concessione di un bene
6.2.2 Ammortamento di beni immateriali: i diritti di quota di tonno rosso
6.2.3. Immobile costruito su terreno di terzi di cui si dispone del diritto di superficie
6.2.4 Acquisto di immobili commerciali o industriali
6.2.5 Fatture relative a spese su beni di terzi
6.2.6 Costi sostenuti su beni acquisiti con contratto rent to buy
6.3 Operazioni non soggette
6.3.1 Trasporto di merci su strada. I presupposti per chiedere il rimborso dell’IVA
6.4 Operazioni non imponibili
6.4.1 Quando i servizi di trasporto rientrano nei casi di non imponibilità
6.5 Rimborso a non residenti
6.5.1 Cessione ramo di azienda
6.5.2 Inerenza dei costi
6.6 Cessazione attività
6.6.1 Società estinte: cancellazione dal registro delle imprese
Facsimili
Normativa, Prassi e Sentenze