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Sponsorizzare i lavoratori stranieri nel Regno Unito, eBook gratuito in pdf di 18 pagine.
Sponsoring Foreign Workers in the UK.
I datori di lavoro del Regno Unito che intendono assumere personale proveniente da fuori il Regno Unito devono sponsorizzare i futuri dipendenti stranieri.
Dopo la Brexit e la fine del periodo di transizione, anche i cittadini provenienti dall’Unione Europea, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera necessitano di essere sponsorizzati dal datore di lavoro presente nel Regno Unito per cui intendono svolgere attività lavorativa.
Oggi, infatti, per poter assumere nel Regno Unito un cittadino straniero che non sia già in possesso di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, del settled status o del pre-settled status, i datori di lavoro del Regno Unito devono sponsorizzare il dipendente straniero che intendono assumere.
Per poter fare ciò, il datore di lavoro deve essere in possesso di una licenza come sponsor (“sponsorship licence”), che gli consenta di rilasciare un certificato di sponsorizzazione al futuro dipendente.
A sua volta, il cittadino straniero, una volta ricevuto il certificato di sponsorizzazione, dovrà occuparsi di richiedere un visto per entrare nel Regno Unito e svolgere il lavoro per cui è stato sponsorizzato. La licenza da sponsor è richiesta anche per sponsorizzare quei cittadini stranieri che verranno nel Regno Unito a svolgere attività lavorativa non retribuita, come ad esempio lavorare per una charity. Al contrario, il datore di lavoro non avrà bisogno di detta licenza per assumere cittadini Irlandesi, o cittadini europei che già siano in possesso di settled e pre-settled status ai sensi del “EU Settlement Scheme”, e coloro che sono in possesso di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato nel Regno Unito.
E’ importante sottolineare che la semplice sponsorizzazione di un cittadino straniero da parte di un datore di lavoro nel Regno Unito non comporta l’automatico rilascio del visto al cittadino straniero. Il rilascio del visto dipende, infatti, da tutta una serie di circostanze e requisiti in capo al richiedente.
A cura di:
Questo e-book è aggiornato al 17 ottobre 2022. La Legislazione e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione. Prestare attenzione alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione.
La recentissima sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, con la quale la Corte Costituzionale sono state introdotte importanti novità in merito all’esenzione dall'IMU, ovvero il riconoscimento dell'esenzione dall'IMU per i coniugi residenti in comuni diversi.
In particolare, con la citata sentenza, la Consulta ha dichiarato la contrarietà dell’art. 13, comma 2, quarto periodo, D. L. n. 201/2011 al principio di uguaglianza e ragionevolezza, ex art. 3 Cost., in quanto penalizza il “nucleo familiare”, nella parte in cui considera necessari, ai fini dell’esenzione dall’IMU, i requisiti di residenza anagrafica e dimora abituale non solo per il possessore dell’immobile, bensì per l’intero nucleo familiare.
A seguito di questa, abbiamo ritenuto utile elaborare dei fac-simili di istanza di rimborso dell'Imu.
Nel nostro sistema giuridico tributario con il termine rimborso fiscale si intende la restituzione, da parte dell'Amministrazione Finanziaria (A.F.), di imposte, tributi e ritenute che il contribuente ha versato o subito in misura superiore al dovuto, o di un eventuale credito che si è configurato in suo favore a seguito della presentazione di una dichiarazione dei redditi. In altri termini, in tutti i casi di errore materiale, duplicazione del tributo o insistenza totale o parziale dell’obbligazione tributaria il contribuente che ha versato il tributo può presentare all’Amministrazione Finanziaria l’istanza di rimborso delle maggiori somme versate.
Sul punto, la disciplina dell'art. 2033 del codice civile, secondo cui «chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato» non trova applicazione in ambito tributario. In tale settore, infatti, è prevista un'autonoma procedura che muove dalla presentazione di un'istanza di rimborso, disciplinata dall'art. 38 e seguenti del D.P.R. 602/1973.
Essa può essere redatta in carta semplice dal contribuente e va consegnata all'Ufficio dell'Ente impositore entro i termini di decadenza previsti da ciascuna legge d'imposta. Se questa nulla prescrive in merito ai termini per la presentazione della domanda di restituzione, entrerà in gioco in via sussidiaria il termine generale biennale, previsto dall'art. 21 D. Lgs. n. 546/1992.
Più nello specifico, il rimborso fiscale può derivare:
Dunque, in altre parole, il rimborso fiscale si concretizza nella restituzione al contribuente delle somme che ha indebitamente versato (in misura superiore rispetto a quelle effettivamente dovute all’AF), per cui tutte le volte in cui il contribuente vanti una posizione creditoria, potrà chiedere all’AF la restituzione delle somme che gli sono state illegittimamente prelevate.
Ciò posto, nelle ipotesi di rimborso, le vie percorribili per il contribuente sono sostanzialmente due:
Premessa
1. Rimborso d’ufficio
2. Rimborso su istanza del contribuente
2.1 Modalità e termini di presentazione dell’istanza
3. Il ricorso avverso il diniego di rimborso
4. Istanza di rimborso IMU
5. Formulario
5.1 Istanza di rimborso IMU
5.2 Ricorso avverso l’espresso diniego di rimborso IMU
5.3 Ricorso avverso il silenzio/rifiuto tacito di rimborso IMU
Utile raccolta di 5 ebook, per un totale di oltre 700 pagine, sulle soluzioni di superamento della crisi di impresa dopo il D.lgs 83/2022.
Disciplina valida dal 15 luglio 2022
Disciplina valida dal 15 luglio 2022
il presente ebook in pdf di 120 pagine, ha l’obiettivo di illustrare le regole per la Composizione negoziata della crisi di impresa, che è una procedura destinata a qualsiasi impresa, senza limitazione di dimensione, e di settore produtttivo (anche le imprese agricole possono attivarla), come disciplinate dal Codice della crisi di impresa (aggiornato con il D.Lgs. 83/2022).
Le altre soluzioni alla crisi di impresa destinate alle imprese, ossia il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, il Concordato preventivo, sono oggetto di altri ebook (qui l'elenco completo), scritti dallo stesso autore del presente testo, così come avviene per le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
L’ebook si articola in 6 capitoli e 3 appendici.
Nel primo capitolo si illustra l’impostazione della procedura della Composizione negoziata della crisi di impresa, per passare poi ad esaminarne le condizioni di accesso, che includono l’esecuzione di un test per la verifica della perseguibilità del risanamento.
Il secondo capitolo è dedicato alla descrizione della procedura nella sua fase iniziale, con l’indicazione dei contenuti della domanda di apertura della procedura, e del suo principale documento, ossia il piano di risanamento, per passare poi al tema della nomina dell’esperto e delle misure cautelari e protettive e delle altre possibili conseguenze dell’avvio della procedura.
Il terzo capitolo si occupa della fase centrale della procedura, a cominciare dalla sua durata, per continuare con le regole di gestione dell’impresa in crisi durante la procedura. Infine si ricordano le misure premiali durante la procedura, e le specificità della procedura in caso di crisi di gruppi di imprese.
Il capitolo 4 richiama i possibili esiti della procedura, e i suoi effetti a lungo termine, mentre i capitoli 5 e 6 sono dedicati a due varianti della procedura della Composizione negoziata della crisi di impresa, ossia la procedura per le imprese sotto-soglia, e quella per il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio, delle quali si esaminano le condizioni di accesso e le varie fasi della procedura, Infine si riportano nel capitolo 7 le varie tappe del protocollo di conduzione della composizione negoziata della crisi di impresa.
Il testo si conclude con 3 appendici:
Introduzione
CAPITOLO 1. L’IMPOSTAZIONE E LE CONDIZIONI PER LA PROCEDURA DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI DI IMPRESA
1.1 L’impostazione della composizione negoziata della crisi di impresa
1.2 Le condizioni per l’accesso alla procedura
1.3 I concetti di squilibrio, crisi e insolvenza
1.4 Il test per la verifica della perseguibilità del risanamento
CAPITOLO 2. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI DI IMPRESA
2.1 La domanda di apertura della procedura di composizione negoziata
2.2 La documentazione da allegare alla domanda di accesso alla procedura della composizione negoziata
2.2.1 Quadro generale delle indicazioni sulla documentazione
2.2.2 La situazione patrimoniale e economico-finanziaria dell'impresa in crisi
2.2.3 L’impostazione e i contenuti del piano di risanamento
2.2.4 La relazione sull’attività dell’azienda
2.2.5 Il piano finanziario
2.2.6 Le iniziative aziendali per il rilancio dell’impresa in crisi
2.2.7 Le tipologie delle difficoltà economico-finanziarie e patrimoniali dell’impresa in crisi
2.3 La nomina dell’esperto
2.3.1 L’istituzione competente per la nomina dell’esperto
2.3.2 Le qualifiche dell’esperto
2.3.3 L’accettazione della nomina dell’esperto
2.3.4 Il compenso dell’esperto
2.4 La richiesta di misure cautelari e protettive
2.4.1 I contenuti e la procedura per la richiesta di misure cautelari e protettive
2.4.2 La procedura del Tribunale in merito alla richiesta di misure cautelari e protettive
2.5 La sospensione degli obblighi civilistici di ricapitalizzazione e scioglimento
CAPITOLO 3. LA GESTIONE DELLA PROCEDURA DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI DI IMPRESA
3.1 La fase iniziale della procedura di composizione negoziata
3.1.1 Il ruolo dell’esperto
3.1.2 Il ruolo dell’imprenditore in crisi
3.1.3 Il ruolo dei creditori
3.2 La durata della procedura
3.3 La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura e le autorizzazioni del Tribunale
3.4 Le misure premiali durante la procedura
3.5 La procedura in caso di crisi di gruppi di imprese
CAPITOLO 4. LA CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI DI IMPRESA
4.1 I possibili esiti della procedura
4.2 La conservazione degli effetti della procedura
CAPITOLO 5. LA PROCEDURA DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI DI IMPRESA PER LE IMPRESE SOTTO-SOGLIA
5.1 Le condizioni per l’accesso alla procedura semplificata
5.2 L’avvio della procedura semplificata
5.3 La gestione della procedura semplificata
5.4 La conclusione della procedura semplificata
CAPITOLO 6. IL CONCORDATO SEMPLIFICATO PER LA LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO
6.1 Le condizioni per l’accesso alla procedura del concordato semplificato
6.2 L’avvio della procedura del concordato semplificato
6.3 L’approvazione della procedura del concordato semplificato
6.4 La conclusione della procedura del concordato semplificato con la liquidazione del patrimonio
CAPITOLO 7. IL PROTOCOLLO DI CONDUZIONE DELLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI DI IMPRESA
7.1 I contenuti del protocollo
7.2 L’analisi delle linee di intervento previste dal piano di risanamento
7.3 Le indicazioni operative in caso di misure protettive e cautelari
7.4 La gestione dell’impresa durante la procedura
7.5 Lo svolgimento delle trattative con le parti interessate
7.6 La formulazione delle proposte dell’imprenditore in crisi e delle parti interessate
7.7 Il parere dell’esperto in caso di finanziamenti prededucibili
7.8 La rinegoziazione dei contratti
7.9 La cessione dell’azienda
7.10 La stima del valore della liquidazione dell’intero patrimonio
APPENDICE I. QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022
Il visto per lavoratori qualificati, al fine di entrare e rimanere a vivere nel Regno Unito per svolgere attività lavorativa qualificata, eBook di 24 pagine.
ISBN: 9788891660480
Il visto per i lavoratori qualificati consente ai cittadini stranieri di entrare e rimanere a vivere Regno Unito per svolgere attività lavorativa qualificata.
Per ottenere il visto, è necessario che il richiedente ottenga preventivamente un certificato di sponsorizzazione da un datore di lavoro inglese munito di licenza da sponsor rilasciata da Home Office. Il datore di lavoro situato nel Regno Unito, infatti, per poter sponsorizzare e assumere dipendenti stranieri, deve essere stato preventivamente approvato da Home Office.
E’ necessario inoltre che il richiedente ottenga un’offerta per lo svolgimento di un lavoro che rientri nell’elenco delle professioni ammissibili e che gli venga offerto uno stipendio minimo, il cui importo varia a seconda del tipo di lavoro che il richiedente andrà a svolgere una volta entrato nel Regno Unito. Il richiedente deve inoltre essere in grado di parlare, leggere e scrivere l’inglese e solitamente dovrà dimostrare la propria conoscenza dell’inglese al momento della presentazione della domanda. Qualora il soggetto non sia in possesso dei requisiti per richiedere uno skilled worker visa, questi, per poter lavorare nel Regno Unito, dovrà preventivamente richiedere e ottenere un altro tipo di visto.
A cura di:
Manuale operativo in pdf di 76 pagine, per i fondi europei diretti - programmazione 2021-2017: come leggere, cercare, interpretare le principali misure europee di intervento finanziario a sostegno delle attività economiche.
Volume I
Si tratta del primo volume della collana "Guide operative per la finanza agevolata" progettato come il piano zero di un edificio, con la costruzione delle indispensabili fondamenta per avere una maggiore dimestichezza operativa nel saper leggere, cercare, interpretare le principali misure europee di intervento finanziario a sostegno delle attività economiche.
La collana è costituita da cinque manuali che possono essere fruiti singolarmente, secondo le necessità contingenti, tuttavia è consigliabile seguirla secondo il filo logico di trattazione, soprattutto per coloro che per la prima volta esplorano il mondo dell’europrogettazione.
Avere un quadro di insieme che parte dalle politiche di bilancio pluriennale dell’UE ci fa capire l’importanza di tutte le possibili azioni che poi si rifletteranno inevitabilmente anche nelle successive misure di finanza agevolata che verranno verticalizzate dalle singole regioni.
La trattazione del presente volume infatti, non riguarda solo i “grandi progetti” di partenariato tra diverse entità di più paesi, ma in concreto arriva ad essere penetrante anche nella praticità di interventi che conosciamo tutti, come la misura Erasmus+.
Riteniamo indispensabile quindi avere un quadro di insieme per capire tutti i meccanismi utili per affrontare i vari step delle attività che andremo ad esaminare.
La prima fase è sempre la ricerca, ma il nostro lavoro non finisce qui, sarebbe riduttivo per un professionista o manager che volesse per la prima volta confezionare un lavoro “tailor made”, per i propri clienti o per l’azienda in cui lavora, il “sapere” ma non il “saper fare”.
In questo caso il nostro lavoro è stato “far sapere” che non si tratta del solito elenco di suddivisione analitica accademica con classificazione in assi e obiettivi, ma lo scopo principale è realizzare uno strumento utile per affrontare concretamente le attività di consulenza attraverso gli esempi di costruzione di progetti finanziati con dei link di immediata consultazione, utili per avere un termine di confronto e capire se stiamo seguendo la strada giusta.
Attraverso la presente collana "Guide operative per la finanza agevolata" cerchiamo di dare un panorama esaustivo su tutte le possibili misure agevolative e soprattutto un taglio molto pratico su come si scrive un progetto, con esempi pubblicati di iniziative già finanziate, come si effettua una ricerca, cosa esattamente viene finanziato e quali sono gli investimenti ammissibili.
I cinque eBook della presente collana daranno un panorama completo, iniziando dai finanziamenti europei diretti nella programmazione del settennato 2021-2027, ai fondi del PNRR, ai bandi nazionali, alle misure regionali e ai finanziamenti per il terzo settore.
All’interno di ciascun manuale verranno fatti riferimenti pratici con collegamenti ipertestuali sulle misure agevolative e sugli esempi concreti che possono essere presi come modello da seguire.
Introduzione
Introduzione al volume I
1. Il Bilancio Pluriennale dell’Unione Europea 2021-2027: modalità di attuazione (a cura dell'Avv. Barbara Togna)
2. I Programmi a gestione diretta
3. Erasmus+
4. Europa Creativa
5. Europa Digitale
6. Fondo Asilo e Migrazione
7. Fondo Europeo per la Difesa
8. Orizzonte Europa (Horizon Europe)
9. LIFE: Programma per l’Ambiente e l’Azione per il Clima
10. Meccanismo per collegare l'Europa (MCE)
11. Strumento Di Sostegno Tecnico (SST)
12. Cittadinanza, Uguaglianza, Diritti E Valori
13. Programma UE per la Salute (EU4HEALTH)
14. Programma per il Mercato Unico
15. Meccanismo Unionale di Protezione Civile
16. Ottenere il finanziamento di un progetto
16.1 Partecipare ad un invito/bando a presentare proposte progettuali
16.2 Procedura di aggiudicazione e sottoscrizione del contratto
Procedure per il superamento delle crisi da sovraindebitamento dopo il Dlgs. 83/2022, eBook di 130 pagine in pdf.
Come piccoli imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi e famiglie possono ridurre i propri debiti ed esdebitarsi
Disciplina valida dal 15 luglio 2022
Prima la pandemia del Covid-19, poi la crisi energetica, acutizzata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha determinato sanzioni e controsanzioni tra l’Ue e il paese guidato da Putin, hanno reso sempre più importante il tema della crisi di impresa, visto che gli operatori economici si sono trovati tra l’incudine dell’aumento dei costi, e il martello di una prospettica crisi economica.
Queste circostanze, unitamente all’entrata in vigore della Direttiva Ue 2019/1023 (cd. direttiva Insolvency), hanno reso necessario intervenire sulla disciplina della crisi di impresa, che era stata del tutto rinnovata dal Decreto Legislativo (D.Lgs.) 12 gennaio 2019, n. 14, contenente il “Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (GU) n. 38 del 14 febbraio 2019.
Ma le grandi novità di questa nuova disciplina sulla crisi di impresa avevano suggerito di rinviare la sua entrata in vigore per ben 3 volte, per cui dalla data inizialmente prevista di vigenza del Codice della crisi di impresa, ossia il 15 agosto 2020, si è arrivati all’attuale data del 15 luglio 2022, momento dal quale effettivamente il nuovo Codice della crisi di impresa è operativo.
Il presente ebook ha l’obiettivo di illustrare le regole per le soluzioni alla crisi di impresa destinate a famiglie, professionisti, piccoli operatori economici, come disciplinate dal Codice della crisi di impresa (aggiornato con il D.Lgs. 83/2022).
Le soluzioni alla crisi di impresa destinate alle imprese, ossia il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, il Concordato preventivo, la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
L’ebook si articola in 5 capitoli e 3 appendici.
Nel primo capitolo si illustra l’impostazione comune delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, e si ricordano le condizioni da rispettare per potervi accedere, per passare poi a richiamare il ruolo del professionista e dell’Occ, l’Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento, a cui normalmente si deve rivolgere il debitore (famiglia, professionista, piccolo operatore economico) per avviare le procedure previste dal Codice della crisi di impresa, concludendo quindi con le regole per l’individuazione del Tribunale competente, a cui presentare la domanda di accesso ad alle procedure descritte in questo volume.
Il secondo capitolo descrive la procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, e comincia con le modalità di attivazione della procedura, ossia con il rispetto delle condizioni per l’avvio della procedura, per proseguire con un richiamo delle prime fasi della procedura stessa. Segue poi l’illustrazione dei documenti più importanti della procedura, ossia il piano di ristrutturazione dei debiti e la proposta di accordo con i creditori, e il richiamo dell’opportunità di una previa trattativa tra debitore e creditori, per continuare con la descrizione dei contenuti della domanda di accesso alla procedura.
Questa prima parte del capitolo si conclude con la spiegazione delle modalità di presentazione della domanda, e l’evidenziazione delle attività dell’Occ in questa prima fase della procedura.
La seconda parte del capitolo è dedicata all’apertura della procedura, e quindi alla descrizione del decreto di apertura, e alle attività di Occ e creditori nell’ambito della procedura. Si arriva così alla terza parte del capitolo, che si occupa della chiusura della procedura, e pertanto della sentenza di omologazione del piano, e delle attività di Occ e creditori dopo questa sentenza, senza trascurare di spiegare cosa succede se il Tribunale nega l’omologazione del piano. Infine, le ultime parti del capitolo provvedono a chiarire cosa avviene durante l’esecuzione del piano, e la revoca dell’omologazione del piano.
Il terzo capitolo delinea la procedura del concordato minore, e la sua struttura replica quella del capitolo precedente, salvo che in questo caso i documenti principali sono la proposta di concordato minore e il piano, e per quanto riguarda i creditori, è prevista una loro votazione in merito alla convenienza del concordato minore. Un’altra differenza rispetto alla procedura precedente è data dalla maggiore complessità della fase di attuazione, che nel caso del concordato minore comporta il serio coinvolgimento di debitore, Occ, giudice.
Il quarto capitolo è centrato sulla procedura di liquidazione controllata, che può essere attivata autonomamente, o come conversione delle due precedenti procedure. Anche questo capitolo rispecchia la struttura dei due precedenti, salvo che in questo caso il documento principale è la domanda di accesso alla procedura, e che non ci può essere nessuna previa trattativa tra debitore e creditori. Inoltre, lo svolgimento di questa procedura è più complessa, e vede l’intervento di vari soggetti, di cui il liquidatore è di gran lunga il più importante. Per cui, dopo un richiamo delle principali tappe della procedura, si illustrano i compiti di liquidatore, debitore, creditori, giudice delegato.
Il quinto capitolo è dedicato all’esdebitazione, che consiste nella cancellazione dei debiti residui dopo la conclusione della procedura di liquidazione controllata.
A questo riguardo si comincia con la spiegazione dell’oggetto dell’esdebitazione e delle ragioni di interesse da parte del debitore per essa, le condizioni per ottenerla, la procedura per assicurarsela, per concludere con la descrizione della procedura specifica del debitore sovraindebitato incapiente.
Infine, il testo si conclude con 3 appendici.
Nella prima si illustrano le principali novità del D.Lgs. 14/2019, la cui lettura può essere utile per avere una visione d’insieme delle modifiche più rilevanti alle varie soluzioni alla crisi di impresa, mentre nella seconda appendice si richiamano sommariamente le novità del Decreto legislativo correttivo 147/2020, così come avviene nella terza appendice, che illustra brevemente quelle del Decreto legislativo correttivo 83/2022.
Introduzione
CAPITOLO 1. QUADRO GENERALE DELLE PROCEDURE DI COMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO
1. L’impostazione delle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento
2. Le condizioni per l’accesso alle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento
3. Il ruolo del professionista
4. Il ruolo dell’Occ e dei gestori della crisi
5. L’individuazione del Tribunale competente
CAPITOLO 2. LA PROCEDURA DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE
1. L’avvio della procedura di ristrutturazione dei debiti
1.1 Le condizioni per l’avvio della procedura di ristrutturazione dei debiti
1.2 Le prime fasi della procedura di ristrutturazione dei debiti
1.3 Il piano di ristrutturazione dei debiti e la proposta di accordo
1.3.1 La necessità di 2 documenti: il piano e la proposta
1.3.2 Il piano di ristrutturazione dei debiti
1.3.3 La proposta di accordo
1.4 La trattativa tra debitore e creditori
1.5 La domanda di accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti
1.5.1 La disciplina applicabile alla domanda di accesso
1.5.2 I contenuti della domanda di accesso
1.6 La presentazione della domanda di accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti
1.6.1 I soggetti abilitati a presentare la domanda di accesso
1.6.2 Gli effetti della presentazione della domanda di accesso
1.7 Il ruolo dell’Occ (o del professionista che lo sostituisce) nell’avvio della procedura
2. L’apertura della procedura di ristrutturazione dei debiti
2.1 Il decreto di apertura della procedura di ristrutturazione dei debiti
2.2 Le attività dell’Occ nell’ambito della procedura
2.3 Le attività dei creditori nell’ambito della procedura
3. La chiusura della procedura di ristrutturazione dei debiti
3.1 La sentenza di omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti
3.2 Le attività dell’Occ dopo la sentenza di omologazione
3.3 Le attività dei creditori dopo la sentenza di omologazione
3.4 La sentenza che nega l’omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti e le sue conseguenze
4. L’esecuzione del piano di ristrutturazione dei debiti
5. La revoca dell’omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti e i suoi effetti
CAPITOLO 3. IL CONCORDATO MINORE
1. L’avvio della procedura del concordato minore
1.1 Le condizioni per l’avvio della procedura del concordato minore
1.2 Le prime fasi della procedura del concordato minore
1.3 La proposta di concordato minore (e il piano)
1.3.1 La disciplina della proposta di concordato minore (e del piano)
1.3.2 I possibili contenuti del piano
1.3.3 I possibili contenuti della proposta di concordato minore
1.4 La trattativa tra debitore e creditori
1.5 La domanda di accesso alla procedura del concordato minore
1.5.1 La disciplina applicabile alla domanda di accesso
1.5.2 I contenuti della domanda di accesso
1.6 La presentazione della domanda di accesso alla procedura del concordato minore
1.6.1 I soggetti abilitati a presentare la domanda di accesso
1.6.2 Gli effetti della presentazione della domanda di accesso
1.7 Il ruolo dell’Occ (o del professionista che lo sostituisce) nell’avvio della procedura
2. L’apertura della procedura del concordato minore
2.1 Il decreto di apertura della procedura del concordato minore
2.2 Le conseguenze dell’apertura della procedura del concordato minore
2.3 Le attività dell’Occ nell’ambito della procedura
2.4 Le attività dei creditori nell’ambito della procedura
2.4.1 I compiti dei creditori
2.4.2 Il quorum per l’approvazione del concordato minore da parte dei creditori
3. La chiusura della procedura del concordato minore
3.1 La sentenza di omologazione del concordato minore
3.2 Le conseguenze della sentenza di omologazione del concordato minore
3.3 La sentenza che nega l’omologazione del concordato minore e le sue conseguenze
4. L’esecuzione del concordato minore
4.1 Le attività del debitore durante l’esecuzione del concordato minore
4.2 Le attività dell’Occ durante l’esecuzione del concordato minore
4.3 Le attività del giudice durante l’esecuzione del concordato minore
5. La revoca dell’omologazione del concordato minore e i suoi effetti
CAPITOLO 4. LA LIQUIDAZIONE CONTROLLATA
1. L’avvio della procedura di liquidazione controllata
1.1 Le condizioni per l’avvio della procedura di liquidazione controllata
1.2 Le prime fasi della procedura di liquidazione controllata
1.3 La domanda di accesso alla procedura di liquidazione controllata
1.3.1 La disciplina applicabile alla domanda di accesso
1.3.2 I contenuti della domanda di accesso
1.4 La presentazione della domanda di accesso alla procedura di liquidazione controllata ed i suoi effetti
1.5 Il ruolo dell’Occ (o del professionista che lo sostituisce) nell’avvio della procedura
2. L’apertura della procedura di liquidazione controllata
2.1 La sentenza di apertura della procedura di liquidazione controllata
2.2 Le conseguenze dell’apertura della procedura di liquidazione controllata
3. Lo svolgimento della procedura di liquidazione controllata
3.1 Le tappe dello svolgimento della procedura di liquidazione controllata
3.2 Il ruolo del liquidatore nella procedura di liquidazione controllata
3.3 Il ruolo del debitore nella procedura di liquidazione controllata
3.4 Il ruolo dei creditori nella procedura di liquidazione controllata
3.5 Il ruolo del giudice delegato nella procedura di liquidazione controllata
4. La chiusura della procedura di liquidazione controllata e i suoi effetti
CAPITOLO 5. L’ESDEBITAZIONE DEL DEBITORE
1. L’oggetto dell’esdebitazione, e i motivi di interesse per i debitori
2. Le condizioni per l’esdebitazione
3. Il procedimento per ottenere l’esdebitazione
4. L’esdebitazione del debitore sovraindebitato incapiente
APPENDICE I. QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022
La Società in accomandita per azioni: un modello per favorire il passaggio dalla piccola alla grande impresa;
eBook in pdf di 40 pagine
Il tema delle Società in accomandita per azioni è poco trattato dagli studiosi del diritto societario. Ciò probabilmente perché tale tipo di società è poco diffuso nella prassi sebbene grandi gruppi familiari, soprattutto in passato, ne abbiano fatto uso come “cassaforte di famiglia”: si pensi, fra tutte, alla notissima Giovanni Agnelli e C. S.a.p.A.
E tuttavia le ragioni che hanno spinto il legislatore ad introdurre un tipo di società “alternativo” alle società per azioni, una sorta di s.p.a. “modificata”, in cui il potere di gestione, in uno con la responsabilità personale, spettasse agli amministratori cosiddetti permanenti - i soci accomandatari - e che favorisse il passaggio dalla piccola alla grande impresa, merita di essere approfondito.
Se non altro per la duplice responsabilità che caratterizza il tipo societario in questione: dei soci accomandatari ma anche della società con il proprio patrimonio.
Nonché per il carattere sussidiario che caratterizza la responsabilità dei primi. Attualmente l’Italia si trova ad avere più aziende di Francia, Germania e Spagna ma la maggior parte di esse (oltre il 94%) sono molto piccole e con dipendenti che non superano le nove unità.
Ed in un contesto globale caratterizzato da notevoli spinte inflazionistiche e da una palese crisi energetica vi è una impellente necessità di aziende molto più grandi oltre che, ovviamente, di respiro internazionale. Va da sé, dunque, che un istituto come quello della S.a.p.a. pensato proprio per favorire il passaggio dalla piccola alla grande impresa meriti, rebus sic stantibus, di essere rivisitato.
L'autore ha ritenuto, pertanto, utile tracciare la disciplina codicistica della s.a.p.a. - sia quella per essa specificatamente dettata (articoli 2452/2461) che quella della s.p.a. alla quale il legislatore espressamente rimanda - e di analizzarla alla luce dei migliori orientamenti dottrinali e dei recenti orientamenti giurisprudenziali.
Il testo si pone dunque l’obiettivo di fornire ai pratici del diritto una guida agile e veloce, che consenta loro di districarsi rapidamente tra le pieghe delle norme e, nello stesso tempo, di dare modo agli studiosi del diritto societario di approfondire lo studio della S.a.p.a. alla luce di un prezioso quadro dottrinale e giurisprudenziale.
Ma il testo si pone anche l’ambizioso obiettivo di mettere in luce un istituto poco considerato nella prassi e che, in un’ottica de iure condendo, meriterebbe di essere rivitalizzato.
Non la riscoperta di un istituto dimenticato, dunque, ma lo studio e l’approfondimento della relativa normativa nella sua singolarità e specificità. Ai lettori, infine, il giudizio sul raggiungimento o meno degli obiettivi che con il presente lavoro di studio e di ricerca mi sono prefissato.
Prefazione
Introduzione
1. Cenni storici
2. Caratteri generali
3. I soci accomandatari
4. I soci accomandanti
5. La costituzione della s.a.p.a.
6. Le azioni
7. Gli organi sociali
7.1 Il sistema dualistico
7.2 Il sistema ordinario
7.2.1 Il collegio sindacale e la revisione legale dei conti
BIBLIOGRAFIA
Appendice
le norme codicistisce sulla società in accomandita per azioni
le norme codicistiche sul sistema dualistico
Aspetti civilistici, contabili e fiscali delle Fusioni e scissioni degli Enti del terzo settore; eBook in pdf di 88 pagine.
Con questo focus sulle operazioni di fusione e scissione, che riproduce i capitoli del volume cartaceo "Operazioni straordinarie negli enti del Terzo settore. Aspetti civilistici, contabili e fiscali" edito Maggioli 2022, il presente ebook intende fare chiarezza fornendo un quadro complessivo giuridico, fiscale e contabile delle predette operazioni straordinarie, attuabili dagli enti non commerciali in armonia con quanto stabilito dall’art. 42 bis c.c.
Si è optato per un approccio sistematico, partendo dalla corposa normativa societaria ad esse dedicata, approfondendo i connessi aspetti contabili, con l’intento di perimetrare ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al RUNTS, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance i vantaggi/svantaggi i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Con la conversione del D.L. Semplificazioni 73/2022 entra in vigore l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2022, per l’adeguamento dello statuto delle organizzazioni no Profit al Codice del Terzo Settore, D. Lgs 117/2017.
In tale occasione gli ETS potranno valutare la convenienza di mutare veste giuridica atteso il palese processo di aziendalizzazione oramai “dichiarato” dalla riforma.
Di fronte a tale mutato quadro normativo, le organizzazioni non profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo una cultura di impresa. Qui si spiega il ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso la realizzazione di strategie e criteri teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Premessa
Riforma del Terzo settore e art. 42 bis Codice Civile
1. Operazioni di fusione. I limiti statutari
1.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’approvazione delle modifiche statutarie (Segue)
2. Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
3. Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
4. Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
5. Il procedimento di fusione
5.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
6. Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
7. Il rapporto di cambio
8. Casi pratici
9. Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
10. L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
11. Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non riconosciute e associazioni riconosciute
12. Il procedimento di scissione
13. Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
14. Fusione e scissione. Normativa fiscale
14.1 IRES
14.2 IVA
14.3 Imposta di registro
14.4 Imposta ipocatastale
15. Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
15.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
15.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
15.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
16. La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
16.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavanzo di fusione
16.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività generale
16.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’ente incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
16.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
16.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incorpora un ente non commerciale in relazione a talune attività
16.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
16.6 L’ETS incorpora la cooperativa
16.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
16.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
16.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
17. Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
17.1 Il Test di commercialità nella scissione
17.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
17.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
17.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
17.2 I mutamenti dei regimi contabili
17.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
17.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Fonti bibliografiche
Fonti normative e prassi
Disciplina valida dal 15 luglio 2022
Il presente ebook in pdf di 177 pagine, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 4 principali procedure di soluzione della crisi di impresa, ossia il Concordato preventivo, mentre le altre, il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, e la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Prima la pandemia del Covid-19, poi la crisi energetica, acutizzata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha determinato sanzioni e controsanzioni tra l’Ue e il paese guidato da Putin, hanno reso sempre più importante il tema della crisi di impresa, visto che gli operatori economici si sono trovati tra l’incudine dell’aumento dei costi, e il martello di una prospettica crisi economica.
Queste circostanze, unitamente all’entrata in vigore della Direttiva Ue 2019/1023 (cd. direttiva Insolvency), hanno reso necessario intervenire sulla disciplina della crisi di impresa, che era stata del tutto rinnovata dal Decreto Legislativo (D.Lgs.) 12 gennaio 2019, n. 14, contenente il “Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (GU) n. 38 del 14 febbraio 2019.
Ma le grandi novità di questa nuova disciplina sulla crisi di impresa avevano suggerito di rinviare la sua entrata in vigore per ben 3 volte, per cui dalla data inizialmente prevista di vigenza del Codice della crisi di impresa, ossia il 15 agosto 2020, si è arrivati all’attuale data del 15 luglio 2022, momento dal quale effettivamente il nuovo Codice della crisi di impresa è operativo. Gli interventi correttivi del Codice della crisi di impresa hanno avuto luogo con 2 diversi decreti legislativi.
Il primo è stato il D.Lgs. 26 ottobre 2020, n. 147, recante “Disposizioni integrative e correttive a norma dell'articolo 1, comma 1, della legge 8 marzo 2019, n. 20, al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”, pubblicato nella GU n. 276 del 5 novembre 2020.
Il secondo intervento è stato il D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83, “Modifiche al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, in attuazione della direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull’insolvenza)”, pubblicato nella GU n. 152 del 1 luglio 2022.
Nel frattempo il legislatore del nostro paese aveva introdotto, con la legge 21 ottobre 2021 n. 147 (di conversione del Decreto Legge 118/2021), una nuova procedura di soluzione della crisi di impresa ibrida, la Composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa, che assomiglia sia alla procedura di Composizione della crisi da sovraindebitamento (per i piccoli operatori economici), delineata dalla legge 3/2012, sia alla Composizione assistita della crisi di impresa (per le imprese più grandi), prevista dal Codice della crisi di impresa (ma poi abrogata).
L’ebook, basato su 6 capitoli e 3 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura del Concordato preventivo, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra il Concordato preventivo disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura del Concordato preventivo, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di accesso alla procedura, e di accesso anticipato alla procedura, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, proposta di concordato, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie al Concordato preventivo.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di accesso alla procedura del Concordato preventivo, o di accesso anticipato alla procedura) nel registro delle imprese, la decisione del Tribunale di aprire la procedura del Concordato preventivo, e di adottare eventualmente misure cautelari, protettive e di tutela dell’impresa in crisi, la presentazione di proposte di concordato concorrenti, la gestione dell’impresa in crisi durante la procedura, la sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi concorrenti, l’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori, l’omologazione del concordato da parte del Tribunale, l’eventuale impugnazione della sentenza di omologazione del concordato, con le conseguenti decisioni del Tribunale, senza tralasciare di illustrare in dettaglio il profilo ed i compiti del commissario giudiziale. Infine vengono illustrate le varie possibili situazioni dopo la conclusione della procedura (attuazione, risoluzione, annullamento del concordato).
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura del Concordato preventivo. Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si illustrano (Cap. 6) gli effetti della procedura del Concordato preventivo, che si attivano nelle varie fasi del procedimento.
Come già anticipato, il testo si conclude con 3 appendici:
Introduzione
CAPITOLO 1. QUADRO GENERALE DEL CONCORDATO PREVENTIVO
1.1 L’impostazione del concordato preventivo
1.2 Le differenze tra concordato preventivo e accordo di ristrutturazione dei debiti
1.3 L’evoluzione della disciplina del concordato preventivo
1.4 Le differenze tra la disciplina del D.Lgs. 14/2019 e la precedente normativa
CAPITOLO 2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
CAPITOLO 3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
3.1 La domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.1 Le due tipologie di domanda: accesso ordinario e anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
3.2 Il piano di concordato
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano di concordato
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte della situazione economico-finanziaria dell'impresa in crisi
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause della crisi
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento del piano e della proposta di concordato
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle azioni risarcitorie e recuperatorie
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi pianificati
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’elenco dei creditori e delle parti interessate, e la loro suddivisione in classi
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle ragioni per cui il soddisfacimento dei creditori è non inferiore a quello della liquidazione giudiziale e dell’utilità per i creditori
3.3 La proposta di concordato preventivo
3.4 L’attestazione del piano di concordato e della proposta di concordato
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
CAPITOLO 4. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA
4.1 L’iscrizione della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo
4.3 Le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari, protettive, e di tutela dell’impresa in crisi
4.3.1 Quadro generale delle misure attivabili dal Tribunale
4.3.2 La procedura per la decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
4.3.3 La procedura per la decisione del Tribunale sui finanziamenti prededucibili
4.3.4 La procedura per la decisione del Tribunale sul pagamento di crediti anteriori e rate di mutui
4.3.5 La procedura per la decisione del Tribunale sulla sospensione/scioglimento dei contratti
4.4 La presentazione di proposte di concordato concorrenti
4.5 Il ruolo del commissario giudiziale durante la procedura del concordato preventivo
4.5.1 Il profilo del commissario giudiziale
4.5.2 I compiti del commissario giudiziale
4.6 La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura
4.7 La sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi (o di suoi elementi) in concorrenza
4.8 L’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori
4.8.1 La convocazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.2 L’informazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.3 Le contestazioni sul concordato posto in votazione
4.8.4 L’accesso alla votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.5 La votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.6 La formalizzazione dell’esito della votazione sul concordato
4.9 L’omologazione del concordato preventivo da parte del Tribunale
4.10 L’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.11 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.12 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.13 L’attuazione del concordato preventivo
4.13.1 Le modalità di attuazione del concordato preventivo
4.13.2 La vendita dei beni in attuazione del concordato preventivo
4.13.3 Il ruolo del liquidatore
4.13.4 Le operazioni societarie in attuazione del concordato preventivo
4.14 La risoluzione del concordato preventivo
4.15 L’annullamento del concordato preventivo
CAPITOLO 5. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale di apertura anticipata della procedura del concordato preventivo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
CAPITOLO 6. GLI EFFETTI DEL CONCORDATO PREVENTIVO
6.1 Quadro generale
6.2 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.3 Gli effetti della decisione del Tribunale di concedere l’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.4 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
6.5 Gli effetti della decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo
6.6 Gli effetti dell’omologazione del concordato preventivo
6.7 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione del concordato preventivo
6.8 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura del concordato preventivo
6.9 La disciplina della prededucibilità dei crediti
APPENDICE I. QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022