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Dopo un’attenta analisi informatica della tecnologia alla base delle monete virtuali - la blockchain - gli Autori di questo libro si soffermano sulla disamina del fenomeno economico “bitcoin”, senza trascurare la prospettiva normativa, particolarmente delicata allo stato attuale.
Il testo contiene anche un approfondimento del trattamento tributario applicato alle transazioni aventi ad oggetto le valute virtuali.
Il potenziale pericolo di riciclaggio e finanziamento del terrorismo messo in atto con l’utilizzo delle criptovalute induce gli Autori stessi a fornire uno strumento per analizzare come la normativa antiriciclaggio possa essere applicata a tale fenomeno, soprattutto in seguito all’adozione della V direttiva antiriciclaggio, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE del 19 giugno 2018.
1. La blockchain, il protocollo CryptoNote e le criptovalute, di Federico Leone e Simone Parisella
1.1 Premessa definitoria
1.2 Il funzionamento della blockchain
1.2.1 Riservatezza e pubblicità delle transazioni
1.2.2 Esigenze commerciali, sociali e istituzionali
1.2.3 Il protocollo CryptoNote
1.3 Le varie tipologie di monete virtuali
1.3.1 Bitcoin
1.3.2 Bitcoin Cash
1.3.3 Ripple
1.3.4 Ethereum
1.4 Il crescente interesse globale: opportunità e rischi
2. Inquadramento normativo, di Sabrina Familiari
2.1 La qualificazione giuridica
2.2 Le implicazioni in materia civilistica
2.2.1 La normativa da applicare e le Initial Coin Offering
2.2.2 I futures basati sui bitcoin e la normativa da applicare
2.3 Normativa internazionale
2.3.1 Le posizioni assunte negli ordinamenti giuridici internazionali
3. Evoluzione economica dei bitcoin e delle valute virtuali, di Elena Razza
3.1 Nascita e piattaforme online: cenni
3.1.1 Le valute virtuali come sistema di pagamento
3.1.2 La speculazione e la quotazione di derivati sui bitcoin
3.2 Il trattamento tributario delle transazioni aventi ad oggetto monete virtuali
3.2.1 Applicazione delle imposte indirette alle transazioni aventi a oggetto valute virtuali
3.2.2 Applicazione delle imposte dirette alle transazioni aventi a oggetto valute virtuali
4. L’utilizzo illecito delle monete virtuali, di Ranieri Razzante
4.1 Il contesto
4.2 Il riciclaggio di denaro, reale e/o virtuale
4.3 I software di mixaggio: una minaccia
4.4 Il finanziamento del terrorismo tramite moneta virtuale
Aggiornato con la C.M. n. 14/E del 2019 e le ultime pronunce dell’Agenzia delle Entrate.
Fra le previsioni di maggiore rilevanza contenute nella legge di bilancio 2018 vi sono quelle di cui ai commi 909 ss. dell’art. 1, che introducono, a partire dal 2019, l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica per le operazioni effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, sia in ambito B2B (business to business), sia in ambito B2C (business to consumer).
L’introduzione di tale obbligo è finalizzata ad agevolare l’azione di contrasto all’evasione fiscale, mettendo a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, tramite il Sistema di Interscambio, i dati delle fatture emesse e ricevute per le operazioni effettuate tra soggetti nazionali. I dati delle operazioni potranno dunque essere “incrociati” con quelli relativi ai versamenti IVA, al fine di verificare il corretto assolvimento dell’imposta.
Il presente ebook vuole fornire ai lettori una chiave di lettura utile e pratica per interpretare le disposizioni di legge e gli ultimi documenti di prassi usciti in relazione ad un tema oggi molto sentito quale è la fatturazione elettronica.
Premessa
1. I soggetti interessati alla fatturazione elettronica
Riferimenti normativi
La guida operativa sull'antiriciclaggio, per commercialisti ed esperti contabili, aggiornata alle Regole tecniche pubblicate il 23/01/2019 dal CNDCEC (previa approvazione del Comitato di Sicurezza Finanziaria), redatta con lo scopo assistere il professionista nella corretta esecuzione di tutti gli adempimenti normativi indicando in che modo e quando devono essere assolti.
L’attuale sistema normativo finalizzato a contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo è disciplinato dal D.lgs. 231/2007 che annovera, tra i soggetti obbligati, i commercialisti e gli esperti contabili.
Nel corso degli anni il Decreto ha subìto varie modifiche, l’ultima delle quali è stata apportata con il recepimento della Direttiva 2015/849 (UE), cosiddetta IV Direttiva antiriciclaggio, con l’entrata in vigore del D.lgs.90/2017 che ha abolito gli obblighi di registrazione - dedicando particolare attenzione alla conservazione dei dati e delle informazioni - introdotto un nuovo sistema di violazioni che tiene conto della gravità del fatto commesso, inserito le cariche pubbliche nazionali nelle liste delle persone politicamente esposte e previsto un registro dei titolari effettivi di società e trust. E’ previsto, inoltre, l’invio di comunicazioni oggettive all’UIF e l’implementazione di sistemi interni di segnalazione (cd. whistleblowing).
Recentemente, le ispezioni antiriciclaggio condotte dalla Guardia di Finanza nei confronti dei professionisti giuridico-contabili hanno portato alla contestazione di pesanti sanzioni amministrative non solo per le omesse segnalazioni di operazioni sospette (SOS) e le mancate comunicazioni sulle infrazioni relative al contante e ai titoli di credito, ma soprattutto per l’inosservanza degli altri obblighi di collaborazione passiva: valutazione del rischio, adeguata verifica e conservazione.
Dal punto di vista penale si è riscontrato un crescente coinvolgimento inconsapevole del professionista nel reato di riciclaggio e autoriciclaggio dovuto alla carenza o alla totale assenza di procedure e metodologie che possano costituire un efficace sistema di controllo interno.
Questa guida operativa, aggiornata alle Regole tecniche pubblicate il 23/01/2019 dal CNDCEC (previa approvazione del Comitato di Sicurezza Finanziaria), è stata redatta con lo scopo assistere il professionista nella corretta esecuzione di tutti gli adempimenti normativi indicando in che modo e quando devono essere assolti.
Verranno illustrati gli aspetti normativi e procedurali, nonché le modalità operative previste dalla circolare 83607/12 del Comando Generale della Guardia di Finanza in relazione ai controlli, ai poteri, alle autorizzazioni che legittimano le visite ispettive, ai diritti e ai criteri di selezione del professionista da sottoporre a controllo e all’utilizzabilità dei dati antiriciclaggio ai fini fiscali.
Saranno analizzate le violazioni amministrative e penali, l’iter del procedimento amministrativo, gli enti competenti alla constatazione e all’irrogazione delle sanzioni, nonché le procedure per proporre ricorso.
L’ultima parte sarà dedicata ad una serie di domande e risposte sugli adempimenti normativi.
1. Gli obblighi antiriciclaggio
1.1 Le Regole tecniche del CNDCEC
1.1.1 Regola tecnica n.1 – Autovalutazione del rischio relativa all’attività professionale
1.1.2 Regola tecnica n.2 – Adeguata verifica della clientela
1.1.3 Regola tecnica n.3 – Conservazione dei dati e delle informazioni
1.2 L’adeguata verifica della clientela
1.2.1 Quando
1.2.2 Tempistica
1.2.3 Come
1.3 L’identificazione del cliente
1.3.1 Identificazione del cliente persona fisica
1.3.2. Identificazione del cliente persona giuridica
1.4 Identificazione del titolare effettivo (beneficial owner)
1.4.1 Identificazione del titolare effettivo persona fisica
1.4.2 Identificazione del titolare effettivo persona giuridica
1.5 Informazioni sullo scopo e sulla natura della prestazione professionale – modalità di esecuzione
1.6 Controllo costante del cliente (monitoraggio)
1.7 Obbligo di astensione
1.8 Adeguata verifica semplificata
1.9 Adeguata verifica rafforzata – requisiti e procedura
1.9.1 Persone politicamente esposte
1.10 Adeguata verifica della clientela da parte di terzi
1.11 Gli obblighi di conservazione
1.11.1 Il fascicolo cliente e la documentazione da conservare
1.12 La segnalazione di operazioni sospette
1.12.1 Sospensione dell’operazione
1.12.2 Tutela della riservatezza e divieto di comunicazione
1.12.3 Deroga all’inoltro della segnalazione
1.12.4 Gli indicatori di anomalia
1.12.5 Indicatori di anomalia connessi al cliente
1.12.6 Indicatori di anomalia connessi alle modalità di esecuzione delle prestazioni professionali
1.12.7 Indicatori di anomalia connessi alle modalità di pagamento dell’operazione
1.12.8 Indicatori di anomalia relativi alla costituzione e all’amministrazione di imprese, società, trust ed enti analoghi
1.12.9 Indicatori di anomalia relativi ad operazioni aventi a oggetto beni immobili o mobili registrati
1.12.10 Indicatori di anomalia relativi ad operazioni contabili e finanziarie
1.12.11 Gli schemi di anomalia emanati dall’UIF
1.12.12 L’inoltro della segnalazione
1.12.13 Procedura di registrazione al portale INFOSTAT-UIF
1.12.14 Procedura di inoltro della segnalazione
2. L’organizzazione dello studio professionale e gli obblighi dei collaboratori
2.1 Le attività di compliance
2.2 Obblighi dei collaboratori di studio
3. Le regole sull’utilizzo del contante
4. Poteri, le autorizzazioni e le metodologie operative della guardia di finanza
4.1 La circolare 83607/12
4.2 Ispezioni e controlli nello studio professionale
4.2.1 La selezione del soggetto da sottoporre a ispezione
4.2.2 L’accesso
4.2.3 Il luogo di esecuzione e la durata dell’intervento 67
4.2.4 Le annualità sottoposte a controllo
4.2.5 L’attività di ricerca documentale
4.2.6 L’acquisizione dei dati digitali
4.2.7 La conclusione della ricerca documentale
4.3 Le fasi dell’ispezione
4.3.1 L’adeguata verifica della clientela e l’individuazione del titolare effettivo
4.3.2 Monitoraggio del cliente
4.3.3 Conservazione dei dati e delle informazioni
4.3.4 La segnalazione di operazioni sospette
4.3.5 Le comunicazioni delle infrazioni sul contante e sui titoli al portatore
4.4 Il verbale di ispezione e il contraddittorio con il professionista
4.5 La conclusione dell’ispezione
4.6 L’utilizzo ai fini fiscali dei dati antiriciclaggio
5. Gli adempimenti del collegio sindacale
5.1 Collegio sindacale, con incarico di controllo contabile, istituito presso i destinatari degli obblighi antiriciclaggio
5.2 Collegio sindacale, senza incarico di controllo contabile, istituito presso i destinatari degli obblighi antiriciclaggio
5.3 Collegio sindacale, con incarico di controllo contabile, istituito presso le società o gli enti non destinatari degli obblighi antiriciclaggio
5.4 Collegio sindacale, senza incarico di controllo contabile, istituito presso le società o gli enti non destinatari degli obblighi antiriciclaggio
6. Le violazioni penali e amministrative
6.1 Sanzioni penali
6.2 Sanzioni amministrative
7. Il procedimento sanzionatorio e gli strumenti di difesa
7.1 Autorità preposte alla contestazione
7.2 Enti preposti all’irrogazione della sanzione
7.3 Termine per la contestazione
7.4 Prescrizione della violazione
7.5 Fase istruttoria
7.6 Il pagamento in misura ridotta (oblazione)
8. Domande e risposte sulle procedure
8.1 Adeguata verifica
8.2 Identificazione cliente
8.3 Identificazione titolare effettivo
8.4 Segnalazione operazioni sospette
8.5 Il fascicolo cliente
8.6 Le operazioni in contanti
8.7 Autoriciclaggio
8.8 Procedimento amministrativo sanzionatorio
Allegati
AV.0 – AUTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO (ARTT. 15 e 16 D.LGS. 231/2007)
AV.1 – DETERMINAZIONE DEL RISCHIO EFFETTIVO E DELLA TIPOLOGIA DI ADEGUATA VERIFICA
AV.2 – CHECK-LIST AI FINI DELLA FORMAZIONE DEL FASCICOLO DEL CLIENTE
AV.3 – ISTRUTTORIA CLIENTE
AV.4 – DICHIARAZIONE DEL CLIENTE
AV.5 – DICHIARAZIONE DEL PROFESSIONISTA ATTESTANTE EX ART. 26 D.LGS. 231/2007
AV.6 – DICHIARAZIONE DI ASTENSIONE DEL PROFESSIONISTA
AV.7 – PROCEDURA DI CONTROLLO COSTANTE
Definizioni
Bibliografia
Raccolta di 69 Formule commentate, estraibili e personalizzabili in word, delle società a responsabilità limitata ordinaria, semplificata e con unico socio, dedicate ai seguenti aspetti della vita della Srl:
› Costituzione e aumento di capitale
› Soci e trasferimento di partecipazioni
› Amministratori
› Decisioni dei soci
› Controllo sulla gestione e sulla contabilità
› Liquidazione
L'opera espone, in maniera sistematica e ragionata, le formule e gli schemi relativi a tutte le operazioni proprie del particolare tipo di società considerato (la società a responsabilità limitata), approntati.
Le formule seguono cronologicamente, ed in sequenza logica, i tempi della vita societaria, dalla costituzione alla vigenza, fino all'estinzione, attraverso gli atti propri dei differenti organi sociali (amministrativi, decisionali e di controllo).
Ad illustrazione di ciascuna delle 68 formule dispiegate nel volume, sono esposti sintetici ma esaurienti cenni generali rubricati "ratio" e una sezione ad hoc chiamata “commento” che inquadra le rispettive tematiche nell'ambito della specifica disciplina normativa
Il testo è corredato da un Indice delle formule, che ne agevolano la diretta applicazione nella pratica professionale.
PARTE PRIMA: LA COSTITUZIONE
PARTE SECONDA: LA GESTIONE
PARTE TERZA: IL BILANCIO
PARTE QUARTA: SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE
Decreto Crescita arricchito di novità fiscali, soprattutto nell'ottica della semplificazione.
Nel corso del passaggio parlamentare del testo, infatti, accanto alla riapertura dei termini per la rottamazione ter, spostati al 31 luglio, sono state inserite praticamente tutte le misure contenute nel disegno di legge di semplificazione approvato in prima lettura dalla camera.
Nell'ebook una panoramica completa delle principali novità del testo:
Arrivano quindi, tra l'altro, obbligo all'invito al contraddittorio prima dell'emissione di atti di accertamento, termini più lunghi per l'emissione delle fatture, eliminazione di obblighi di comunicazione duplicati, possibilità di tenere tutta la contabilità in formato elettronico.
Spostati anche i versamenti delle imposte per i contribuenti interessati agli ISA, e di conseguenza anche i termini per la presentazione delle dichiarazioni.
Per le imprese nuove agevolazioni fiscali per le scelte ecocompatibili, incentivi per la riapertura dei negozi nei piccoli centri, agevolazioni per le aggregazioni al Sud.
Per i privati nuove norme per ecobonus e sismabonus destinate a rilanciare gli interventi in questi settori, ma anche una stretta sulle locazioni brevi.
Premessa.
1. Fisco.
1.1 Due mesi in più per modello Redditi e dichiarazione IRAP - Articolo 4-bis.
1.1.1 Niente più documenti in caso di dati già a disposizione delle Entrate.
1.2 Grave irregolarità il mancato rispetto degli impegni alla trasmissione telematica - Articolo 4-ter.
1.2.1 Stretta sui comportamenti irregolari
1.3 Nuovi tributi nell'F24 - Articolo 4-quater.
1.3.1 Anche i contributi scolastici nella delega.
1.3.2 Semplificato il versamento delle addizionali da parte dei sostituti d'imposta.
1.4 Semplificazione in materia di ISA - Articolo 4-quinquies.
1.4.1 Novità in vigore dal 2020.
1.5 Un anno solare la validità della DSU - Articolo 4-sexies.
1.5.1 Aggiornamento solo una volta l'anno.
1.6 Obbligo di invito al contraddittorio - Articolo 4-octies.
1.6.1 Ampliati i termini per la decadenza.
1.6.2 Contraddittorio sempre necessario.
1.6.3 In caso di urgenza.
1.7 Sì al ravvedimento anche in caso di parziale - Articolo 4-decies.
1.7.1 Norma valida solo per i tributi da versare alle Entrate.
1.8 Rientro dei cervelli – Articolo 5.
1.8.1 Agevolazioni più alte e premio per chi si trasferisce al Sud.
1.8.2 Benefici anche senza iscrizione all'AIRE.
1.8.3 Più agevolazioni e minisanatoria anche per i docenti
1.9 Flat tax per i pensionati prolungata a 9 anni – Articolo 5-bis.
1.9.1 Chiarimenti e nuovi termini
1.10 Forfettari sostituti d'imposta – Articolo 6.
1.10.1 Obbligatorio trattenere e versare l'IRPEF.
1.10.2 Retroattive le sanzioni ridotte per l'IVA applicata in eccesso.
1.11 Semplificazione obblighi informativi dei forfetari - Articolo 6-bis.
1.11.1 Le novità con la dichiarazione 2020.
1.12 Fatturazione elettronica Repubblica di San Marino - Articolo 12
1.12.1 Disposizioni di semplificazione.
1.13 Due giorni in più per l'emissione delle fatture - Articolo 12-ter.
1.13.1 Il termine passa da 10 a 12 giorni
1.14 Comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche dell'imposta sul valore aggiunto – Articolo 12-quater
1.14.1 Stop alla duplicazione degli obblighi
1.15 Obbligatoria la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi - Articolo 12-quater.
1.15.1 Nessuna sanzione per i ritardi limitati nei primi sei mesi di applicazione delle norme.
1.15.2 Raddoppia la possibilità di vincita alla lotteria degli scontrini per chi non paga in contanti
1.15.3 Slittano a settembre i versamenti per i soggetti che applicano gli ISA.
1.16 Cessione anche per i crediti IVA trimestrali – Articolo 12- sexies.
1.16.1 Obbligatorio l'atto pubblico o la scrittura privata autenticata.
1.17 Semplificazioni in materia di dichiarazioni di intento relative all’applicazione dell’IVA -Articolo 12- septies
1.17.1 Niente più obbligo di consegnare copie cartacee.
1.18 Tenuta della contabilità in forma meccanizzata - Articolo 12- octies.
1.18.1 Novità immediatamente operativa.
1.19 Imposta di bollo virtuale sulle fatture elettroniche – Articolo 12-novies.
1.19.1 Integrazione in via automatica.
1.20 Vendita di beni tramite piattaforme digitali - Articolo 13.
1.20.1 Comunicazione obbligatoria.
1.20.2 Imposta evasa a carico di chi elude l'obbligo di comunicazione.
1.21 Reintroduzione della denuncia fiscale per la vendita di alcolici – Articolo 13-bis.
1.21.1 Per la vendita si dovrà presentare la denuncia.
1.22 Disposizioni in materia di pagamento o deposito dei diritti doganali - Articolo 13-ter.
1.22.1 Più strumenti a disposizione.
1.23 Estensione definizione agevolata tributi enti locali - Articolo 15.
1.23.1 Torna la possibilità di rottamare i tributi locali
1.23.2 Rate e modalità di domanda.
1.23.3 Sospese le procedure di recupero per chi presenta la domanda.
1.23.4 Le regole per le multe stradali
1.24 Misure preventive per sostenere il contrasto dell'evasione dei tributi locali - Articolo 15-ter.
1.24.1 Verifica della regolarità dei pagamenti
1.25 Riapertura dei termini per la rottamazione - Articolo 16-bis.
1.25.1 Ancora un mese a disposizione.
1.25.2 I termini di pagamento.
1.26 Stop all'IMU anche per i terreni delle società agricole – Articolo 16-ter.
1.26.1 Efficacia retroattiva.
1.27 Saldo e stralcio dei debiti contributivi degli autonomi solo con delibera ad hoc – Articolo 16-quinquies
1.27.1 Interessate tutte le Casse private.
1.28 Transazioni per somme dovute a INVITALIA - Articolo 32-bis.
1.28.1 Possibile transazione sul debito.
2. Imprese.
2.1 Nuova edizione del superammortamento – Articolo 1.
2.1.1 Proroga fino a fine anno.
2.1.2 Tetto massimo di spesa.
2.2 Taglio dell'IRES – Articolo 2.
2.2.1 Semplificato il sistema.
2.2.2 Le basi per i conteggi
2.2.3 ll riporto negli anni
2.2.4 In caso di consolidato e regime di trasparenza.
2.2.5 Imprese individuali e cumulo dei benefici
2.3 Deducibilità IMU sugli immobili strumentali – Articolo 3.
2.3.1 Agevolazioni in vigore dal prossimo anno.
2.4 Modifiche alla disciplina del Patent box - Articolo 4.
2.4.1 Niente più autorizzazioni preventive.
2.4.2 Disposizioni già operative.
2.5 Aggregazioni d’imprese - Articolo 11.
2.5.1 Agevolate le operazioni effettuate entro il 2222.
2.5.2 Solo imprese di gruppi diversi
2.5.3 Casi di decadenza.
2.6 Estensione del regime di realizzo controllato – Articolo 11-bis.
2.6.1 Neutralità fiscale indotta in presenza di specifici requisiti
2.7 Credito d'imposta carburanti - Articolo 16.
2.7.1 Norma interpretativa.
2.8 Garanzia sviluppo media impresa - Articolo 17.
2.8.1 Spinta per l'ammodernamento.
2.8.2 Più alta la garanzia.
2.8.3 Intervento del Fondo di garanzia PMI su operazioni di sottoscrizione di “Mini-bond”
2.9 Semplificazione per la gestione del Fondo di garanzia per le PMI - Articolo 18.
2.9.1 Stop alla regionalizzazione.
2.9.2 Sostegno al social lending e al crowfunding.
2.9.3 Solo piattaforme accreditate.
2.10 Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato - Articolo 18-bis.
2.10.1 Non solo Paesi europei
2.11 Disposizioni in materia di fondi per l'internazionalizzazione- Articolo 18- quater.
2.11.1 Azioni e finanziamenti ai soci
2.11.2 Più elevato l'intervento nel capitale delle imprese dell'area balcanica.
2.11.3 Stretta sulla delocalizzazione.
2.12 Modifiche alla Nuova Sabatini - Articolo 20.
2.12.1 Autocertificazione degli investimenti
2.13 Sostegno alla capitalizzazione per le piccole imprese – Articolo 21.
2.13.1 Rafforzamento della struttura patrimoniale.
2.13.2 Nuovi fondi a disposizione.
2.14 Tempi di pagamento tra le imprese – Articolo 22.
2.14.1 Più dati per valutare l'affidabilità.
2.15 Sostegno all'economia circolare – Articolo 26.
2.15.1 Interessate tutte le imprese manifatturiere.
2.15.2 Progetti per riuso e riciclo.
2.15.3 Finanziamento agevolato o contributo alle spese.
2.15.4 Snellita la gestione delle risorse non utilizzate da Cassa depositi e prestiti
2.16 Disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi – Articolo 26-bis.
2.16.1 Sconto per chi restituisce gli imballaggi usati
2.17 Agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso – Articolo 26-ter.
2.17.1 Contributo del 25% per i prodotti da riciclo e da riuso.
2.17.2 Agevolazioni anche per chi non usa i prodotti per l'impresa.
2.18 Società di investimento semplice – Articolo 27.
2.18.1 Nuovi gestori specializzati
2.18.2 Tutele per gli investitori
2.18.3 Semplificate le norme amministrative.
2.19 Semplificazioni per la definizione dei patti territoriali e dei contratti d’area – Articolo 28.
2.19.1 Erogazione dei contributi sulla base di una dichiarazione sostitutiva.
2.19.2 Accertamenti sugli interventi per evitare le frodi
2.20 Imprese a tasso zero – Articolo 29.
2.20.1 Fino al 90 per cento la copertura delle spese per donne e giovani
2.20.2 Nuove procedure per aree di crisi e start up innovative.
2.20.3 Sostegno alla digital trasformation.
2.20.4 Progetti anche da gruppi di piccole imprese.
2.21 Agevolazioni per riapertura e l'ampliamento dei negozi di prossimità – Articolo 30-ter.
2.21.1 Intervento solo nei comuni fino a 20.000 abitanti
2.21.2 Niente agevolazioni per chi cede la licenza.
2.21.3 Come ottenere i contributi
2.23 Made in Italy – Articolo 31.
2.23.1 Registro dei marchi storici contro la delocalizzazione.
2.23.2 Sanzioni per le mancate comunicazioni
2.24 Contrasto all’Italian sounding – Articolo 32.
2.24.1 Interventi per le piccole e medie imprese.
2.24.2 Stop alla registrazione di marchi “denigratori”
2.24.3 Voucher 3I– investire in innovazione.
2.24.4 Sostegno alle esportazioni di qualità.
2.25 Incentivo fiscale per promuovere la crescita dell'Italia meridionale - Articolo 44-bis.
2.25.1 Credito d'imposta sulle DTA.
2.25.2 Escluse le società già legate tra loro.
2.25.3 Il versamento del canone.
2.25.4 Decorrenza del regime.
2.26 Credito d'imposta per la partecipazione delle PMI a fiere internazionali - Articolo 49.
2.26.1 Credito d'imposta per esposizione e marketing.
3. Pacchetto casa.
3.1 Niente più sanzioni per la mancata comunicazione della proroga dei contratti con cedolare secca - Articolo 3-bis.
3.2 Semplificazione per i locatori
3.3 Stop alle tasse sui canoni non percepiti in caso di sfratto - Articolo 3-quinquies.
3.3.1 Solo obbligo di convalida dello sfratto.
3.4 Rinnovo di due anni in due anni per il canone concordato Articolo 19-ter.
3.4.1 Il termine vale in assenza di comunicazioni tra proprietario e inquilino.
3.5 Da giugno a dicembre la dichiarazione IMU – Articolo 3-ter.
3.5.1 Misure immediatamente operative.
3.6 Niente dichiarazione per il taglio IMU per comodato e locazioni agevolate - Articolo 3-quater.
3.6.1 Ridotti gli oneri per i proprietari
3.7 Stretta sulle locazioni brevi - Articolo 13-quater.
3.7.1 Solidarietà per i pagamenti da parte degli intermediari
3.7.2 I dati di locatori e ospiti comunicati alle Entrate.
3.7.3 Il codice identificativo.
3.7.4 Fino a 5.000 euro di multa per chi non pubblica il bollino.
3.8 Sisma bonus anche nelle zone a basso rischio – Articolo 8.
3.8.1 Agevolazione con perimetro più ampio.
3.9 Sconto al posto della detrazione per Ecobonus e consolidamento antisimico - Articolo 10.
3.9.1 Taglio del prezzo.
3.9.2 Stessa agevolazione anche per il sismabonus.
3.9.3 Cessione del credito per interventi di risparmio energetico nell'ambito delle ristrutturazioni
3.10 Incentivi per la valorizzazione edilizia – Articolo 7.
3.10.1 Meno tasse di acquisto per le imprese che riqualificano vecchi edifici
3.10.2 I vincoli per la classe energetica.
3.11 Esenzione TASI per gli immobili costruiti e destinati alla vendita – Articolo 7-bis.
3.11.1 Esclusi dall'agevolazione gli immobili dati in locazione.
3.12 Fondo di garanzia imprese in difficoltà settore edile - Articolo 7-ter.
3.12.1 Imprese e finanziamenti
4. Terzo settore.
4.1 Enti Associativi Assistenziali - Articolo 14.
4.1.1 Cresce il numero degli enti interessati
4.2 Obblighi informativi erogazioni pubbliche - Articolo 35.
4.2.1 Attuate le norme della Legge annuale sulla concorrenza del 2017.
4.2.2 Semplificazioni per gli aiuti di Stato alle imprese.
4.3 Semplificazione degli adempimenti per la gestione degli enti del Terzo settore - Articolo 43.
4.3.1 Meno brocrazia.
4.3.2 Trasparenza per le donazioni dai paesi black list
4.3.3 Slitta di un anno l'adeguamento degli statuti
Ebook in pdf che esamina e commenta le disposizioni normative in materia di bilanci di esercizio e consolidati, in particolare la Direttiva bilanci entrata nel vivo della sua attuazione pratica nel 2017, ricco di esempi e casi pratici.
Aggiornato con:
• Decreto MEF 3 agosto 2017 (determinazione della base imponibile IRES e IRAP dei soggetti ITA GAAP e dei soggetti IAS adopter)
• Nuovo principio OIC n. 11 (finalità e postulati del bilancio d’esercizio)
• Nuove indicazioni in nota integrativa
1. Stato dell’arte
1.1 Aspetti generali
1.2 Un bilancio diverso a seconda della dimensione dell’impresa
2. Gli attuali schemi di bilancio: Stato Patrimoniale e Conto Economico
2.1 Aspetti generali
2.2 Le modifiche nei criteri di redazione del bilancio
2.3 Le modifiche negli schemi di bilancio – Stato Patrimoniale
2.4 Le modifiche negli schemi di bilancio – Conto economico
3. Il rendiconto finanziario
3.1 Aspetti generali
3.2 Variazioni finanziarie e variazioni non finanziarie
3.3 Forma e contenuto del rendiconto finanziario
3.4 Rendiconto finanziario consolidato
4. Le modifiche nei criteri di valutazione
4.1 Aspetti generali
4.2 Variazioni nei criteri di valutazione delle singole aree di bilancio
4.3 Norme abrogate
5. Strumenti finanziari e strumenti finanziari derivati
5.1 Introduzione nella normativa nazionale degli strumenti finanziari anche derivati
5.2 Definizione di strumento finanziario
5.2.1 Definizione di strumento finanziario derivato
5.3 Come si valutano gli strumenti finanziari derivati
5.4 Il mercato attivo
5.5 Alcune riflessioni
5.6 Informazioni da fornire in nota integrativa
5.7 Informazioni da fornire nella relazione sulla gestione 79
6. Le modifiche alla nota integrativa
6.1 Analisi delle principali novità
6.2 Le modifiche agli aspetti già esistenti
7. Le modifiche al bilancio consolidato
7.1 Analisi delle principali novità
7.2 Casi di esonero dall’obbligo di redazione del bilancio consolidato
7.3 Casi di esclusione dal consolidamento
7.4 I documenti che compongono il bilancio consolidato
7.5 Le attuali regole per la redazione del bilancio consolidato
7.6 Le modifiche in nota integrativa
7.7 Le modifiche alla relazione sulla gestione
7.8 Pubblicazione del bilancio consolidato
8. Modifiche al bilancio in forma abbreviata
8.1 Il bilancio in forma abbreviata: le sue caratteristiche
8.2 Le innovazioni della riforma
9. Il bilancio delle micro-imprese
10. Gli effetti fiscali delle attuali norme
Appendice normativa
Il budget rappresenta uno strumento fondamentale in termine di programmazione aziendale e pianificazione finanziaria, raggiungendo personalizzazioni tipiche e diversificate per ogni azienda in relazione alle specificità delle stesse.
Infatti, le informazioni presenti nel budget non sono sempre uguali, ma si concretizzano nelle corrette informazioni che ogni azienda ha necessità di predisporre in ordine alle proprie necessità.
Si pensi infatti ad un gruppo di aziende piuttosto che ad una azienda multinazionale oppure ad una singola azienda, ognuna di esse avrà rendicontazioni diverse e modalità esplicative diverse.
Il volume vuole essere una guida agli operatori del settore nell’analisi di bilancio, nella registrazione contabile e nel definire il corretto funzionamento di tutto il processo di budget del personale.
Introduzione
1. Il costo del personale in Bilancio
2. Gli elementi contabili del costo del personale
3. La contabilizzazione del cedolino paga
4. Elementi della retribuzione indiretta
4.1 Le ferie
4.2 La contabilizzazione dei permessi
4.3 La contabilizzazione della Tredicesima e della Quattordicesima mensilità
5. Il trattamento di fine rapporto
5.1 Anticipazione del TFR
6. Budget del personale e costo del lavoro
6.1 Il budget del personale
6.2 Le fasi del budgeting
6.2 Elementi essenziali nel predisporre un budget del personale
6.3 Costi della manodopera: dati per la verifica degli scostamenti
7. Sviluppi di costo e tipologie di contabilizzazione
7.1 Retribuzione (e TFR), costi assistenziali e di previdenza complementare
7.2 Contributi INPS e assicurazione INAIL
7.3 Imponibile fiscale e imponibile contributivo
7.4 Welfare aziendale e flexible benefits
7.5 Costo dell’assenteismo
7.6 Il costo delle sanzioni collegate al licenziamento illegittimo
7.7 Irap
8. La predisposizione del piano del budget del personale
Il testo vuole essere un manuale di riferimento per tutti coloro che operano nel settore del non profit e del mondo cooperativo che si trovano nella necessità di comprendere il nuovo quadro giuridico di riferimento e delle opportunità di finanziamento per associazioni, fondazioni, altri soggetti ed imprese cooperative.
La prima parte del testo definisce tutte le forma giuridiche nelle quali una attività no profit può organizzarsi secondo quanto previsto dal Codice Civile e da leggi speciali, nonché secondo il nuovo Codice del Terzo Settore.
La seconda parte fornisce un quadro aggiornato sulla programmazione europea passando in rassegna tutti i programmi UE che possono essere accessibili ad enti non profit.
La terza parte invece, partendo dalle agevolazioni specifiche per gli Enti del Terzo Settore, offre una panoramica sugli strumenti finanziari pubblici, suddivisi per settore di competenza (cultura, sociale, sport, etc.) e privati nazionali dedicati agli enti non profit e del terzo settore.
Il tutto completato da riferimenti normativi e sitografia.
PREMESSA
CAPITOLO 1 - IL PANORAMA DEGLI ENTI NON PROFIT IN ITALIA
1.1. Introduzione
1.2. Logica economica del non profit. Il terzo settore
1.3. Imprenditorialità del non profit
1.3.1 Assetto aziendale del non profit
1.3.2 Impresa sociale
1.3.3 Le start up
1.4. L’associazionismo non profit
1.4.1 Il volontariato
1.4.2 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
1.4.3 Le cooperative sociali
1.4.4 Le fondazioni
1.4.5 Le Società operaie di mutuo soccorso
1.4.6 Le organizzazioni non governative (ONG)
1.5. Le organizzazioni profit
1.5.1 Le cooperative
CAPITOLO 2 - LA RIFORMA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE
2.1 La legge delega
2.2 L’attuazione della delega
2.3 Gli Enti del Terzo Settore (ETS)
2.4 Il regime transitorio
2.5. La personalità giuridica degli Enti del Terzo Settore
2.6 Le agevolazioni per gli Enti del Terzo Settore e le norme comunitarie
2.7 Agevolazioni fiscali ed aiuti de minimis
2.8 Obblighi di pubblicità e trasparenza
CAPITOLO 3 – I FINANZIAMENTI DIRETTI EUROPEI PER IL NON PROFIT
3.1 Commissione Europea e innovazione sociale
3.2 I principali finanziamento diretti UE per il no profit
3.3 Ricerca e innovazione
3.3.1 Horizon 2020
3.4 Ambiente e azione per il clima
3.4.1 LIFE
3.5 Sviluppo e cooperazione internazionale
3.6 Gli Strumenti di Finanziamento
3.6.1 Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)
3.6.2 Strumento che contribuisce alla stabilità e alla pace (IcSP)
3.6.3 Strumento di partenariato (PI)
3.6.4 Strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)
3.6.5 Development Cooperation Instrument (DCI)
3.6.6 Programma Pan-Africano
3.6.7 Fondo europeo di sviluppo (FES)
3.6.8 Strumento per l’assistenza alla preadesione
3.6.9 Politica europea di vicinato (ENP)
3.6.10 Strumento per la Groenlandia
3.7 Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e l’alimentazione (Chafea)
3.7.1 Programma per la salute dell’UE
3.7.2 Una migliore formazione per un’iniziativa alimentare più sicura (BTSF)
3.7.3 Programma di promozione dei prodotti agricoli
3.8 DG Giustizia e consumatori
3.8.1 Programma Giustizia.
3.8.2 Programma diritti, uguaglianza e cittadinanza.
3.8.3 Programma per i consumatori
3.9 Migrazione e affari interni
3.9.1 Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)
3.9.2 Fondo sicurezza interna
3.9.3 Programma Europa per i cittadini
3.10 Occupazione, affari sociali e inclusione
3.10.1 Programma dell’UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI)
3.10.2 Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)
3.10.3 Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)
3.11 Istruzione, cultura, gioventù, lingue e sport.
3.11.1 Europa Creativa.
3.11.2 Erasmus+..
CAPITOLO 4 – LA SCRITTURA DEL PROGETTO EUROPEO.
4.1 L’idea progettuale.
4.2 I principi base. 122
4.3 Il partenariato europeo. 123
4.4 La ricerca dei partner. 123
CAPITOLO 5 – FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI PER L’INNOVAZIONE SOCIALE
5.1 Gli obiettivi sociali di Europa 2020.. 126
5.2 I fondi di investimento collettivo per l’imprenditoria sociale (EuSEF) 128
5.3 La politica di coesione. 130
5.4 I fondi strutturali e di investimento. 131
5.4.1 Fondo Sociale Europeo (FSE) 132
5.4.2 Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 133
CAPITOLO 6 – COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA. 136
6.1 Programmi di Cooperazione Territoriale Europea. 136
6.2 Programmi di cooperazione transfrontaliera (Italia) 137
6.2.1 Italia-Francia Marittimo. 137
6.2.2 Italia-Francia Alcotra. 139
6.2.3 Italia-Svizzera. 140
6.2.4 Italia-Austria. 143
6.2.5 Italia-Slovenia. 144
6.2.6 Italia-Croazia. 147
6.2.7 Grecia-Italia. 148
6.2.8 Italia-Malta. 150
6.3 Programmi di cooperazione transfrontaliera esterna. 151
6.3.1 Italia-Albania-Montenegro. 152
6.3.2 Italia-Tunisia. 153
6.3.3 Mediterranean Sea Basin. 155
6.4 Programmi di cooperazione transnazionale. 157
6.4.1 Adriatic-Ionian (Adrion) 157
6.4.2 Interreg MED.. 159
6.4.3 Interreg CENTRAL EUROPE. 162
6.4.4 Interreg Alpine Space. 164
6.5 Programmi di cooperazione interregionale. 166
6.5.1 Interreg Europe. 166
6.5.2 URABACT III 167
6.5.3 ESPON.. 168
6.5.4 INTERACT III 170
CAPITOLO 7 PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI 173
7.1 I PON (Programmi Operativi Nazionali) 173
7.1.1 PON per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento. 174
7.1.2 PON Sistemi di Politiche attive per l’occupazione. 175
7.1.3 PON Inclusione. 178
7.1.4 PON Città Metropolitane. 180
7.1.5 PON Governance e Capacità Istituzionale. 182
7.1.6 PON Iniziativa Occupazione Giovani 184
7.1.7 PON Ricerca e Innovazione. 185
7.1.8 PON Imprese e Competitività. 187
7.1.9 PON Infrastrutture e reti 190
7.1.10 PON Cultura. 192
7.1.11 PON Legalità. 194
CAPITOLO 8 – FINANZIAMENTI ED AGEVOLAZIONI NAZIONALI 199
8.1 Agevolazioni per gli Enti del Terzo Settore (ETS) 199
8.1.1 Finanziamenti agevolati per progetti di rilevante impatto sociale ed occupazionale (Fondazione Italia Sociale) 199
8.1.2 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore a livello nazionale. 201
8.1.3 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore a livello locale. 202
8.1.4 Contributi per l'acquisto da parte di organizzazioni di volontariato di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali 203
8.1.5 Credito d’imposta per le donazioni ad Enti del Terzo Settore (Social Bonus) 204
8.1.6 Detrazione d’imposta per liberalità e contributi associativi ad Enti del Terzo Settore. 205
8.1.7 Accesso al credito agevolato. 207
8.1.8 Titoli di solidarietà. 207
8.1.9 Social lending (peer to peer lending) 209
8.1.10 Il nuovo 5 per mille (in vigore dal 19 luglio 2017) 210
8.1.11 Incentivi fiscali a favore di investitori nel capitale di imprese sociali 212
8.1.12 Fondi per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali 213
8.2 I finanziamenti del Ministero Beni Attività Culturali e Turismo (MIBACT) 214
8.2.1 Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) Contributi per lo spettacolo dal vivo. 214
8.2.2 Agevolazioni per il settore cinematografico. 215
8.2.3 Biblioteche ed istituti culturali 217
8.2.4 Progetti di ricerca scientifica inerenti archivi culturali 217
8.2.5 Credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sui giornali e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale. 218
8.2.6 Progetto Salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale a carattere triennale. 219
8.2.7 Fondo nazionale rievocazioni storiche. 220
8.2.8 MigrArtiCinema. 220
8.2.9 MigrArti Spettacolo.
8.2.10 Realizzazione dei centri di produzione artistica, musica, danza e teatro contemporanei
8.2.11 Progetti di sviluppo culturale e sociale delle periferie urbane.
8.2.12 Sostegno di iniziative e manifestazioni turistiche di enti morali, organizzazioni cooperative nazionali, enti senza scopo di lucro
8.2.13 5 per mille alla cultura.
8.2.14 Promozione della musica jazz.
8.2.15 Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
8.2.16 Art bonus, credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
8.2.17 Tax credit creatività.
8.3 Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE)
8.3.1 Agevolazioni alla diffusione dell'economia sociale.
8.3.2 Fondo di Garanzia per cooperative ed imprese sociali
8.3.3 I fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione.
8.3.4 Smart & Start Italia - Contributi ed agevolazioni per Start-up Innovative a Vocazione Sociale (SIAVS)
8.3.5 Cooperative-Nuova Marcora.
8.3.6 Nuove imprese a tasso zero.
8.3.7 Cultura Crea.
8.4 Altri soggetti pubblici finanziatori del no profit.
8.4.1 Contributi per il finanziamento di progetti presentati dalle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile.
8.4.2 Fondo speciale per contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva.
8.4.3 Fondo di Garanzia per l’impiantistica sportiva.
8.4.4 Credito d’imposta impiantistica sportiva.
8.4.5 Progetti prevenzionali Inail per la sicurezza.
8.5 I finanziamenti delle fondazioni private.
8.5.1 Fondazione con i bambini
8.5.2 Le fondazioni bancarie.
8.5.3 Le banche ed il non profit.
Ha debuttato il 1° gennaio 2019 il nuovo regime di imposizione unico introdotto dalla legge di bilancio 2018 per le cessioni di partecipazioni effettuate da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa; regime che prevede l’assoggettamento del capital gain ad imposizione sostitutiva nella misura del 26%, indipendentemente dalla natura “qualificata” o “non qualificata” della partecipazione ceduta.
La riforma ha interessato anche il regime fiscale degli utili conseguiti in relazione al possesso di partecipazioni societarie, anche in questo caso rendendo irrilevante la natura qualificata o meno della partecipazione che ha, però, trovato applicazione già dal 1° gennaio 2018.
È, quindi, venuta meno, ai fini dell’imposizione dei dividendi e dei capital gain, la distinzione tra partecipazioni qualificate e non, probabilmente perché il regime delle prime era diventato più favorevole di quello relativo alle partecipazioni non qualificate, nonostante si fosse in precedenza sempre scelto di privilegiare i “piccoli risparmiatori” rispetto a quelli interessati alla gestione della società.
In altre parole, il continuo innalzamento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui proventi derivanti da partecipazioni non qualificate e la progressiva riduzione dell’aliquota IRES, dunque, avevano progressivamente portato il “carico” fiscale gravante sul socio al 26% per i redditi derivanti da partecipazioni non qualificate e per i redditi derivanti da partecipazioni qualificate al limite massimo del 25% (pur potendo tale carico fiscale risultare inferiore in relazione all’aliquota marginale effettivamente applicabile al contribuente). In questo modo, tuttavia, veniva meno la regola che riservava un diverso (e più favorevole) trattamento fiscale alle c.d. partecipazioni “non qualificate” rispetto a quelle “qualificate”; regola questa introdotta dalla c.d. “riforma Visco” (d.lgs. n. 461/1997) – e sostanzialmente confermata dalla c.d. “riforma Tremonti” (d.lgs. n. 344/2003) – proprio per non penalizzare i piccoli risparmiatori rispetto agli investitori maggiormente coinvolti nella gestione della società.
La legge di bilancio 2018 è intervenuta modificando le seguenti disposizioni normative:
Nell'ebook sarà esaminato, dapprima, il regime fiscale dei capital gain da cessione di partecipazioni effettuate da persone fisiche non imprenditori alla luce delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2018 applicabili alle cessioni effettuate dal 1° gennaio 2019. Per poi riepilogare il regime fiscale dei redditi capitale in capo agli stessi soggetti anche alla luce delle ulteriori novità normative introdotte in sede di recepimento della direttiva ATAD.
Premessa
1. Il nuovo regime fiscale dei capital gain
1.1 Il superamento della distinzione tra partecipazioni qualificate e non
1.2. Il nuovo regime applicabile alle cessioni dal 1° gennaio 2019
1.2.1 Plusvalenze derivanti da partecipazioni domestiche ed estere white qualificate e non
1.2.2 Plusvalenze derivanti da partecipazioni estere black qualificate e non
1.2.3 Compensazione delle minusvalenze
1.2.4 Rivalutazione facoltativa del costo di acquisto delle partecipazioni
2. Dividendi e capital gain da partecipazioni qualificate e non
2.1 Dividendi
2.1.1 Dividendi domestici derivanti da partecipazioni qualificate e non
2.1.2. Dividendi in entrata da Paesi “white”
2.1.3. Dividendi in entrata da Paesi “black”
2.1.4 Dividendi in uscita
2.1.5 Decorrenza e regime transitorio
3. I regimi di detenzione delle partecipazioni
3.1 Regime dichiarativo
3.2 Regime del risparmio amministrato
3.3 Regime del risparmio gestito
4. Gli altri redditi di capitale e diversi soggetti ad aliquota del 26%
4.1 Redditi di capitale
4.2 Redditi diversi
5. Redditi di capitale e diversi soggetti ad aliquota agevolata
5.1 Proventi dei titoli pubblici e di quelli equiparati
5.2. Interessi dei project bond
5.3 Interessi dei titoli di risparmio per l’economia meridionale
Normativa
Decreto legislativo 29 novembre 2018, n. 142
Legge del 27/12/2017 n. 205
Testo unico del 22/12/1986 n. 917
Decreto legislativo del 21/11/1997 n. 461
Decreto del Presidente della Repubblica del 29/09/1973 n. 600
Ebook di 82 pagine in pdf sulle conseguenze della Brexit in merito a immigrazione, residenza e cittadinanza.
In occasione del referendum del 23 giugno 2016, la maggioranza degli elettori inglesi ha votato a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Il processo formale di uscita è iniziato il 29 marzo del 2017, data in cui il governo inglese ha attivato l’Articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea, articolo che definisce la procedura che uno Stato deve seguire per uscire volontariamente dall’Unione Europea.
A partire da questa data, due sono gli anni di tempo per negoziare i termini del recesso.
La data prevista per la Brexit è infatti il 29 marzo 2019, data a partire dalla quale il Regno Unito non sara’ piu’ un Paese membro dell’Unione.
Nell’arco di questi due anni, Regno Unito e Unione Europea hanno tentato di negoziare i termini di recesso, cercando di creare un accordo in grado di disciplinare in modo quanto piu’ ordinato e chiaro possibile i vari aspetti della questione.
Il governo inglese ha sottolineato in piu’ occasioni che un accordo reciproco con l’Unione Europea è l’unico modo per proteggere i diritti dei cittadini europei presenti nel Regno Unito e quelli dei cittadini inglesi che vivono nell’Unione Europea.
Il 14 novembre del 2018, la Commissione Europea e il governo inglese hanno pubblicato una bozza di accordo di recesso, il cosiddetto “Withdrawal Agreement”, nel quale venivano delineati i vari aspetti delle future relazioni tra Unione Europea e Regno Unito.
La parte seconda di tale accordo, in particolare, si occupava di delineare quelli che saranno i diritti di circolazione delle persone fisiche in seguito alla Brexit e riprendeva quasi in toto le disposizioni già accordate tra le parti nella bozza di accordo di recesso di marzo 2018.
La bozza di accordo in questione è stata approvata dai leader europei il 25 novembre del 2018, ma non ha superato il vaglio del Parlamento inglese.
Il 15 gennaio 2019, infatti, la Camera dei Comuni britannica ha votato a grande maggioranza contro l’accordo di recesso, con ben 432 voti contrari e solo 202 favorevoli. Pertanto, il tempo rimasto a disposizione del governo inglese per negoziare un nuovo accordo con l’Unione Europea è davvero poco e, ad oggi, le possibilità che il Regno Unito esca dall’Unione Europea il 29 marzo del 2019 prossimo senza accordo (la cosiddetta “no deal Brexit”) aumentano
esponenzialmente.
Il governo inglese ha tuttavia rassicurato piu’ volte i cittadini europei che vivono nel Regno Unito e le loro famiglie che i cittadini europei potranno rimanere a vivere nel Regno Unito anche nel caso di “no deal”.
In particolare, il governo ha chiarito che i cittadini europei e i loro famigliari che sono entrati nel Regno Unito prima del 29 marzo del 2019 potranno continuare a vivere nel Regno Unito mantenendo gli stessi diritti di cui godono attualmente se richiedono il settled status.
Il governo inglese ha sempre proclamato solennemente che i diritti dei cittadini europei sarebbero stati mantenuti e tutelati anche dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Nei fatti, tuttavia, le cose sono andate ben diversamente.
I cittadini europei che entreranno nel Regno Unito prima del 29 marzo 2019 alle ore 23:00, avranno il diritto di vivere e lavorare nel Regno Unito senza necessita’ di permessi, autorizzazioni o visti. Tra l’altro, detti soggetti non sono neppure obbligati a registrarsi presso l’Home Office.
Si tratta infatti di un diritto acquisito, e come tale inviolabile e immodificabile in base alla Direttiva Europea che e’ stata recepita nella legislazione inglese.
Spesso accade, tuttavia, che i governi non rispettino gli impegni precedentemente assunti e il governo inglese in cio’ non e’ stato da meno.
Infatti, per quanto riguarda i cittadini europei, il governo subordina la loro permanenza nel Regno Unito alla richiesta del settled status.
Pertanto, non si tratta piu’ di un diritto acquisito, ma di una vera e propria autorizzazione, e la differenza tra le due cose non e’ di poco conto.
Il governo inglese ha richiesto la collaborazione degli Stati membri dell’Unione Europea affinché venga garantita adeguata protezione ai diritti dei cittadini inglesi che vivono negli altri paesi dell’Unione Europea anche nell’ipotesi di “no deal”.
Per quanto concerne i diritti dei cittadini inglesi che si trovano in Europa, il governo ha spiegato di non poter agire unilateralmente per tutelare tali diritti, ma si è detto intenzionato ad adottare tutte le misure necessarie per fornire supporto ai cittadini inglesi.
Introduzione
1. Settlement Scheme e diritti dei cittadini Europei che vogliono trasferirsi nel Regno Unito
1.1. Uscita del Regno Unito dall’Unione Europea in presenza di accordo
1.2 Diritti dei cittadini europei in caso di “no deal”
1.2.1 Familiari dei cittadini europei
1.2.2. European Temporary Leave to Remain in the UK
2. Registration certificate as an EEA Qualified Person
2.1. Extended family members
3. Permanent residence status e permanent residence card
4. Settlement Scheme e prova della propria residenza nel Regno Unito
4.1 Settled status
4.1.1 Diritti derivanti dall’acquisizione del settled-status
4.2 Pre-settled status
4.2.1. Diritti derivanti dall’acquisizione del pre – settled status
4.3 Conferma e prova del settled o pre-settled status
4.4. Casi in cui e’ possibile richiedere il settled status prima di avere maturato cinque anni di residenza
4.5 Passaggio da permanent residence a settled status
4.6 Soggetti minori di anni 21
4.7 Procedura per presentare domanda
4.8 Documenti che possono essere inviati come prova di residenza
5. Proposte per il nuovo sistema di immigrazione post Brexit
5.1 Lavoro temporaneo
5.2 Modifiche ai visti di categoria Tier 2
5.3 Tier 5 - Youth Mobility Scheme
5.4 Post-study work
5.5 Familiari di cittadini inglesi
6. L’attuale sistema di immigrazione (Five Tier Points-Based Immigration System)
6.1 Altre categorie di visto
7. Adempimenti per i datori di lavoro che vogliono assumere un cittadino non comunitario
7.1 Come ottenere la licenza
7.2 Idoneita’
7.3 Tipi di licenza
7.3.1 Tier 2
7.3.2 Tier 5
7.4 Gestione delle sponsorizzazioni
7.5. Come richiedere la licenza
7.6. Documenti a supporto della domanda
7.7. Costo della licenza
7.8. Voto della licenza
7.9. Certificati di sponsorizzazione
7.9.1. Unrestrited certificates
7.9.2. Restricted certificates
7.10 Tempistiche per richiedere il certificato
7.11. Idoneita’ all’impiego
7.12. Responsabilita’ dello sponsor
7.13. Sponsorizzazione di soggetti minorenni - verifiche
7.14. Passaggio da Tier 4 a Tier 2 (General) Visa
8. Procedura per richiedere la cittadinanza
8.1. Persone nate nel Regno Unito
8.1.1 Nati in UK o colonia inglese prima del 1 gennaio 1983
8.1.2 Nati in UK il 1 gennaio 1983 o successivamente
8.2. Persone che si sono trasferite nel Regno Unito
9. La residenza e il domicilio nel Regno Unito: definizioni
9.1 Domicilio
9.2 Residenza
9.2.1 Residenza fiscale e tassazione
9.3 Statutory Residence Test
9.3.1 Automatic Overseas tests
9.3.2 Automatic UK Tests
9.3.3. Sufficient ties test
Statutory Residence Test – Flowchart
10. Tassazione dei soggetti non domiciliati nel Regno Unito
10.1. Imposizione secondo il sistema di Remittance basis
10.2. Deemed domiciled
11. Brexit e regime di passaporto europeo
11.1. Il Temporary permission Regime
11.2. Financial Services Contracts Regime
11.3. Brexit e imprese del Regno Unito
12. L’AIRE - Anagrafe degli italiani residenti all’estero
12.1. Chi deve iscriversi all’AIRE
12.2. Modalità di iscrizione
12.3. Comunicazioni e aggiornamenti
12.4. Rimpatrio
Schema sinottico
Glossary