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Questo ebook intende fornire al pubblico informazioni corrette basate su quanto scritto dalle organizzazioni internazionali al fine di diffondere nel nostro paese piena consapevolezza di cosa sia l'infezione da coronavirus 2019-nCov e di come possa essere affrontato.
La storia ci insegna che da sempre le società umane combattono, ciclicamente, la loro guerra contro le epidemie, questo nemico astuto, insidioso, implacabile, e soprattutto, privo di emozioni e scrupoli.
Eppure, le società umane hanno sempre vinto.
Oggi il progresso scientifico e tecnologico sembra librarsi ad altezze vertiginose.
Ma, nella guerra contro le epidemie, le armi dell’umanità sono e saranno probabilmente le stesse di quelle che avevamo a disposizione quando questo inarrestabile progresso aveva appena cominciato a svilupparsi, come nel XV secolo della Repubblica di Venezia, nell’800, nei primi anni del ’900.
Oggi, è vero, la comunità internazionale può contare su un’incrementata capacità di sorveglianza epidemiologica, su una solida esperienza nella collaborazione tra Stati, su laboratori in grado di identificare i virus e fare diagnosi, su conoscenze scientifiche in continuo progresso, su servizi sanitari sempre migliori, su agenzie internazionali come l’OMS, l’ISS italiano e il CDC americano.
Ma oltre alle conoscenze, ai vaccini e ai farmaci, all’organizzazione dei servizi sanitari, per affrontare con successo le epidemie è molto importante il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà sociale e l’aiuto reciproco fra persone.
Di fronte ad una minaccia sanitaria, la fiducia nello Stato e nelle scelte delle autorità sanitarie, la consapevolezza del rischio e la solidarietà umana possono aver la meglio sull’ignoranza, l’irrazionalità, il panico, la fuga e il prevalere dell’egoismo che in tutti gli eventi epidemici della storia hanno avuto grande rilevanza.
Walter Pasini
è un esperto di sanità internazionale e di Travel Medicine. Ha diretto dal 1988 al 2008 il primo Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Travel Medicine.
Cosa sappiamo e come dobbiamo comportarci (FAQ)
Parte 2 Storia
Introduzione
1. La morte nera e le armi delle società antiche e moderne contro le epidemie
2. Il vaiolo nella storia
3. Altri grandi nemici, e altre grandi vittorie
4. Gli uomini viaggiano, le malattie viaggiano
5. Malattie emergenti
Conclusione
Parte 3 Letteratura
La disciplina delle attività turistiche e di somministrazione degli enti non profit (diversi da enti del terzo settore e imprese sociali). Aggiornato alla Legge di Bilancio 2020
L’argomento di questo e-book è l’esame della disciplina delle attività turistiche in generale ed, in particolare, delle attività di organizzazione e vendita di viaggi (cioè dell’attività tipica delle agenzie di viaggio) e delle attività ricettive (cioè di ospitalità di turisti) che possono essere svolte da tutte le associazioni senza scopo di lucro che non sono enti del terzo settore (ETS) o imprese sociali.
Inoltre, nei capitoli da 5) a 9), esamineremo la disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande che possono essere svolte sempre dalle associazioni che non hanno la qualifica di ETS o di impresa sociale (con l’avvertenza che il Capitolo 9 riguarda anche le attività turistiche e ricettive che possono essere esercitate sempre dalle associazioni senza scopo di lucro).
Questa disciplina, soprattutto per quanto riguarda l’avvio delle attività turistiche citate, era stata profondamente innovata dal c.d. “Codice del turismo” contenuto nell’Allegato I del Decreto Legislativo n° 79 del 2011, ma, con l’abrogazione degli articoli 8, 16 e 21 di questo Codice da parte della Sentenza n° 80 del 2012 della Corte Costituzionale per la violazione, da parte di essi, della competenza legislativa esclusiva in materia di turismo che il 4° comma dell’articolo 117 della Costituzione assegna alle Regioni, queste innovazioni sono state cancellate (anche se, come vedremo, ci sono alcuni dubbi in merito) e si è tornati all’applicazione delle leggi regionali che in ciascuna regione disciplinano l’avvio delle attività di organizzazione e vendita di viaggi e delle attività ricettive (vale a dire delle attività di ospitalità di turisti in strutture alberghiere od extralberghiere).
In questo e-book viene esaminata non solo la disciplina legislativa e regolamentare dell’avvio di queste attività, le caratteristiche che gli enti associativi devono possedere per esercitarle, ma anche le norme sulla gestione di queste attività, in particolare quelle sulla disciplina fiscale di esse e, soprattutto, delle agevolazioni da quest’ultima previste.
In particolare, il testo è aggiornato alla riforma del Codice del turismo da parte del Decreto Legislativo n° 62 del 2018 che ha recepito in Italia la Direttiva UE n° 2302 del 2015 sulla nuova disciplina dei pacchetti turistici, cioè dei viaggi organizzati.
Completa il testo dell’e-book un capitolo il n° 9, di appendice sulla disciplina della vendita diretta di prodotti agricoli da parte degli enti non commerciali (associazioni, fondazioni, comitati) a cui sono state recentemente apportate delle significative innovazioni dal Decreto-Legge n° 69 del 2013 (il c.d. “Decreto del fare”).
Infine, al testo dell’e-book sono allegati:
1. L’esercizio dell’attività di organizzazione e vendita di viaggi da parte di associazioni senza scopo di lucro nell’articolo 10 della Legge 217/1983 e negli articoli 5 e 32 del Codice del turismo
2. L’esercizio dell’attività ricettiva da parte delle associazioni dopo l’abrogazione dell’art. 16 del Codice del turismo
3. Il regime fiscale delle attività turistiche gestite dalle associazioni senza scopo di lucro
4. I circoli privati in cui si somministrano alimenti e bevande gestiti da associazioni senza scopo di lucro: l’avvio dell’attività
5. La disciplina della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)
6. Gli altri aspetti dell’attività dei circoli privati delle associazioni non profit
7. Il regime fiscale dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande nei circoli privati
8. Gli obblighi contabili per le attività turistiche e di somministrazione esercitate dalle associazioni. Il regime dell’IVA per cassa
9. Appendice: la vendita diretta di prodotti agricoli da parte di enti non commerciali (associazioni, fondazioni, comitati) dopo il “Decreto del fare” (Decreto-Legge n° 69 del 2013)
Allegati:
Dalla “Sopropè” alla Legge 28 giugno 2019 n. 58 - II Edizione.
Il presente lavoro cerca di ricostruire il percorso del principio del contraddittorio endoprocedimentale tributario attraverso le regole normative e i passaggi giurisprudenziali per fornire agli operatori degli spunti pratici a cui eventualmente far riferimento negli atti di difesa del contribuente.
La prima edizione dell’e-book si fermava alle tre ordinanze della Corte Costituzionale del Luglio 2017. Adesso diamo conto della giurisprudenza della Corte di Cassazione degli anni più recenti, della prassi intervenuta sull’argomento, dei tentativi di regolamentazione ed infine dell’approvazione di norme nuove in materia, con la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.
Le novità entreranno in vigore per gli accertamenti emessi dopo il 1° luglio 2020, con tutto il tempo per approfondire gli aspetti più spinosi e, riteniamo, per una necessaria e profonda revisione delle regole che denotano non pochi problemi sotto più di un aspetto.
Il rispetto dei diritti della difesa costituisce un principio generale del diritto comunitario che trova applicazione ogniqualvolta l’amministrazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto un atto ad esso potenzialmente sfavorevole. In forza di tale principio i destinatari di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi devono essere messi in condizione di manifestare utilmente il loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l’amministrazione intende fondare la sua decisione. A tal fine essi devono beneficiare di un termine sufficiente.
Tale obbligo incombe sulle amministrazioni degli Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rientrano nella sfera d’applicazione del diritto comunitario, quand’anche la normativa comunitaria applicabile non preveda espressamente siffatta formalità. Trattandosi dell’attuazione del principio in parola e, più in particolare, dei termini per esercitare i diritti della difesa, si deve precisare che, qualora non siano fissati dal diritto comunitario, essi rientrano nella sfera del diritto nazionale purché, da un lato, siano dello stesso genere di quelli di cui beneficiano i singoli o le imprese in situazioni di diritto nazionale comparabili, e, dall’altro, non rendano praticamente impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti della difesa conferiti dall’ordinamento giuridico comunitario.
Quello appena riportato è, parola più parola meno, il passaggio più significativo della sentenza Sopropè del 18 dicembre 2008 (Causa C‑349/07) della Corte di Giustizia UE. Da questi riferimenti, che poggiano sugli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, si è sviluppato un corposo filone giurisprudenziale nazionale sulla base del quale si è progressivamente affermata l’esistenza di un principio generale che attribuisce al contribuente il diritto al contraddittorio preventivo nel procedimento di accertamento e/o riscossione. Preventivo nel senso che non dovrebbe essere possibile emettere atti in contrasto con queste garanzie procedimentali e, nel caso, l’atto emesso sarebbe invalido.
Parallelamente in alcuni provvedimenti normativi tributari si sono introdotti dei passaggi che fanno riferimento alla necessità del contraddittorio mentre, in particolari settori (vedi accertamenti standardizzati) questa garanzia è entrata per via giurisprudenziale. L’insieme è piuttosto eterogeneo e non brilla per sistematicità. Per assicurare quest’ultima, fino al dicembre 2015, era intervenuta la giurisprudenza che era pian piano addivenuta ad un’interpretazione unificante del criterio, scritto o meno che fosse. Così si era prodotto un orientamento via via affermatosi fino alle celebri sentenze delle Sezioni Unite del 18 settembre 2014 (n. 19667-68).
L’inattesa svolta interpretativa arrivata con la nuova pronuncia delle Sezioni Unite (n. 24823 del 9 dicembre 2015) ha riportato verso una situazione non lineare e tutt’altro che definita, sottoposta già recentemente, proprio in virtù di differenze evidenti relativamente a situazioni di fatto assimilabili, al vaglio della Corte Costituzionale.
1. La normativa interna
1.1 Introduzione
1.2 L’articolo 12, comma 7 dello “Statuto”
1.2.1 La norma.
1.2.2 L’ambito di applicazione.
1.2.3 Il computo del termine.
1.2.4 La “particolare” urgenza.
1.2.5 Atto emanato ed atto notificato.
1.2.6 Garanzia statutaria e accertamenti senza accesso in azienda (c.d. “a tavolino”).
1.2.7 L’obbligo di proporre specifiche eccezioni
1.3 Il controllo formale delle dichiarazioni (articolo 36-ter del D.P.R. 600/73)
1.3.1 La regola normativa.
1.3.2 La giurisprudenza.
1.3.3 L’impugnazione dell’esito del controllo formale.
1.4 Dovere di informazione liquidazione dei tributi sulla base delle dichiarazioni (artt. 6 Legge 212/2000 e 36-bis D.P.R. 600/73).
1.4.1 La normativa e la sua recente interpretazione.
1.5 Il nuovo accertamento sintetico (articolo 38 D.P.R. 600/73)
1.5.1 La revisione del 2010
1.5.2 La prassi dell’Agenzia
1.5.3 La giurisprudenza
1.6 Le nuove disposizioni antielusive (art. 1 D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128)
1.6.1 Prima e dopo la riforma del 2015
1.7 Il contraddittorio in materia doganale (art. 11 D.Lgs. 374/90)
1.7.1 La norma del 1990 e l’aggiunta del 2012
1.8 Il contraddittorio in materia di studi di settore e accertamenti standardizzati in genere
1.8.1 La normativa
1.8.2 L’elaborazione giurisprudenziale
1.9. L’ipoteca “esattoriale” (articolo 77, comma 2-bis, DPR 602/73)
1.9.1 La modifica normativa del 2011
1.9.2. La giurisprudenza sulla regola previgente
1.10. Conclusioni
1.10.1 Un contraddittorio “a la càrte”?
2. Le regole europee
2.1. La Carta dei Diritti Fondamentali
2.1.1 Le norme di tutela.
2.1.2 Il valore nel diritto interno della Carta dal lato della giurisprudenza interna
2.1.3 Il valore nel diritto interno della giurisprudenza della Corte di Giustizia
2.1.4 L’effetto espansivo delle tutele della Carta e lo “spill-over effect”
3.L’intervento della Corte di Giustizia e le elaborazioni delle Corti nazionali
3.1. Le principali massime comunitarie
3.1.1 La sentenza Sopropè
3.1.2 La sentenza Kamino International – Datema Worldwide
3.1.3 Considerazioni d’insieme
3.2. L’elaborazione delle sentenze UE da parte del giudice nazionale
3.2.1 La discriminazione a rovescio.
3.2.2 La elaborazione dei principi comunitari in ambito nazionale. Gli albori.
3.2.3 La giurisprudenza di legittimità. La “marcia trionfale” dei principi europei
3.2.4 Il contraddittorio preventivo davanti alla Corte Costituzionale
3.2.5 La questione fa rotta (ancora!) verso le Sezioni Unite
4. Le analisi (e i dubbi) più recenti
4.1 Qualche riflessione preliminare
4.2 Il nuovo passaggio alle Sezioni Unite. La svolta interpretativa
4.2.1 La sentenza delle Sezioni Unite n. 24823 del 9 dicembre 2015.
4.2.2 La vera “distonia”.
4.2.3 Ancora verso la Corte Costituzionale.
4.2.4 La giurisprudenza non (sempre) si allinea alle Sezioni Unite. Breve rassegna 2016-2017.
4.2.5 Le ordinanze della Corte Costituzionale del luglio 2017.
5. Gli anni più recenti e l’intervento normativo
5.1. La giurisprudenza
5.1.1 Le massime della Cassazione 2018-2019, con particolare riferimento alle regole dello “Statuto” sul contraddittorio preventivo.
5.1.2 La sentenza della Sezione Tributaria n. 701/2019.
5.2. La prassi degli ultimi anni
5.2.1 La Circolare 1/2018
5.2.2 La Circolare 19 del 2019
5.3. Gli interventi normativi tentati e quello operato dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.1 La Legge Delega
5.3.2 Il disegno di legge sulle semplificazioni e il primo progetto di una norma generale
5.3.3 Accertamento parziale e integrativo in relazione al diritto al contraddittorio
5.3.4 La Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.5 Le nuove regole in vigore dal 1° luglio 2020
5.3.6 Qualche riflessione
5.3.7 Conclusioni
Le nove sanatorie del decreto 119/2018 ed il saldo e stralcio dei debiti, aggiornato con il Decreto Crescita d.l. 34 del 30 aprile 2019, convertito con legge 28 giugno 2019, n.58, riapertura dei termini per l’adesione alla rottamazione delle cartelle e Saldo e stralcio delle cartelle:
Il decreto legge 119 del 23 ottobre 2018, convertito con modificazioni dalla legge 136 del 17 dicembre 2018, ha introdotto una serie di misure agevolative per i contribuenti che sono state enfaticamente etichettate come provvedimenti per la “Pace fiscale”.
A queste si è aggiunta, con i commi da 184 a 198 della legge di bilancio 2019 (legge 145 del 30 dicembre 2018), un’altra definizione agevolata, riservata alle persone fisiche in grave e comprovata situazione di difficoltà economica, il c.d. saldo e stralcio delle cartelle.
Analizzeremo tutte le disposizioni della Pace fiscale, per capire come regolarsi rispetto a ciascuna di esse, concedendoci solo adesso alcune brevi considerazioni di carattere generale.
La pace fiscale è stata definita un condono, o per lo meno è stata annunciata come tale. Certamente del condono ha l’annullamento delle sanzioni addebitate a fronte di comportamenti scorretti da parte del contribuente, e degli interessi. Ma per altri versi non ci troviamo davanti a niente di paragonabile ad un “vero” condono generalizzato , come quello del 2003, ad esempio, quando è stato possibile pagare degli importo irrisori per sanare irregolarità fiscali di qualunque specie ed importo, e soprattutto mettersi al riparo da ogni rivendicazione del Fisco in relazione ai periodi d’imposta condonati.
Le disposizioni della pace fiscale sono accomunate dal vantaggio per il contribuente che aderisce di non pagare le sanzioni e gli interessi dovuti, ma non concedono sconti sulle imposte (se non in casi particolari) e non mettono al riparo in nessun caso da futuri accertamenti.
Gli articoli da 1 a 9 del decreto legge 119/2018 (citato nel prosieguo anche come decreto 119 o solo decreto) sono quelli che contengono i provvedimenti della Pace Fiscale, e saranno tutti analizzati in questo ebook; la legge di bilancio 2019, invece, contiene la disciplina del saldo e stralcio delle cartelle.
Le discipline che affronteremo, quindi, sono:
Decreto 119 |
Rubrica dell’articolo |
Ebook |
Articolo 1 |
Definizione agevolata dei processi verbali di constatazione |
Capitolo 2 |
Articolo 2 |
Definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento |
Capitolo 3 |
Articolo 3 |
Definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione |
Capitolo 5 |
Articolo 4 |
Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 |
Paragrafo 7.1 |
Articolo 5 |
Definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione Europea |
Paragrafo 5.5 |
Articolo 6 |
Definizione agevolata delle controversie tributarie |
Capitolo 4 |
Articolo 7 |
Regolarizzazione con versamento volontario di periodi di imposta precedenti |
Paragrafo 7.3 |
Articolo 8 |
Definizione agevolata delle imposte di consumo dovute ai sensi dell’articolo 62-quater, commi 1 e 1-bis, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n.504 |
Paragrafo 7.4 |
Articolo 9 |
Irregolarità formali |
Paragrafo 7.2 |
L. di bilancio 2019 |
Saldo e stralcio delle cartelle |
Capitolo 6 |
1. Introduzione: presentazione di tutte le sanatorie
2. La definizione agevolata dei processi verbali di constatazione (art.1)
2.1 La definizione
2.2 I requisiti necessari
2.2.1 I periodi di imposta definibili
2.3 Regole applicative
2.3.1 La proroga di due anni dei termini per l’accertamento
2.3.2 I soggetti trasparenti
2.3.3 Le risorse proprie dell’Unione Europea e l’Iva all’importazione
2.4 Valutazioni di convenienza
3. La definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (art.2)
3.1 L’oggetto della definizione
3.1.1 Avvisi di accertamento, di rettifica e liquidazione, e atti di recupero
3.1.2 Inviti al contraddittorio
3.1.3 Accertamenti con adesione
3.1.4 Atti di accertamento dell’Agenzia delle dogane
3.2 Le somme dovute e le modalità di pagamento
4. La definizione delle liti pendenti (art.6)
4.1 Introduzione
4.2 L’oggetto della definizione
4.2.1 Esclusioni
4.3 Gli importi dovuti
4.3.1 Controversie relative a sanzioni
4.4 Le modalità di pagamento ed il perfezionamento della definizione
4.5 Gli effetti sui processi tributari in corso
5. La rottamazione delle cartelle (art.3)
5.1 Introduzione
5.2 Come si rottamano le cartelle
5.2.1 Esclusioni e limitazioni
5.2.2 Le modalità di pagamento
5.3 La procedura e gli effetti della rottamazione
5.3.1 Gli effetti sui contenziosi in atto
5.4 Il coordinamento con le precedenti rottamazioni
5.4.1 I soggetti colpiti dalle calamità naturali del 2016
5.5 I carichi che hanno ad oggetto le risorse proprie tradizionali dell’Unione Europea (art.5 del decreto 119)
5.6 La dichiarazione di adesione
6. Il saldo e stralcio delle cartelle
6.1 I presupposti applicativi ed i benefici del saldo e stralcio
6.2 La procedura
7. La riapertura dei termini della rottamazione e del saldo e stralcio
8. Le altre sanatorie
8.1 Lo stralcio
8.2 La sanatoria delle irregolarità formali (art.9)
8.3 La sanatoria per le società ed associazioni sportive
8.3.1 La definizione degli atti del procedimento di accertamento
8.3.2 La definizione delle liti pendenti
8.4 La definizione agevolata delle imposte di consumo (art.8)
9. Le scadenze
10. Appendice normativa
Legge 30 dicembre 2018, n. 145
L’ebook raccoglie alcune sentenze in tema di trust.
Nella prima parte le sentenze sono esposte in ordine alfabetico per argomento mentre nella seconda parte le sentenze sono raggruppate per grado di giudizio: Commissione Tributaria Provinciale, Commissione Tributaria Regionale e Corte di Cassazione.
Introduzione
1. Tribunale
1.1 Atti di straordinaria amministrazione del trustee e autorizzazioni giudiziali
1.2 Atto istitutivo e nullità
1.3 Fattispecie che non legittimano l’invalidità di un trust
1.4 Nullità del trust in materia di successione
1.5 Azione revocatoria e fideiussione
1.6 Nullità del precetto
1.7 Azione revocatoria e trust
1.8 Azione revocatoria e trust familiare
1.9 Cancellazione del provvedimento che cancella una società che ha istituito un trust liquidatorio
1.10 Cessazione Trust
1.11 Cessione di quote sociali ad un trust
1.12 Compatibilità del trust di protezione con le norme del nostro ordinamento ............................. 31
1.13 Competenza giurisdizionale del giudice italiano e clausola dell'atto istitutivo ........................... 31
1.14 Competenza Tribunale per il trasferimento al trustee dei crediti fiscali di un fallimento........... 32
1.15 Concordato preventivo e trust ..................................................................................................... 32
1.16 Contestualità dei negozi istitutivo e dispositivo ed azione revocatoria ...................................... 34
1.17 Creditori del disponente e trust ................................................................................................... 35
1.18 Domanda di inefficacia ex art. 2901 cod. civ. e trust ................................................................... 35
1.19 Il sequestro di beni in trust nel procedimento penale ................................................................ 36
1.20 La personalità della funzione di amministratore di sostegno ...................................................... 36
1.21 Natura onerosa o liberale del Trust ............................................................................................. 37
1.22 Non riconoscibilità di un trust per l'ordinamento italiano .......................................................... 37
1.23 Nullità del trust ............................................................................................................................ 38
1.24 Pignoramento invalido se notificato ad un soggetto giuridico inesistente: il trust ..................... 39
1.25 Nullità del pignoramento quando relativo a beni oggetto del trust............................................ 39
1.26 Responsabilità trustee ................................................................................................................. 39
1.27 Revoca dell'atto di disposizione patrimoniale se c'è consapevolezza del pregiudizio arrecato ai creditori ................................................................................................................................................ 40
1.28 Revoca sequestro giudiziario e trust ............................................................................................ 40
1.29 Revocabilità del trust ................................................................................................................... 41
1.30 Revocatoria ordinaria e trust ....................................................................................................... 42
1.31 Ricorso d'urgenza per il rilascio di un'azienda affittata in violazione dell'atto istitutivo ............ 43
1.32 Sequestro dei beni oggetto di trust ............................................................................................. 43
1.33 Sequestro giudiziario e trust ........................................................................................................ 44
1.34 Sequestro conservativo sulle azioni ............................................................................................. 44
1.35 Simulazione assoluta del trust ..................................................................................................... 44
1.36 Sospensione azione esecutiva nei confronti di un trust .............................................................. 44
1.37 Scioglimento del fondo patrimoniale e confluenza in trust ........................................................ 45
1.38 Trascrizione a favore del trust ..................................................................................................... 45
1.39 Trascrizione di trasferimento d'azienda ...................................................................................... 45
1.40 Trascrizione di un trust autodichiarato ........................................................................................ 45
1.41 Trasferimento della partecipazione azionaria a nome del trustee .............................................. 46
1.42 Trasferimento di farmacia a trustee ............................................................................................ 46
1.43 Trust anti-mafia ............................................................................................................................ 46
1.44 Trust autodichiarato .................................................................................................................... 47
1.45 Trust come mezzo per garantire un prestito obbligazionario di una società emittente fallita ... 48
1.46 Trust di garanzia per un credito giudiziale ................................................................................... 49
1.47 Trust di scopo a vantaggio di un fallimento ................................................................................. 49
1.48 Trust e composizione della crisi da sovraindebitamento ............................................................ 49
1.49 Trust e famiglia di fatto ................................................................................................................ 50
1.50 Trust e gestione attività di farmacia ............................................................................................ 50
1.51 Trust e separazione personale ..................................................................................................... 51
1.52 Trust e sequestro preventivo dei beni ......................................................................................... 51
1.53 Trust falsamente liquidatori......................................................................................................... 52
1.54 Trust illecito se viola il principio del donner et retenir ne vaut.................................................... 53
1.55 Trust in apparenza ....................................................................................................................... 53
1.56 Trust interno e azione revocatoria............................................................................................... 53
1.57 Trust interno autodichiarato a scopo puramente liquidatorio .................................................... 54
1.58 Nullità del trust interno ............................................................................................................... 54
1.59 Trust istituito dall'amministratore di sostegno ........................................................................... 55
1.60 Trust liquidatorio ......................................................................................................................... 55
1.61 Nullità del trust liquidatorio ......................................................................................................... 57
1.62 Trust liquidatorio e derogabilità della disciplina concorsuale ..................................................... 57
1.63 Trust per agevolare un concordato preventivo di natura liquidatoria ........................................ 57
1.64 Trust testamentario ..................................................................................................................... 58
1.65 Trustee ed esibizione dei documenti ........................................................................................... 58
1.66 Trustee: provvedimento cautelare per la revoca di un trustee ................................................... 58
1.67 Tutela dei creditori in caso di Trust liquidatorio .......................................................................... 59
1.68 Utilizzo del trust in ambito fallimentare ...................................................................................... 59
1.69 Nomina del trustee ...................................................................................................................... 60
1.70 Riacquisto all'asta fallimentare tramite trust .............................................................................. 60
1.71 Erede legittimario nel trust discrezionale .................................................................................... 61
1.72 Revoca del trustee ....................................................................................................................... 61
1.73 Trust – interessi meritevoli di tutela ............................................................................................ 61
1.74 Decreto ingiuntivo in caso di mancato pagamento di oneri condominiali di immobili conferiti in un trust 62
1.75 Opposizione al decreto ingiuntivo di un creditore ...................................................................... 63
1.76 Integrazione del contraddittorio nell'ipotesi di litisconsorzio ..................................................... 63
1.77 Deroga contenuta nell'atto di trust vincolante solo per i soggetti del trust ............................... 63
1.78 Trust ed ipoteca esattoriale ......................................................................................................... 63
1.79 Trustee inadempiente in un contratto preliminare di vendita .................................................... 64
1.80 Riduzione disposizione testamentaria con pretermissione delle figlie ....................................... 64
1.81 Questioni intertemporali e di forma ............................................................................................ 64
1.82 Rinuncia all’azione di riduzione e contratto di affidamento fiduciario: nomina di curatore speciale 65
1.83 Ammissibilità del trust interno .................................................................................................... 65
1.84 Trust e azione di riduzione ........................................................................................................... 65
1.85 Revocatoria fallimentare.............................................................................................................. 66
1.86 Apporto di un terzo al trust ......................................................................................................... 66
2. CORTE D’APPELLO
2.1 Domanda di inefficacia ex art. 2901 cod. civ. e trust ..................................................................... 67
2.2 Proposte concordatarie e trust liquidatorio .................................................................................. 67
2.3 Pubblicità del Trust ........................................................................................................................ 67
2.4 Trascrizione di un trust autodichiarato .......................................................................................... 68
2.5 Revocabilità del trust e del contratto di vendita ........................................................................... 68
2.6 Controllo di legittimità da parte del notaio ................................................................................... 68
2.7 Competenza del giudice italiano nei confronti dei terzi “estranei” al trust .................................. 69
2.8 Revocabile la disposizione di beni in trust da parte di fideiussori ................................................. 69
2.9 Domande connesse e cause inscindibili ......................................................................................... 69
2.10 Azione di simulazione e azione revocatoria ................................................................................. 70
3. COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE
3.1 Il Trust autodichiarato costituito dal curatore fallimentare è soggetto a tassazione ................... 71
3.2 Il Trust non è interposto se rispetta i limiti previsti dalla Convenzione dell'Aja............................ 71
3.3 Non applicabilità dell’imposta di successione e donazione ........................................................... 71
3.4 Senza imposte il trust autodichiarato ............................................................................................ 72
3.5 Tassazione indiretta di atto di proroga di trust ............................................................................. 73
3.6 Trust con revoca. Se manca il disponente non può essere tassato ............................................... 73
3.7 Trust di garanzia con disponente e trustee paga l'imposta in misura fissa ................................... 73
3.8 Trust e imposta di donazione, successione e registro ................................................................... 73
3.9 Trust e trasferimento beni ............................................................................................................. 86
3.10 Trust quale autonomo soggetto passivo d’imposta .................................................................... 86
3.11 Imposte ipotecaria e catastale nella dotazione del trust di beni immobili ................................. 87
3.12 Trust e applicazione dell'imposta in misura fissa ........................................................................ 90
3.13 Trust c.d. liberali e imposizione ................................................................................................... 92
3.14 Trust con finalità liquidatoria ....................................................................................................... 93
3.15 Nomina del nuovo trustee e applicazione dell'imposta per l'atto istitutivo del trust ................. 93
3.16 Attivo liquidatorio in trust ........................................................................................................... 93
3.17 Trust testamentario ..................................................................................................................... 93
3.18 Tassazione dei redditi conseguiti dal trust .................................................................................. 94
3.19 La prima casa non decade se vincolata nel trust ......................................................................... 94
3.20 Trust e quadro RW ....................................................................................................................... 94
3.21 Trust (autodichiarato) e fiscalità diretta ...................................................................................... 95
3.22 Trust: carenza di legittimazione passiva ...................................................................................... 95
3.23 Tassazione della trasformazione di S.r.l. in trust irrevocabile per beneficiari ............................. 95
3.24 Iscrizione di ipoteca e pendenza di azione revocatoria ............................................................... 95
3.25 Trust e consolidato fiscale mondiale ........................................................................................... 96
3.26 Contenzioso tributario per le imposte ipotecarie e catastali ...................................................... 96
4. COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE
4.1 Abuso di diritto e agevolazione fiscale “prima casa” di un trust autodichiarato .......................... 97
4.2 Abuso di diritto e istituzione del trust per scopi personali ............................................................ 97
4.3 La disposizione di beni immobili in Trust sconta le imposte ipocatastali in misura proporzionale97
4.4 Nomina dei beneficiari e imposta .................................................................................................. 99
4.5 Trust autodichiarato: imposta di donazione o ipocatastale in misura fissa. Imposta di successione ............................................................................................................................................................. 99
4.6 Trust e imposizione ...................................................................................................................... 103
4.7 Trust e imposte di donazione, successione, ipocatastali e registro ............................................. 104
4.8 Trust e ipoteca esattoriale ........................................................................................................... 111
4.9 Patrimonio del trust fiscalmente distinto da quello personale ................................................... 111
4.10 Imposta di registro su trust autodichiarato ............................................................................... 111
4.11 Imposta di donazione nel trust estero ....................................................................................... 112
4.12 Obblighi contabili del trust interno ............................................................................................ 112
4.13 Trust caritatevole: imposta sui vincoli di destinazione su conferimento denaro ...................... 112
4.14 Trust fallimentare: imposta sui vincoli di destinazione ............................................................. 112
4.15 Imposta sulla costituzione di destinazione e conferimento in un trust liquidatorio ................. 113
4.16 Notifica dell’avviso di liquidazione delle imposte ipotecarie e catastali ................................... 113
5. CORTE DI CASSAZIONE
5.1 Abuso di diritto e trust ................................................................................................................. 115
5.2 Nullità del trust per finalità elusive .............................................................................................. 115
5.3 Controversie in ipotesi di trust: qual è giudice competente? ...................................................... 115
5.4 Donazione al trust “decettiva” ai fini del reato di riciclaggio ...................................................... 116
5.5 Giurisdizione e trust ..................................................................................................................... 116
5.6 Il sequestro di beni in trust nel procedimento penale ................................................................ 116
5.7 Mantenimento del controllo sui beni in trust e sequestro penale .............................................. 118
5.8 Informativa anti-mafia e trust ...................................................................................................... 119
5.9 L'occultamento dei beni è un atto fraudolento ........................................................................... 119
5.10 Percezione del compenso del trustee e dichiarazione dei redditi ............................................. 120
5.11 Rinuncia di un beneficiario anche potenziale di un trust è soggetta ad imposizione ............... 120
5.12 Sequestro conservativo e beni in trust ...................................................................................... 120
5.13 Trust anti-mafia .......................................................................................................................... 121
5.14 Trust autodichiarato: imposta di donazione, successione e ipocatastale ................................. 121
5.15 Trust: imposta di donazione e imposte ipocatastali .................................................................. 123
5.16 Trust costituito con i frutti dell'evasione tributaria ................................................................... 126
5.17 Trust e ipoteca esattoriale ......................................................................................................... 126
5.18 Trust e giurisdizione italiana: successione ereditaria ................................................................ 126
5.19 Trust e separazione personale ................................................................................................... 127
5.20 Trust e sequestro dei beni conferiti in esso ............................................................................... 127
5.21 Trust liquidatori e limiti alla loro validità ................................................................................... 128
5.22 Trust quale strumento per eludere una sentenza di condanna al risarcimento del danno ...... 128
5.23 Utilizzo del trust in ambito fallimentare .................................................................................... 128
5.24 Trust e applicazione dell'imposta ipotecaria, catastale e di registro......................................... 129
5.25 Trust non dotato di personalità giuridica .................................................................................. 131
5.26 Invalido il pignoramento dei beni nei confronti del trust .......................................................... 132
5.27 Trust familiare ............................................................................................................................ 132
5.28 Vincolo di destinazione quale autonomo presupposto impositivo ........................................... 133
5.29 Misure cautelari nell'ipotesi di impedimento alla riscossione mediante trust ......................... 133
5.30 Cancellazione del provvedimento che cancella una società che ha istituito un trust ............... 133
5.31 Scopo fraudolento del trust ....................................................................................................... 134
5.32 Azione revocatoria fallimentare nei confronti di trustee straniero ........................................... 135
5.33 Responsabilità soci ex articolo 2495, c.p.c., comma 2 per quote disposte in trust ................... 136
5.34 Fallimento di una S.a.s. disposta in trust ................................................................................... 136
5.35 Azione revocatoria in base a credito litigioso ............................................................................ 136
5.36 Successione testamentaria a trust ONLUS ................................................................................. 137
5.37 Ammissibilità del trust interno .................................................................................................. 137
5.38 Revoca giudiziale del trustee ..................................................................................................... 137
5.39 Azione revocatoria ordinaria in ambito di trust ......................................................................... 137
5.40 Responsabilità per abuso edilizio su immobile disposto in trust ............................................... 140
5.41 Trust e meritevolezza ................................................................................................................. 140
5.42 Contenzioso tributario per le imposte ipotecarie e catastali .................................................... 140
Il testo di 44 pagine, in forma di pensieri , aforismi e immagini, è stato pensato e scritto per la lettura veloce. Non è un trattato, ma un invito a porsi domande e a modificare alcune abitudini nell'uso del tempo di lavoro
Nell’epoca della connessione continua e dell’economia delle 24 ore, le professioni consulenziali trovano vantaggi analizzando e, se necessario, modificando la propria gestione del tempo di lavoro.
Questo training in forma di e-book, propone idee, pratiche ed esperienze per favorire una riflessione e per intervenire sull’organizzazione personale con due generi di proposte:
L'e-book è arricchito da illustrazioni che rendono la lettura piacevole e rilassante, favorendo la riflessione anche con lo sguardo.
Autore: Galileo Dallolio
Illustrazioni: Domenico Trombetti
1. Concentrazione in fase di sorpasso
2. Energia organizzativa
3. Immersi nella routine
4. Abitudini di pensiero
5. Generalizzazioni
6. Iperattività? Perché no
7. I piani non sono nulla e la pianificazione è tutto
8. Il meglio è nemico del bene
9. Cosa si intende per attacco virale
10. Motivazione
11. Produttività intellettuale
12. Giornate che cominciano in un modo
13. Disturbo?
14. Identità, indipendenza e connessione continua
15. ‘Vissero infelici perchè costava meno’
16. Parlare di futuro
17. Cinque anni fa, fra cinque anni
18. Aforismi sul tempo
19. L’ansia è uno stato d’animo temporaneo
20. Nove antivirus
21. ‘Concludo un lavoro e la richiamo’
22. Considerazioni per evitare l’effetto ipnotico dello schermo del pc
23. Accumulo di risposte non date
24. ‘La riunione comincia alle 14,42’
25. Pratiche salvatempo
26. La pre-riunione e la riunione
27. Parole ben formate
28. Doppia agenda
29. Parassiti
30. Lavoro e parole
31. Libere associazioni
32. Salva-distrazioni
33. Sicuri di essere stati compresi?
34. La scrittura sinottica
35. Le dispiace se prendo appunti?
36. Discussioni
37. Fissare le idee
38. La disorganizzazione degli altri
39. Abituatevi…
Commento breve al D.Lgs 10 agosto 2018, N. 101, recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2016/679.
Il testo riporta tutti gli articoli contenuti nel decreto legislativo n. 196/2003 (Codice), con indicazione anche di quelli abrogati (per questi ultimi è riportata solo la numerazione dell’articolo con la relativa rubrica e la specifica della abrogazione).
Particolare risalto è stato dato agli articoli di nuova introduzione e a quelli che hanno apportato maggiori modifiche agli articoli del Codice. Invece, per gli articoli confermati si è proceduto ad un sommario commento in quanto gli stessi sono già stati oggetti di approfondimenti dottrinali nel corso degli anni.
Gli articoli del Codice oggetto di modifica sono stati riportati nel loro testo previgente all’entrata in vigore del decreto di attuazione al fine di permetterne il confronto diretto con il testo consolidato.
Sono stati pubblicati anche gli articoli del Regolamento UE n. 2016/679 esplicitamente richiamati dal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 e di essi si è fornito anche un commento.
Nota per il lettore
Premessa
PARTE I
1. Cosa cambia rispetto al Codice nella sua versione precedente l'applicazione del GDPR
2. Illustrazione degli articoli
Capo I (Oggetto, finalità e Autorità di controllo)
Capo II (Principi)
PARTE II - Disposizioni specifiche per i trattamenti necessari per adempiere ad un obbligo legale o per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri nonché disposizioni per i trattamenti di cui al capo IX del regolamento
TITOLO 0.I - Disposizioni sulla base giuridica
TITOLO I - Trattamenti in ambito giudiziario
Capo I - Profili generali (abrogato
Capo II - Minori
Capo III - Informatica giuridica
TITOLO II - Trattamenti da parte di forze di polizia
Capo I - Profili generali
TITOLO III - Difesa e sicurezza dello stato
Capo I - Profili generali
TITOLO IV - Trattamenti in ambito pubblico
Capo I - Accesso a documenti amministrativi
Capo II - Registri pubblici e albi professionali
Capo III - Stato civile, anagrafi e liste elettorali (abrogato)
Capo IV - Finalità di rilevante interesse pubblico (abrogato)
Capo V - Particolari contrassegni (abrogato)
TITOLO V - Trattamento di dati personali in ambito sanitario
Capo I - Principi generali
Capo II - Modalità particolari per informare l’interessato e per il trattamento dei dati personali
Capo III - Finalità di rilevante interesse pubblico (abrogato)
Capo IV - Prescrizioni mediche
Capo V - Dati genetici (abrogato)
Capo VI - Disposizioni varie
TITOLO VI – Istruzione
Capo I - Profili generali
TITOLO VII – Trattamenti a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici
Capo I – Profili generali
Capo II – Trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o di ricerca Storica
Capo III - Trattamento a fini statistici o di ricerca scientifica
TITOLO VIII - Trattamenti nell’ambito del rapporto di lavoro
Capo I - Profili generali
Capo II - Trattamento di dati riguardanti i prestatori di lavoro
Capo III - Controllo a distanza, lavoro agile e telelavoro
Capo IV - Istituti di patronato e di assistenza sociale
TITOLO IX - Altri trattamenti in ambito pubblico o di interesse pubblico
Capo I – Assicurazioni
TITOLO X - Comunicazioni elettroniche
Capo I - Servizi di comunicazione elettronica
Capo II - Internet e reti telematiche
Capo III - Videosorveglianza
TITOLO XI - Libere professioni e investigazione privata (abrogato)
CAPO I - Profili generali
TITOLO XII - Giornalismo, libertà di informazione e di espressione
Capo I - Profili generali
Capo II - Regole deontologiche relative ad attività giornalistiche e ad altre manifestazioni del pensiero
TITOLO XIII - Marketing diretto (abrogato)
Capo I - Profili generali
PARTE III - Tutela dell'interessato e sanzioni
TITOLO I - Tutela amministrativa e giurisdizionale
Capo 0.I - Alternatività delle forme di tutela
Capo I - Tutela dinanzi al garante
Capo II - Tutela giurisdizionale
TITOLO II - Autorità di controllo indipendente
Capo I - Il garante per la protezione dei dati personali
Capo II - L'ufficio del garante
Capo III - Accertamenti e controlli
TITOLO III – Sanzioni
Capo I - Violazioni amministrative
Capo II - Illeciti penali
TITOLO IV - Disposizioni modificative, abrogative, transitorie e finali
Capo I - Disposizioni di modifica
Capo II - Disposizioni transitorie (abrogato)
Capo III - Abrogazioni
Capo IV - Norme finali
Questo e-book vuole essere una semplice guida e un valido aiuto a capire e comprendere il Trust quale idoneo strumento giuridico per segregare, separare, destinare, il patrimonio, in tutte le sue forme e complessità, per fini meritevoli di tutela legale. Da quello famigliare, societario a quello di attività commerciale e industriale sia immobiliare che mobiliare.
Con questa guida il lettore trae il vantaggio di conoscere e comprendere quando utilizzare l’istituto segregativo del richiamato patrimonio e dunque dare inizio a un percorso di individuazione e valutazioni delle proprie posizioni meritevoli di essere tutelate in funzione delle quali individuare, per enucleare e separare da se medesimo, il patrimonio che intende destinare a tale titolo senza correre il rischio di vederlo aggredito dalle vicissitudini nefaste della vita.
La guida non ha la pretesa di essere esaustiva ma semplicemente informativa delle peculiarità intrinseche dell’Istituto, non foss’altro, per essere uno strumento talmente plasmabile e duttile da saper tutelare e proteggere meglio di ogni altro le multiformi combinazioni delle volontà del soggetto che intende istituirlo.
La guida si propone di offrire uno spunto di riflessione circa i possibili impieghi del Trust i quali spaziano dal semplice trust di garanzia per l’adempimento di un obbligo o affare alla conservazione di un bene, asset, complessi edilizi o aziende di famiglia, per uno scopo o per garantire sostentamento e cure al disponente e a chi egli intenda nelle forme e contenuti voluti fino al termine finale di durata.
La guida, infine, offre, anche, un quadro comparato e succinto degli istituti giuridici interni di separazione e tutela dei patrimoni a tali fini, al fine di far emergere le differenze sostanziali rispetto al Trust validamente istituito e preordinato ad un fine o scopo.
Concludo, ma non prima di aver rivolto al Preg.mo Prof. Maurizio Lupoi sentimenti di gratitudine per i pregevoli ed impareggiabili insegnamenti sul trust i quali hanno solcato indelebilmente l’area dei miei saperi arricchendola di nuove competenze e illuminanti conoscenze giuridico-economiche e comparatistiche senza le quali, oggi, non sarei un professionista perfezionato in tale ambito consapevole come sono di non essere all’altezza delle sue aspettative; autore egli di numerose pubblicazioni scientifiche, dottrinali e professionali, studioso tra i massimi esperti di Trust e strumenti fiduciari nel panorama internazionale, Docente Emerito di Diritto Comparato nell’Università di Genova, Presidente e Direttore scientifico dei Master sul Diritto dei Trust e i negozi fiduciari editi da Consorzio Uniforma Università degli Studi di Genova, Presidente della Corte per il Trust e i Rapporti fiduciari della Repubblica di San Marino, Presidente dell’Associazione “Il Trust in Italia” riconosciuta come maggiormente rappresentativa dal Consiglio Nazionale Forense, alla quale associazione peraltro mi onoro appartenere tanto come membro quanto come Consigliere direttivo di designazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Pacchetto contenente due eBook in formato PDF:
Indice eBook: Decreto Dignità 2018 dopo la Legge di Conversione
Premessa.
1. Misure per il contrasto al precariato.
1.1 Stretta sui contratti a termine - Articolo 1.
1.1.1 Ridotta da 36 a 24 mesi la durata massima dei contratti a tempo determinato.
1.1.2 Le causali obbligatorie. 1.2 Esonero contributivo per favorire l'occupazione giovanile – Articolo 1-bis.
1.2.1 Taglio per tutti i datori di lavoro privati 1.2.2.
Agevolazioni anche per la trasformazione dei contratti 1.3 Nuovi vincoli per lo staff leasing – Articolo 2.
1.3.1 Tetto del 30% per i contratti a tempo determinato.
1.3.2 Durata massima di 24 mesi anche per i contratti di somministrazione a tempo determinato.
1.3.3. Arriva il reato di somministrazione fraudolenta.
1.4 Novità per il lavoro occasionale – Articolo 2-bis.
1.4.1 Autocertificazione per le agevolazioni sul limite del compenso massimo annuo.
1.4.2 Le innovazioni per agricoltura e turismo.
1.4.3. Torna il pagamento anche in contanti
1.5 Indennità licenziamento ingiustificato e incremento contribuzione contratto tempo determinato – Articolo 3
1.5.1 Indennità più alta per i licenziamenti ingiustificati
1.5.2 Contributi più alti di 0,5 punti per i rinnovi dei contratti a termine.
1.6 Disposizioni in materia di diplomati magistrali - Articolo 4.
1.6.1 Concorso ad hoc con riserva.
2. Misure per il contrasto alla delocalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali
2.1 Stop alla delocalizzazione produttiva – Articolo 5.
2.1.1 Sanzioni pesanti per arginare un fenomeno in crescita.
2.1.2 Divieti ad ampio raggio.
2.1.3 In caso di trasferimento fuori dall'ambito dell'Unione europea.
2.1.4 In caso di delocalizzazione in ambito UE.
2.1.5 I controlli alle amministrazioni che hanno concesso il beneficio.
2.1.6 Confermata la normativa attuale di recupero per i benefici già concessi
2.1.7 Privilegio di Stato sui crediti
2.1.8 Le regole per le imprese controllate.
2.2 Stop ai licenziamenti per le imprese che hanno avuto aiuti di Stato – Articolo 6.
2.2.1 Gli aiuti all'occupazione.
2.2.2 Decadenza dal benefico per chi taglia l'occupazione del 50%.
2.2.3 Recupero da parte delle amministrazioni che hanno concesso i benefici
2.2.4 I fondi restituiti finalizzati al sostegno di nuova occupazione.
2.2.5 Le nuove regole solo per i nuovi finanziamenti
2.3 Recupero dell’iper ammortamento in caso di cessione o delocalizzazione degli investimenti - Articolo 7
2.3.1 Il passaggio all'industria 4.0.
2.3.2 Solo strutture produttive in Italia.
2.3.3 Recupero senza sanzioni e interessi
2.3.4 Solo investimenti futuri
2.3.5 Confermata la validità degli investimenti “sostitutivi”
2.4 Limiti all'utilizzo del credito d’imposta ricerca e sviluppo per gli acquisti di brevetti infra gruppo - Articolo 8
2.4.1 Le agevolazioni per marchi e brevetti
2.4.2 La stretta sugli acquisti infragruppo.
3. Misure per il contrasto alla ludopatia.
3.1 Niente più pubblicità per giochi e scommesse - Articolo 9.
3.1.1 La lotta alla ludopatia.
3.1.2 Le maxi sanzioni
3.1.3 Le sanzioni per finanziare il fondo contro le ludopatie.
3.1.4 Salve le campagne in corso.
3.1.5 Aumento del PREU in più step.
3.1.6 Formule di avvertimento e stop ai giochi per i minori
4. Misure in materia di semplificazione fiscale.
4.1 Stop al vecchio redditometro per i controlli dal 2016 in poi– Articolo 10.
4.1.1 Potenziare la lotta all'evasione.
4.1.2 Aggiornamento dei parametri
4.1.3 Il decreto abrogato.
4.2 A febbraio 2019 l'ultima scadenza dello spesometro – Articolo 11.
4.2.1 Le date per la trasmissione delle fatture.
4.2.2 Appuntamento a febbraio.
4.2.3 Stop ai registri IVA per chi è obbligato allo spesometro.
4.2.4 Proroga al 1° gennaio 2019 per la fatturazione elettronica per le cessioni di carburante.
4.3 Professionisti fuori dallo split payment - Articolo 12.
4.3.1 Torna l'IVA sulle fatture.
4.4 Proroga della compensazione delle cartelle esattoriali con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione - Articolo 12-bis.
4.4.1 Compensabili i carichi affidati fino a fine 2017.
5. Disposizioni finali e di coordinamento.
5.1 Stop alle società dilettantistiche lucrative – Articolo 13.
5.1.1 Niente più forma societaria.
6. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
III° edizione - Luglio 2018 - Normativa di riferimento ed illustrazione di casi pratici.
Obiettivo del presente lavoro è stato quello di creare un documento unitario che trattasse operativamente della tassazione ai fini dell’imposta di Registro degli atti privati, dei contratti verbali e degli atti formati all’estero.
L’attenzione è stata rivolta perlopiù alle casistiche che riguardano l’attività imprenditoriale con particolare riferimento ai rapporti socio-società. È appena il caso di rilevare che le modifiche ed i trasferimenti dei patrimoni societari, in quanto estranee al campo di applicazione dell’IVA, rientrano nell’ambito applicativo dell’imposta di registro.
Nel corso degli anni, l’attenzione dell’Amministrazione finanziaria e di conseguenza le decisioni dei giudici di merito e di legittimità, hanno affrontato innumerevoli fattispecie per le quali, a nostro avviso manca una trattazione organica che possa essere di utile riferimento ai professionisti del settore tributario.
Osserviamo che ad oggi, l’unico documento che abbia trattato in modo operativo l’applicazione dell’imposta di registro è la circolare n. 18 E del 29 maggio 2013, la quale tuttavia è incentrata sulla tassazione degli atti pubblici e più precisamente gli atti in cui è necessario l’intervento dell’ufficiale rogante.
Questa terza edizione, prende corpo dalle modifiche intervenute con la legge di Bilancio 2018 su alcuni articoli del DPR 131/1986.
Il riferimento è più specificatamente alle modifiche effettuate sull’ articolo 20, clausola interpretativa generale del Sistema Registro che è stata riscritta “al singolare” disponendo che: “l’imposta è applicata secondo l’intrinseca natura e gli effetti giuridici dell’ atto presentato alla registrazione, anche se non vi corrisponda il titolo o la forma apparente, sulla base degli elementi desumibili dall'atto medesimo, prescindendo da quelli extra testuali e dagli atti ad esso collegati, salvo quanto disposto dagli articoli successivi.”
La modifica introdotta non è da poco conto, soprattutto se si considera che centinaia di contenziosi con l’Amministrazione finanziaria vertono sulla funzione economica degli atti posti in essere e sulla possibilità di collegarli funzionalmente tra di loro per dissimulare la “reale” volontà delle parti contraenti; ciò in particolare nelle operazioni di trasferimento di azienda o rami di essa.
La querelle tuttavia, sembra non volgere ad una fattiva conclusione. Intanto una prima sentenza di Cassazione (n. 2007 del 26 gennaio 2018) intervenuta dopo la modifica normativa ha precisato che il nuovo art. 20 ha effetti solo per il futuro, con ciò intendendo per atti notificati dopo il 1 gennaio 2018. Inoltre la modifica in parola non sembra risolvere la dicotomia share deal – asset deal nei casi di cessione totalitaria di partecipazioni effettuata con atto unico.
Infine è appena il caso di ricordare che nulla è cambiato ed è pertanto pienamente operante il combinato disposto degli art. 3 e 15 che dispongono l’imposizione dei contratti verbali di cessione di azienda o rami di essa qualora sia possibile desumere i medesimi, in mancanza di prove dirette attraverso il meccanismo delle presunzioni gravi precise e concordanti.
1. L’imposta di registro e le regole della tassazione
1.1 L’oggetto dell’imposta
1.1.1 Le scritture private non autenticate
1.1.2 I Contratti Verbali
1.1.3 I contratti formati all’estero
1.2 L’interpretazione degli atti
1.2.1 Il rapporto con la clausola antielusiva/antiabusiva di cui all’art. 10 bis dello Statuto del Contribuente
1.3 Tassazione di più disposizioni contrattuali
1.4 L’enunciazione di atti non registrati
1.5 Quando le disposizioni sono soggette a diverse aliquote
1.6 Quando le disposizioni risultano sottoposte a condizione
1.7 Quando il contratto rimanda la determinazione del contenuto patrimoniale ad un momento successivo
2. La determinazione della base imponibile e le aliquote da applicare
2.1 La determinazione della base imponibile
2.1.1 I crediti
2.1.2 Le concessioni e gli atti con le amministrazioni dello Stato
2.1.3 La cessione di aziende
2.2 Le aliquote da applicare alle singole disposizioni
2.2.1 Cessioni di beni mobili
2.2.2 Cessioni di crediti
2.2.3 Compensazioni
2.2.4 La rinuncia al credito
2.2.5. Prestazione di garanzia
2.2.6 Transazione
2.2.7 Atti di divisione
2.2.8 Ricognizione di debito
2.2.9 Altri atti a contenuto patrimoniale
2.2.10 Registrazione in caso d’uso
2.2.11 Soggetti obbligati al pagamento del tributo
2.3 Rapporti con le altre imposte
2.3.1 Alternatività con l’IVA
2.3.2 Le donazioni indirette
2.3.3 La doppia imposizione internazionale
3. L’imposizione delle scritture private non autenticate – esemplificazioni
3.1 Premessa
3.1.1 Contratto di assistenza tecnica - esempio n. 1
3.1.2 Atto di transazione - esempio n. 2
3.1.3 Accordo di indennizzo - esempio n. 3
3.1.4 Contratto di locazione di macchinari industriali - esempio n. 4
3.1.5 Compravendita di impianto industriale - esempio n. 5
3.1.6 Contratto di leasing con cessione di crediti - esempio n. 6
3.1.7 Contratto di fornitura merce sconti di fine anno - esempio n. 7
3.1.8 Contratto di servizi intercompany - esempio n. 8
3.1.9 Contratto di locazione commerciale - esempio n. 9
3.1.10 Contratto di appalto - esempio n. 10
3.1.11 Contratto di divisione - esempio n. 11
3.1.12 Contratto di finanziamento oneroso - esempio n.12
3.1.13 Contratto di finanziamento non oneroso - esempio n. 13
3.1.14 Rinuncia al credito - esempio n. 14
3.1.15 Verbale approvazione bilancio di esercizio di una società capitali (enunciazione di rinuncia al credito del socio) - esempio n. 15
3.1.16 Atto di compensazione - esempio n. 16
3.1.17 Contratto di conto corrente tra società - esempio n. 17
3.1.18 Contratto di collaborazione commerciale - esempio n. 18
3.1.19 Contratto di cessione di crediti - esempio n. 19
3.1.20 Contratto di appalto e di fornitura merci - esempio n. 20
3.1.21 Contratto di acquisto di voucher - esempio n. 21
3.1.22 Contratto di divisione dei frutti del fondo- esempio n. 22
3.1.23 Ricognizione di debito - esempio n. 23
3.1.24 Mandato con rappresentanza - esempio n. 24
3.1.25 Accordo di Ristrutturazione di debito - esempio n. 25
4. Il trasferimento di Asset patrimoniali e la tassazione degli atti formati all’estero - esemplificazioni
4.1 Premessa
4.2 L’imposta di donazione - esemplificazioni di casi di cessione e di gestione di quote e partecipazioni societarie
4.2.1 Cessione di quote di srl - esempio n. 26
4.2.2 Cessione di azioni - esempio n. 27
4.2.3 Cessione di partecipazione - esempio n. 28
4.2.4 Contratto per persona da nominare - esempio n. 29
4.2.5 Rinuncia all’usufrutto - esempio n. 30
4.2.6 Cessione di partecipazione/2 - esempio n. 31
4.2.7 Rinuncia al credito - esempio n. 32
4.2.8 Cessione di società di capitali - esempio n. 33
4.3 L’imposta di registro - esemplificazioni di casi di cessione frazionata di aziende o rami aziendali
4.3.1 Cessione frazionata di azienda - esempio n. 34
4.3.2 Cessione frazionata di azienda/2 - esempio n. 35
4.3.3 Cessione frazionata di azienda/3 - esempio n. 36
4.3.4 Cessione frazionata di azienda/4 - esempio n. 37
4.4 L’imposta di registro negli atti formati all’estero - esemplificazioni
4.4.1 Riorganizzazione Societaria - esempio n. 38
4.4.2 Rinuncia al credito - esempio n. 39
4.4.3 Divisione immobiliare - esempio n. 40
4.4.4 Contratto di rete- esempio n. 41
4.4.5 Delegazione di debito (enunciazione) - esempio n. 42
Bibliografia