Il Trust dopo la Circolare del 20.10.2022 n. 34/E; eBook in pdf di 115 pagine
Il 6 agosto 2007 fu una data importante per il trust: uscì la circolare 48/E con cui l’Agenzia delle Entrate sdoganava di fatto il trust nel nostro ordinamento.
L’Ufficio, infatti, andando talora oltre la lettera della norma, diede una serie di chiarimenti che permisero agli operatori di implementare diversi atti di trust. Da quel momento si concretizzò un effettivo uso (talora abuso) del trust.
All’epoca, tuttavia, tre aspetti erano rimasti critici:
In tema di fiscalità indiretta, la dottrina e la successiva giurisprudenza ebbe modo di chiarire che l’imposta di donazione e le imposte ipotecarie e catastali proporzionali non possono prescindere da un effettivo arricchimento, per cui le stesse devono essere applicate generalmente nel momento finale del passaggio dei beni dal trustee al beneficiario.
L’Agenzia, fino al 2020, rimase oltremodo restia a seguire questo approccio.
Altra questione era quella della fiscalità dei trust non residenti e dei beneficiari residenti di detti trust. Gli scarni chiarimenti dell’epoca vennero integrati e talora rettificati con la C.M. 61/E/2010 ma molti profili di incertezza rimanevano. Infine, il monitoraggio fiscale.
La disciplina divenne più complessa a seguito dell’introduzione dell’obbligo di monitoraggio fiscale in capo ai titolari effettivi a partire dal Modello Unico 2014 per il 2013. La CM. 38/E/2013, all’epoca diramata, risolse molti dubbi ma non tutti.
Questi dubbi sono stati in buona parte affrontati dalla C.M. 34/E del 20 ottobre 2022.
L’intervento appare di sicuro pregio perché rappresenta in modo chiaro la posizione dell’Ufficio su vari aspetti della fiscalità dell’istituto.
Come ci si poteva attendere, è stata recepita la tesi della Cassazione secondo cui l’imposizione indiretta proporzionale interviene solo nel passaggio finale dei beni dal trustee al beneficiario, superando l’impostazione della C.M. 48/E/2007 e della C.M. 3/E/2008 secondo cui il versamento è dovuto nel passaggio iniziale dei beni dal disponente al trustee. Vi sono, ad ogni buon conto, molti altri aspetti di interesse.
L’Agenzia ha definitivamente sdoganato il trust di garanzia favorendo un ulteriore filone di utilizzo dell’istituto. L’Agenzia è altresì riuscita a dare un significato concreto alla disciplina fiscale del trust “dopo di noi” offrendo degli spunti interpretativi per prevedere una qualche forma di vantaggio fiscale dell’istituto rispetto al trust “ordinario”.
La circolare 34/E affronta tre macro temi che saranno oggetto di analisi nel presente manuale. Dopo un interessante incipit di natura civilistica, l’intervento affronta il tema della fiscalità diretta, della fiscalità indiretta e del monitoraggio fiscale
Prefazione
1. Introduzione
2. Profili civilistici (par. 1)
3. La fiscalità diretta: l’apporto dei beni in trust (par. 2)
3.1 Introduzione
3.2 Il costo fiscalmente riconosciuto
3.3 Il disponente imprenditore
3.4 Il disponente non imprenditore
4. La disciplina ai fini delle imposte sui redditi (par. 3)
4.1 Introduzione
4.2 Beneficiari residenti di trust trasparenti
4.3 Beneficiari residenti di trust assoggettati a tassazione sostitutiva
4.4 Il trust trasparente residente e non residente (par. 3.1)
4.5 Trust opaco residente (par. 3.2): il trust ente commerciale (par. 3.2.1)
4.6 Trust opaco non commerciale (par. 3.2.2.)
4.7 Trust opaco estero (par. 3.3)
4.7.1 I chiarimenti sul livello impositivo
4.7.2 La sorte delle esimenti
4.7.3 La sorte dei trust comunitari
4.7.4 Questioni ancora aperte sulla tassazione: il rapporto con la disciplina CFC
4.7.5 Criticità connesse alla tassazione nominale
4.7.5.1 Introduzione
4.7.5.2 La coesistenza di regimi con aliquote nominali diverse
4.7.5.3 Il Reddito del Trust prodotto in più paesi esteri
4.7.5.4 Trust estero tassato con aliquote progressive per scaglioni
4.7.5.5 Trust trasparente nel paese estero di residenza
4.8 La sede di stabilimento del trust: le regole del paese estero
4.9 La sede di stabilimento del trust: le eccezioni
4.10 L’interposizione del Trust (par. 3.4)
4.11 La determinazione dei redditi di capitale della lettera g sexies) c. 1 art. 44 Tuir
5. Imposizione indiretta (par. 4)
5.1 Introduzione
5.2 Istituzione del trust
5.3 Dotazione dei beni in trust
5.4 Attribuzione ai beneficiari
5.5 La liquidazione dell’imposta (par 4.4.)
5.5.1 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti (par. 4.4.5): principi di territorialità
5.5.2 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti (par. 4.4.5): la gestione di chi ha già pagato
5.5.3 La riliquidazione inevitabile
5.5.3.1 Introduzione
5.5.3.2 L’imposta di donazione non è stata pagata in sede di disposizione dei beni in trust
5.5.3.3 L’imposta è stata rimborsata a seguito di contenzioso
5.5.3.4 Uno dei beneficiari è deceduto/E’ subentrato un nuovo-ulteriore beneficiario
5.5.3.5 Uno dei beni in trust è stato venduto
5.5.3.6 Presentazione di istanza di rimborso dell’imposta di donazione
5.5.4 E se la riliquidazione è evitabile, quali strategie?
5.5.5 La revoca del trust da parte del disponente
5.5.6 La revoca per mutuo consenso
5.5.7 La revoca con attribuzione ai beneficiari
5.5.8 La pretesa dei beni da parte dei beneficiari
5.5.9 Esenzioni, agevolazioni e determinazione del valore dei beni (par 4.4.6.)
5.5.10 Operazioni effettuate durante la vita del trust (par 4.4.4)
5.5.11 Sostituzione del trustee (par 4.4.8)
5.5.12 Imposta ipotecaria e catastale (par 4.4.9)
5.6 Atti formati all’estero (par. 4.5)
5.7 Attribuzioni ai beneficiari senza formalità (par. 4.6)
5.8 Trust testamentario
5.9 Trust liquidatori e di garanzia (par. 4.7)
5.10 Trust dopo di Noi (par. 4.8)
6. Il monitoraggio fiscale (par. 5)
6.1 Introduzione
6.2 La disciplina ante L. 97/2013
6.3 La disciplina introdotta dalla L. 97/2013
6.3.1 Introduzione
6.3.2 I titolari effettivi nel caso del trust
6.3.3 La riforma operata dal D. Lgs. 90/2017
6.3.4 Le previsioni introdotte dal D. Lgs. 125/2019 (quinta direttiva antiriciclaggio)
6.4 Obblighi di monitoraggio del trust
6.5 Obblighi di monitoraggio dei titolari effettivi (con particolare attenzione al beneficiario)
6.6 Gli obblighi di monitoraggio degli altri titolari effettivi
7. Applicazione dell’IVIE e dell’IVAFE
8. Esempi di compilazione del quadro RW
8.1 Introduzione
8.2 Il conto corrente all’estero – RW in capo al TRUST
8.3 Il conto corrente all’estero – RW in capo ai beneficiari mandatory
8.4 Il conto corrente all’estero – RW in capo ai beneficiari discretionary
9. Monitoraggio fiscale e disciplina CRS
9.1 Si tratta davvero di un allineamento alla disciplina CRS? Cenni alla disciplina
9.2 Come opera la normativa CRS?
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