L’elaborato, predisposto da un tecnico della materia, illustra sinteticamente, sia in premessa che nelle conclusioni, la pluralità di organi che effettuano azioni di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, anche, in modo scoordinato, così che: alcune imprese subiscono più accessi ispettivi, mentre altre non sono verificate per anni ed anni.
La guida analizza, punto per punto, le direttive politico-amministrative del Ministro del Lavoro, inoltre, richiama, di volta in volta, la specifica norma di riferimento e trascrive, integralmente nell’appendice, sia “le fonti normative” sia “gli approfondimenti tecnici” acquisiti dai siti WEB istituzionali.
Il Ministro, nel riconfermare gli obblighi per gli ispettori del lavoro, intende rilanciare la filosofia preventiva e promozionale e fornisce direttive affinché l’azione ispettiva sia diretta essenzialmente a prevenire gli abusi ed a sanzionare i fenomeni di irregolarità sostanziale, abbandonando, invece, ogni residua impostazione di carattere puramente formale e burocratico, che intralcia, precisa il Ministro, inutilmente l’efficienza del sistema produttivo senza portare alcun minimo contributo concreto alla tutela della persona che lavora.
Pertanto, gli ispettori del lavoro, con un approccio innovativo, devono distinguere il contravventore o il trasgressore occasionale ed episodico, da colui che persegue disegni criminosi o elusivi su larga scala.
In Allegato:
Il PIANO STRAORDINARIO DI VIGILANZA PER CONTRASTARE IL LAVORO NERO NELLE REGIONI DEL SUD nei settori agricoltura ed edilizia, approvato il 28.1.2010 dal Consiglio dei Ministri.
Il Piano punta a rafforzare le azioni di controllo e di contrasto nelle quattro Regioni più sensibili alle problematiche del lavoro irregolare: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Saranno eseguiti controlli in 20 mila aziende, 10 mila agricole e 10 mila edili, e sarà impiegata una task force di 550 ispettori.