La dichiarazione fiscale è il principale strumento di comunicazione tra contribuenti e amministrazione finanziaria. Tuttavia solo dal 2002 il legislatore ne ha riconosciuto la possibilità di rettifica “a favore” sottoponendo tale diritto a uno serrato onere temporale. Negli anni, la giurisprudenza di merito e legittimità si è espressa più volte sul significato di questa scadenza, senza perdere di vista le conseguenze costituzionali e statutarie che le contrapposte tesi avrebbero necessariamente causato.
L’art. 5 del D.L. 22 ottobre 2016, n. 193 (c.d. "Decreto fiscale") ha introdotto il principio, già elaborato in sede giurisprudenziale, della emendabilità della dichiarazione a favore del contribuente ai fini delle imposte dirette (Ires, Irpef, Irap), i sostituti d’imposta e l’Iva.
L’integrativa a favore è oggi “libera”, perdendo il limite temporale dell’anno successivo per poter essere finalmente utilizzata come strumento per evidenziare crediti d’imposta o maggiori perdite. Un limite temporale permane, tuttavia, ai fini dell’utilizzabilità immediata dei crediti emergenti dalle stesse.
Premesso ciò, e tenuto conto che la definizione di errore trattata dalla norma è estremamente ampia (errori sia di fatto che di diritto) il funzionamento della nuova disposizione può essere così sintetizzato: l’integrazione, se eseguita entro il termine di presentazione della dichiarazione successiva, consente l’immediata compensazione della differenza emergente dalla integrazione medesima; diversamente, se eseguita successivamente consente di compensare la differenza con debiti maturati dal periodo di imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.
Inoltre, fino alla ricezione di un formale atto di accertamento o di liquidazione, è ora possibile abbinare l’invio di una dichiarazione integrativa con l’istituto del ravvedimento operoso, beneficiando di sensibili sconti sanzionatori.
Appare pertanto evidente l’efficacia dell’utilizzo dell’istituto della dichiarazione integrativa, tanto a “sfavore” integrata con il ravvedimento operoso, quanto a favore laddove si manifestino posizioni creditorie. In quest’ultimo caso occorrerà tuttavia tenere in considerazione il maggior rischio di generare un contenzioso con l’amministrazione finanziaria, legato alla previsione di omesso versamento, laddove l’amministrazione finanziaria ritenga di possedere elementi tali da poterne sindacare la legittimità.
1. Premessa
2. L’emendabilità della dichiarazione
2.1 Dichiarazione tardive e omesse
3. Le dichiarazioni integrative relative alle imposte sui redditi, dell’IRAP, dei sostituti di imposta
3.1 Dichiarazione integrativa presentata entro o oltre l’anno successivo
3.2 La correzione di opzioni
3.3 Compensazioni integrative “a catena” e retroattività della norma
3.4 Errori contabili
3.5 Dichiarazione integrativa e perdite fiscali
3.6 Dichiarazione Irap
4. La dichiarazione integrativa ai fini Iva
4.1 Integrativa presentata entro e oltre il termine per la dichiarazione successiva
4.2 L’acconto Iva di dicembre
4.3 I presupposti del rimborso Iva
4.4 Rettifica della dichiarazione Iva e limiti temporali all’esercizio del diritto di detrazione
4.5 Limiti all’emendabilità della dichiarazione iva
5. Dichiarazioni integrative e ravvedimento
5.1 Il rapporto tra dichiarazione integrativa a sfavore e ravvedimento operoso
5.2 Regolarizzazione entro e oltre 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione
5.3 Fino a quando è possibile ravvedersi
5.4 Cause ostative
5.5 Abrogazione di alcuni istituti deflattivi
5.6 Ravvedimento, recidiva e maggiorazione delle sanzioni
5.7 Ravvedimento e cumulo giuridico
5.8 Ravvedimento “frazionato” o “carente”
5.9 Acconti e ravvedimento
5.10 Ravvedimento della sola sanzione
5.11 Ravvedimento e integrativa a favore
5.12 La dichiarazione integrativa esclude la dichiarazione infedele
6. La possibilità di fare valere gli errori in sede di accertamento e giudizio
6.1 Le ripercussioni delle dichiarazioni integrative nel contenzioso
6.2 La diversa natura della dichiarazione integrativa e dell’istanza di rimborso
7. Le novità nei modelli dichiarativi
7.1 Dichiarazione dei redditi Società di persone
7.2 Dichiarazione dei redditi società di capitali
7.3 Dichiarazione Irap
7.4 Dichiarazione Iva 2018
8. Agenzia delle dogane e dei monopoli
9. Le ritenute tardive
9.1 Le ritenute alla fonte tardive
9.2 Le ritenute sulle provvigioni degli agenti
10. I principali orientamenti giurisprudenziali
11. Rassegna di giurisprudenza
12. Bibliografia
12.1 Documentazione ufficiale
12.2 Prassi
12.3 Dottrina
Isbn: 9788868057169