Ebook di 82 pagine in pdf sulle conseguenze della Brexit in merito a immigrazione, residenza e cittadinanza.
In occasione del referendum del 23 giugno 2016, la maggioranza degli elettori inglesi ha votato a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Il processo formale di uscita è iniziato il 29 marzo del 2017, data in cui il governo inglese ha attivato l’Articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea, articolo che definisce la procedura che uno Stato deve seguire per uscire volontariamente dall’Unione Europea.
A partire da questa data, due sono gli anni di tempo per negoziare i termini del recesso.
La data prevista per la Brexit è infatti il 29 marzo 2019, data a partire dalla quale il Regno Unito non sara’ piu’ un Paese membro dell’Unione.
Nell’arco di questi due anni, Regno Unito e Unione Europea hanno tentato di negoziare i termini di recesso, cercando di creare un accordo in grado di disciplinare in modo quanto piu’ ordinato e chiaro possibile i vari aspetti della questione.
Il governo inglese ha sottolineato in piu’ occasioni che un accordo reciproco con l’Unione Europea è l’unico modo per proteggere i diritti dei cittadini europei presenti nel Regno Unito e quelli dei cittadini inglesi che vivono nell’Unione Europea.
Il 14 novembre del 2018, la Commissione Europea e il governo inglese hanno pubblicato una bozza di accordo di recesso, il cosiddetto “Withdrawal Agreement”, nel quale venivano delineati i vari aspetti delle future relazioni tra Unione Europea e Regno Unito.
La parte seconda di tale accordo, in particolare, si occupava di delineare quelli che saranno i diritti di circolazione delle persone fisiche in seguito alla Brexit e riprendeva quasi in toto le disposizioni già accordate tra le parti nella bozza di accordo di recesso di marzo 2018.
La bozza di accordo in questione è stata approvata dai leader europei il 25 novembre del 2018, ma non ha superato il vaglio del Parlamento inglese.
Il 15 gennaio 2019, infatti, la Camera dei Comuni britannica ha votato a grande maggioranza contro l’accordo di recesso, con ben 432 voti contrari e solo 202 favorevoli. Pertanto, il tempo rimasto a disposizione del governo inglese per negoziare un nuovo accordo con l’Unione Europea è davvero poco e, ad oggi, le possibilità che il Regno Unito esca dall’Unione Europea il 29 marzo del 2019 prossimo senza accordo (la cosiddetta “no deal Brexit”) aumentano
esponenzialmente.
Il governo inglese ha tuttavia rassicurato piu’ volte i cittadini europei che vivono nel Regno Unito e le loro famiglie che i cittadini europei potranno rimanere a vivere nel Regno Unito anche nel caso di “no deal”.
In particolare, il governo ha chiarito che i cittadini europei e i loro famigliari che sono entrati nel Regno Unito prima del 29 marzo del 2019 potranno continuare a vivere nel Regno Unito mantenendo gli stessi diritti di cui godono attualmente se richiedono il settled status.
Il governo inglese ha sempre proclamato solennemente che i diritti dei cittadini europei sarebbero stati mantenuti e tutelati anche dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Nei fatti, tuttavia, le cose sono andate ben diversamente.
I cittadini europei che entreranno nel Regno Unito prima del 29 marzo 2019 alle ore 23:00, avranno il diritto di vivere e lavorare nel Regno Unito senza necessita’ di permessi, autorizzazioni o visti. Tra l’altro, detti soggetti non sono neppure obbligati a registrarsi presso l’Home Office.
Si tratta infatti di un diritto acquisito, e come tale inviolabile e immodificabile in base alla Direttiva Europea che e’ stata recepita nella legislazione inglese.
Spesso accade, tuttavia, che i governi non rispettino gli impegni precedentemente assunti e il governo inglese in cio’ non e’ stato da meno.
Infatti, per quanto riguarda i cittadini europei, il governo subordina la loro permanenza nel Regno Unito alla richiesta del settled status.
Pertanto, non si tratta piu’ di un diritto acquisito, ma di una vera e propria autorizzazione, e la differenza tra le due cose non e’ di poco conto.
Il governo inglese ha richiesto la collaborazione degli Stati membri dell’Unione Europea affinché venga garantita adeguata protezione ai diritti dei cittadini inglesi che vivono negli altri paesi dell’Unione Europea anche nell’ipotesi di “no deal”.
Per quanto concerne i diritti dei cittadini inglesi che si trovano in Europa, il governo ha spiegato di non poter agire unilateralmente per tutelare tali diritti, ma si è detto intenzionato ad adottare tutte le misure necessarie per fornire supporto ai cittadini inglesi.
Introduzione
1. Settlement Scheme e diritti dei cittadini Europei che vogliono trasferirsi nel Regno Unito
1.1. Uscita del Regno Unito dall’Unione Europea in presenza di accordo
1.2 Diritti dei cittadini europei in caso di “no deal”
1.2.1 Familiari dei cittadini europei
1.2.2. European Temporary Leave to Remain in the UK
2. Registration certificate as an EEA Qualified Person
2.1. Extended family members
3. Permanent residence status e permanent residence card
4. Settlement Scheme e prova della propria residenza nel Regno Unito
4.1 Settled status
4.1.1 Diritti derivanti dall’acquisizione del settled-status
4.2 Pre-settled status
4.2.1. Diritti derivanti dall’acquisizione del pre – settled status
4.3 Conferma e prova del settled o pre-settled status
4.4. Casi in cui e’ possibile richiedere il settled status prima di avere maturato cinque anni di residenza
4.5 Passaggio da permanent residence a settled status
4.6 Soggetti minori di anni 21
4.7 Procedura per presentare domanda
4.8 Documenti che possono essere inviati come prova di residenza
5. Proposte per il nuovo sistema di immigrazione post Brexit
5.1 Lavoro temporaneo
5.2 Modifiche ai visti di categoria Tier 2
5.3 Tier 5 - Youth Mobility Scheme
5.4 Post-study work
5.5 Familiari di cittadini inglesi
6. L’attuale sistema di immigrazione (Five Tier Points-Based Immigration System)
6.1 Altre categorie di visto
7. Adempimenti per i datori di lavoro che vogliono assumere un cittadino non comunitario
7.1 Come ottenere la licenza
7.2 Idoneita’
7.3 Tipi di licenza
7.3.1 Tier 2
7.3.2 Tier 5
7.4 Gestione delle sponsorizzazioni
7.5. Come richiedere la licenza
7.6. Documenti a supporto della domanda
7.7. Costo della licenza
7.8. Voto della licenza
7.9. Certificati di sponsorizzazione
7.9.1. Unrestrited certificates
7.9.2. Restricted certificates
7.10 Tempistiche per richiedere il certificato
7.11. Idoneita’ all’impiego
7.12. Responsabilita’ dello sponsor
7.13. Sponsorizzazione di soggetti minorenni - verifiche
7.14. Passaggio da Tier 4 a Tier 2 (General) Visa
8. Procedura per richiedere la cittadinanza
8.1. Persone nate nel Regno Unito
8.1.1 Nati in UK o colonia inglese prima del 1 gennaio 1983
8.1.2 Nati in UK il 1 gennaio 1983 o successivamente
8.2. Persone che si sono trasferite nel Regno Unito
9. La residenza e il domicilio nel Regno Unito: definizioni
9.1 Domicilio
9.2 Residenza
9.2.1 Residenza fiscale e tassazione
9.3 Statutory Residence Test
9.3.1 Automatic Overseas tests
9.3.2 Automatic UK Tests
9.3.3. Sufficient ties test
Statutory Residence Test – Flowchart
10. Tassazione dei soggetti non domiciliati nel Regno Unito
10.1. Imposizione secondo il sistema di Remittance basis
10.2. Deemed domiciled
11. Brexit e regime di passaporto europeo
11.1. Il Temporary permission Regime
11.2. Financial Services Contracts Regime
11.3. Brexit e imprese del Regno Unito
12. L’AIRE - Anagrafe degli italiani residenti all’estero
12.1. Chi deve iscriversi all’AIRE
12.2. Modalità di iscrizione
12.3. Comunicazioni e aggiornamenti
12.4. Rimpatrio
Schema sinottico
Glossary
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