A seguito delle novità apportate dalla legge 21 giugno 2017 n. 96, norma di conversione del d.l. 24 aprile 2017, n. 50, gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISAF) sono ormai una realtà, destinati a sostituirsi ai parametri e, soprattutto, agli studi di settore.
Con l’art. 9-bis del d.l. 24 aprile 2017, n. 50 ha, infatti, trovato spazio nell’ordinamento giuridico la disposizione volta a garantire il graduale passaggio dagli studi di settore e dai parametri agli ISAF. Ciò con un’inversione netta rispetto al passato, atteso che “dai parametri e studi di settore con metodo punitivo si passa agli indici di affidabilità fiscale, più congrui e comprensibili, con un approccio premiale”.
Gli studi di settore (ed i parametri) misuravano, infatti, un ricavo presunto legittimante l’accertamento in caso di scostamento significativo rispetto al dato comunicato dalla singola impresa o dal professionista. In buona sostanza, essi rappresentavano – come sancito autorevolmente dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con sentenze nn. 26635, 26636, 26637 e 26638 del 18 dicembre 2009 – una procedura di accertamento standardizzato fondato su presunzioni semplici, il cui valore inferenziale non era predeterminato ex lege sulla base dei soli studi/parametri e dello scostamento del reddito rispetto ad essi, ma si originava in ragione del contradditorio, da attivare obbligatoriamente nell’ambito del procedimento amministrativo pena la nullità del conseguente avviso di accertamento.
In tal modo si otteneva il duplice effetto di tarare in concreto, sulla realtà economica effettivamente considerata, le stime statistiche effettuate automaticamente in via informatizzata, garantendo altresì al soggetto interessato la tutela di poter sconfessare l’esito ottenuto dalle elaborazioni (ovvero il computo dei ricavi/compensi presuntivamente conseguiti dall’impresa o dal professionista) fornendo a tal’uopo ogni possibile elemento di prova contraria, anche mediante presunzioni semplici.
1.Il passaggio dagli studi di settore agli indici di affidabilità
1. Premessa
2.Il cambio di approccio
3.Il contesto normativo di riferimento
4.L’iter legislativo dei nuovi indici
5.L’inversione di rotta rispetto ai controlli standardizzati
2. Gli accertamenti standardizzati: tipologie, finalità e presupposti
1.Le metodologie di accertamento
2.Il redditometro
3.I dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria ed il loro incrocio
4.Rapporto studi di settore-redditometro
5.L’evoluzione storica degli accertamenti standardizzati: dai coefficienti presuntivi agli studi di settore
6.Effetti dello scostamento dal risultato degli studi di settore
3.I nuovi indici sintetici di affidabilità, tra presente e futuro
1.I criteri della Legge delega fiscale
2.Il perimetro applicativo degli indici
3.I numeri legati agli ISAF
4.Le modalità di elaborazione degli indici
5.Il processo metodologico degli ISAF
6.Il posizionamento all’interno del range
7.I vantaggi connessi ad un indice elevato
8.Le tempistiche di riferimento
9.Le analogie rispetto agli studi di settore
10.Le caratteristiche distintive rispetto agli studi di settore
11.Conseguenze in caso di omessa/irregolare comunicazione dei dati
12.Il rapporto intertemporale
Conclusioni
Isbn: 9788868055516