Aggiornato con i principi OIC al 31 dicembre 2017.
L'ebook si propone di illustrare i principi generali e la struttura del bilancio d’esercizio redatto secondo le norme civilistiche.
La vigente disciplina italiana del bilancio d'esercizio è contenuta negli artt. 2423 e seguenti del codice civile così come modificato dal D.Lgs. n. 127/91 (emanato a seguito del recepimento delle direttive comunitarie, IV n. 78/660/CEE e VII n. 83/349/CEE), ed è interpretata ed integrata dai principi contabili nazionali emanati dall'OIC.
Al fine di pervenire, nell'ambito di una economia globalizzata, a una più agevole comparabilità dei bilanci, vi sono stati interventi che hanno avuto come obiettivo una progressiva armonizzazione delle regole che presiedono alla formazione dei bilanci.
Due gruppi di regole di redazione dei bilanci di esercizio convivono, quindi, in Italia: i principi internazionali IAS/IFRS e i principi contabili interni che sono interpretati e integrati dall'OIC. La situazione di convivenza dei due insiemi di principi comporta un grave pregiudizio sulla comparabilità dei bilanci delle società italiane. Le differenze tra le due tipologie di principi derivano dalla legislazione di provenienza e dalla diversa funzione del bilancio, si passa da una funzione privata (bilancio concepito come strumento per l’imprenditore) ad una funzione pubblica (strumento di informazione per tutti i soggetti terzi).
Per i principi civilistici il bilancio svolge una funzione informativa sull'andamento della gestione e sul valore del patrimonio, condizionata dalla funzione di conservazione del patrimonio per la tutela dei creditori; al contrario per i principi internazionali IAS/IFRS la funzione del bilancio consiste nel fornire le informazioni idonee ad orientare le scelte d'investimento dei risparmiatori, naturale che in tale ipotesi vi sarà l'accantonamento della parte di utile che deriva dal criterio del fair value (art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005).
Il Governo, con le norme interne, non ha esercitato tutte le facoltà previste dalla direttiva di modernizzazione contabile n. 2001/65/CE e dalla direttiva n. 2003/51/CE che avrebbero ridotto le differenze tra i bilanci di esercizio redatti secondo i principi IAS/IFRS e i bilanci d'esercizio delle altre società.
La Direttiva 2001/65 ha modificato la IV Direttiva consentendo l'applicazione del fair value nella valutazione degli strumenti finanziari in sostituzione del costo storico. Il nostro legislatore con D. Lgs n. 394/2003 si è limitato ad imporre che solo la nota integrativa fornisse informazioni sul fair value per gli strumenti finanziari iscritti nello stato patrimoniale al costo.
La direttiva 2003/51 consente agli Stati membri di autorizzare l'adozione di uno schema di stato patrimoniale basato sulla distinzione tra voci di carattere corrente e non corrente, la rivalutazione delle immobilizzazioni e la valutazione al fair value di "determinate categorie di attività diverse dagli strumenti finanziari". La direttiva è stata recepita con il D. Lgs. n. 32/2007, le variazioni operate consistono principalmente nella modifica della relazione sulla gestione e della relazione del collegio sindacale o del revisore contabile.
Con la nuova direttiva n. 2013/34/UE , avente l'obiettivo di semplificare la normativa con riduzione dei costi amministrativi, di accrescere la chiarezza, la comparabilità e la fiducia del pubblico nei bilanci e nell'informativa di bilancio, fornendo informazioni specifiche più ampie e coerenti, si compie un ulteriore avvicinamento, tra i due gruppi di principi contabili.
La direttiva è stata recepita con D. Lgs. n. 139 del 18/8/2015 che è entrato in vigore il 1/1/2016, e si applica ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire da quella data.
Dal momento che l'art. 2423-ter c.c. al quinto comma prevede che si deve indicare nello stato patrimoniale e nel conto economico la corrispondente voce dell'esercizio precedente, si dovrà tenere conto di tali regole anche per i dati del bilancio del 2015 che verranno indicati nel bilancio dell'esercizio 2016.
Il Governo ha ritenuto di non modificare l'intera impostazione normativa, variando ed integrando con il decreto legislativo citato gli articoli già esistenti.
1. Introduzione
1.1 Suddivisione dimensionale delle imprese
1.1.1 Microimprese
1.1.2 Piccole imprese
1.2 Novità della nota integrativa e della relazione sulla gestione
2. Le immobilizzazioni materiali
3. Le immobilizzazioni immateriali
4. Le immobilizzazioni finanziarie
5. Attivo circolante
6. Le rimanenze
7. Le disponibilità liquide
8. I ratei e i risconti
9. Il Patrimonio netto
10. I Fondi per rischi e oneri e TFR
10.1 I fondi per rischi e oneri
10.2 Il trattamento di fine rapporto
11. I Debiti
12. Il conto economico
12.1 Il valore della produzione
12.2 Il costo della produzione
12.3 Proventi e oneri finanziari
12.4 Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
12.5 Proventi e oneri straordinari
12.6 Imposte
13. Il rendiconto finanziario
13.1 Il rendiconto finanziario: cenni della prassi internazionale
13.2 L’evoluzione storica del rendiconto finanziario in Italia
13.3 Il rendiconto finanziario nel bilancio 2016
13.3.1 Attività operativa
13.3.2 Attività di investimento
13.3.3 Attività di finanziamento
13.3.4 Casi particolari e dubbi interpretativi
13.3.5 L’OIC 10: i metodi previsti
14. Il bilancio in forma abbreviata
15. Il bilancio delle micro-imprese
15.1 Stato Patrimoniale micro imprese
15.2 Conto Economico delle micro imprese
15.3 Nota Integrativa in forma abbreviata
16. Il Bilancio consolidato
16.1 Riferimenti legislativi e premessa
16.2 La definizione di gruppo di imprese e bilancio consolidato
16.3 I soggetti obbligati alla redazione del bilancio consolidato
16.4 Le cause di esonero dalla redazione dei bilanci consolidati
16.5 Cause di esclusione dalla redazione di bilanci consolidati
16.6 La redazione del bilancio consolidato
16.6.1 L’uniformità dei bilanci da consolidare
16.6.2 La conversione dei bilanci esteri
16.7 I metodi e le teorie di consolidamento
16.7.1. Il metodo del consolidamento integrale
16.7.2 Le differenze di consolidamento
16.7.3 Trattamento delle differenze di consolidamento
16.7.4 Gli interessi di minoranza
16.7.5 Le azioni proprie e il problema delle partecipazioni circolari o reciproche
16.7.6 Il metodo del consolidamento proporzionale nella teoria della proprietà
16.7.7 Il metodo del patrimonio netto o altrimenti detto equity method
16.7.8 Confronto tra il metodo del patrimonio netto e il consolidamento integrale
16.8 La forma e la struttura del bilancio consolidato
16.8.1 Lo stato patrimoniale
16.8.2 Il conto economico
16.8.3 Il rendiconto finanziario
16.8.4 La nota integrativa
16.8.5 La relazione sulla gestione
17. Schema di comparazione delle normative
Isbn: 9788868054274