Cosa cambia dopo la riforma del fondo centrale di garanzia.
La riforma introduce importanti novità all’utilizzo del Fondo, tra le principali un modello di rating per selezionare i soggetti beneficiari della garanzia in sostituzione dell’attuale criterio del credit scoring.
Il modello di rating darà l’opportunità a banche e intermediari finanziari di acquisire automaticamente i dati contabili e fiscali dei soggetti beneficiari (PMI), mediante collegamenti telematici con banche dati pubbliche e con l’Agenzia delle entrate.
Il Fondo Centrale di Garanzia è ormai universalmente riconosciuto sia dal Sistema bancario che da quello imprenditoriale come lo strumento di politica industriale più importante del paese. La considerevole leva finanziaria che sviluppa nelle sue diverse forme di garanzia (diretta, controgaranzia, riassicurazione e di portafoglio) ha convinto gli ultimi governi a rafforzare la dotazione finanziaria che di anno in anno ha accumulato cifre importanti che, almeno finora, sono state intaccate solo marginalmente dai crediti che via via si sono andati deteriorando.
La preoccupazione del Governo ed in particolare dei Ministeri: dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e Finanze che firmano insieme tutta la normativa secondaria, è stata quella di cercare di “razionalizzare” il sistema degli accantonamenti per cercare di aumentare se possibile la leva, ma soprattutto per allineare l’utilizzo dei fondi accantonati al profilo di rischio del portafoglio garantito.
Per questo motivo la pietra di volta della Riforma del Fondo è il Rating. Il Ministero, per effettuare i giusti accantonamenti, si è dotato di un sistema di rating molto simile a quello delle banche.
In questo testo gli autori Antonio Cusimano e Alfonso Rizzo hanno analizzato in particolare il modello che regola l’assegnazione del punteggio in 5 fasce, di cui 4 garantibili e una esclusa, misurando con un range di PD (Probability Default) le aree, definendole di sicurezza, di solvibilità, di vulnerabilità, di pericolosità e di rischiosità, escludendo dalla possibilità di garanzia solo quest’ultima fascia.
I rating hanno una PD che va da un minimo dello 0,12% ad un massimo del 9,43% di tasso di default, ricomprendendo un panorama imprenditoriale vicino al totale delle imprese oggi operanti sul territorio nazionale.
In effetti la scelta del nostro Ministero è stata quella di poter favorire al massimo la garantibilità delle imprese con percentuali che varieranno a seconda della classe di rischio: maggiore sarà il rischio che viene calcolato dal modello, maggiore sarà la percentuale di garanzia assegnata alla Banca che finanzia l’imprenditore.
Le migliori aziende, ad esempio, saranno garantite solo per operazioni di medio/lungo termine e per un 30% del rischio, mentre le imprese più rischiose manterranno sempre l’80% di garanzia.
Sul tema della percentuale di garanzia sarà importantissima la possibilità delle Regione e di Enti finanziari e non che possono portare tutte le fasce alla garanzia massima concedibile, sia nella forma diretta che in quella di controgaranzia e riassicurazione attraverso l’istituto del “fund raising”.
Si è poi cercato di mantenere la tutela per alcuni settori, per investimenti particolari come la Sabatini e tipologie di imprese come ad esempio le Startup Innovative o le imprese femminili che oltre ad avere l’80% di garanzia avranno un percorso semplificato per l’ammissione e non pagheranno commissioni.
Gli stessi criteri e semplificazioni spettano anche ad esempio a tutti quei piccoli imprenditori che difficilmente riescono ad accedere al credito bancario, attraverso il Microcredito.
In questo caso, come per l’imprenditoria femminile, il Microcredito viene concesso anche attraverso l’emissione di un voucher che l’imprenditore può ottenere direttamente inserendo alcune semplici informazioni all’interno del portale del Fondo Centrale di Garanzia e poi presentarsi direttamente in Banca con il Certificato di Garanzia valido per un periodo entro il quale la Banca deve comunicare la sua disponibilità a finanziare il Beneficiario, attraverso la conferma sul portale.
Insomma la nuova riforma oltre che a garantire un migliore utilizzo dei fondi stanziati, consentirà una più attenta gestione delle garanzie concesse, con la speranza che il sistema bancario possa continuare a sostenere la ripresa attraverso il finanziamento a quella parte delle imprese che nel periodo di crisi hanno sofferto ma, godendo ancora dell’attenzione dei mercati, possono uscire dalla crisi e riprendere a creare ricchezza per loro stessi e per le loro maestranze.
La riforma, tra le altre, cose ha confermato per il sistema bancario la possibilità di utilizzare il moderno strumento delle “Tranched Cover”, più agile e veloce, considerato il fatto che la garanzia viene concessa a priori alla Banca, su un portafoglio target segmentato per fasce di rischio in maniera equilibrata. Sarà poi la Banca a garantire che il target alla fine sia rispettato. Il Fondo garantirà il portafoglio con una copertura cosiddetta “cappata” che tiene conto, come previsto dalle normative di vigilanza della BCE, del rischio assunto dalla banca per le prime perdite, Il rischio viene calcolato o sulla base di un sistema di rating interno (per le Banche cosiddette IRB), o attraverso la certificazione delle agenzie ECAI (per le Banche ancora Standard e quindi non certificate da BCE).
Tra l’altro la riforma ha previsto la possibilità per le Banche di presentarsi come “Multi Originator”, consentendo così di creare “pool” di Banche Piccole o utilizzare le Banche IRB come Capofila di banche Standard e creare in questo modo un ulteriore forma di Risk sharing.
In conclusione voglio solo ricordare che il rating è già in corso di test da parte del Sistema bancario che lo utilizza per garantire i finanziamenti concessi ai sensi della cosiddetta Nuova Legge Sabatini, con risultati che sono in corso di verifica e che ci auguriamo confermino la bontà delle scelte del Governo.
Prefazione
1. La Riforma del Fondo di Garanzia
1.1 Fonte Normativa
1.2 Principali elementi della Riforma
1.3 Le caratteristiche dei soggetti beneficiari
1.4 La tipologia delle garanzie
2. Il nuovo modello di rating
2.1 Il nuovo modello di rating
2.2 Classificazione dei soggetti beneficiari
2.3 Forma giuridica tipologia
2.3.1 Società di capitali
2.3.2 Ditta Individuale
2.3.3 Altre forme giuridiche
2.4 Settore di attività economica
2.4.1 Settore Industria
2.4.2 Settore Commercio
2.4.3 Settore Servizi
2.4.4 Settore Immobiliare 68 Attività Immobiliari
2.4.5 Settore Edilizia
3. Modulo economico-finanziario
3.1 Aspetti generali del modulo
3.2 M.1.A Società di capitali - Settore industria
3.3 M.1.B Società di capitali - Settore commercio
3.4 M.1.C Società di capitali - Settore servizi
3.5 M.1.D Società di capitali - Settore immobiliare
3.6 M.1.E Società di capitali - Settore edilizia
3.7 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.8 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Superiore a € 500.000
3.9 M.1.F Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore industria
3.10 M.1.G Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore commercio
3.11 M.1.H Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore servizi
3.12 M.1.I Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore immobiliare
3.13 M.1.J Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore edilizia
3.14 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.15 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Superiore a € 500.000
3.16 M.1.K Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore industria
3.17 M.1.L Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore commercio
3.18 M.1.M Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore servizi
3.19 M.1.N Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore immobiliare
3.20 M.1.O Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata – Settore edilizia
3.21 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Semplificata
4. Modulo Andamentale
4.1 Aspetti generali
4.2 Credit Bureau Crif
4.3 Credit Bureau Cerved
4.4 Centrale dei rischi
4.5 M.2.A Società di capitali – Credit Bureau
4.6 M.2.B Società di capitali – Centrale dei rischi
4.7 M.2.C Società di persone – Credit Bureau
4.8 M.2.D Società di persone – Centrale dei rischi
4.9 M.2.E Ditte individuali – Credit Bureau
4.10 M.2.F Ditte individuali – Centrale dei rischi
5. Integrazione tra i moduli e valutazione complessiva
5.1 Aspetti generali
5.2 Matrice di integrazione società di capitali
5.3 Matrice di integrazione società di persone e ditte individuali
6. Pregiudizievoli
6.1 Pregiudizievoli
7. Ammissibilità all’intervento del Fondo di Garanzia
7.1 Ammissibilità all’intervento del Fondo
8. Le nuove coperture del Fondo Centrale di Garanzia
8.1 Aspetti generali
8.2 Le nuove coperture della Garanzia Diretta
8.3 Le nuove coperture della Riassicurazione
8.4 Tipologie di operazioni finanziarie
Isbn: 9788868055752