Cassazione civile, sezione lavoro Sentenza n. 22798 del 09 Novembre 2016 (PDF - 8 pagine)
In tema di esercizio dei diritto di critica da parte del lavoratore nei confronti del datore di lavoro, è necessario che il prestatore si limiti a difendere la propria posizione soggettiva, senza travalicare, con dolo o colpa grave, la soglia del rispetto della verità oggettiva con modalità e termini tali da non ledere gratuitamente il decoro del datore di lavoro o del proprio superiore gerarchico e determinare un pregiudizio per l'impresa (esclusa, nella specie la legittimità del licenziamento per giusta causa, atteso che nella lettera del lavoratore inviata al datore, in cui si contestavano comportamenti scorretti ed offensivi in proprio danno del superiore gerarchico, non si potevano riscontrare elementi denigratori).
IL CASO
IL COMMENTO
1. Diritto di critica del lavoratore
2. Orientamenti giurisprudenziali
IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA
Isbn: 2499-5797