Nel presente eBook si cercherà di fare chiarezza alle problematiche che riguardano la gestione dei beni strumentali nell’ambito delle libere professioni, nelle diverse fasi dell’acquisizione, del funzionamento e della successiva dismissione dei beni stessi, tenendo conto, ovviamente, delle specifiche problematiche fiscali.
La gestione fiscale dei beni strumentali costituisce un aspetto rilevante per i liberi professionisti, soprattutto considerando gli studi di maggiori dimensioni caratterizzati da una struttura patrimoniale importante in quanto contenente immobili, computer e automezzi che comportano l’impiego di ingenti investimenti finanziari. Si pone il problema della deducibilità degli investimenti immobiliari e mobiliari, soprattutto tenendo conto del particolare regime fiscale degli automezzi, in quest’ultimo caso, ma ancora si pone il problema delle specifiche criticità emergenti in merito alla deducibilità delle ristrutturazioni immobiliari o delle specifiche norme che consentono di usufruire, nell’ambito delle libere professioni, dell’agevolazione relativa ai maxi-ammortamenti e ai maxi-leasing, contenuta nella legge di stabilità 2016.
La disciplina tributaria dei liberi professionisti pare molto semplice perché è contenuta sostanzialmente nel corpo dell’art. 54 del Tuir. Questa affermazione è parzialmente vera in quanto alcune specifiche fattispecie trovano il loro fondamento normativo in altri articoli del Tuir (l’art. 43 disciplina il regime fiscale degli immobili strumentali, l’art. 164 disciplina il regime fiscale dei veicoli di trasporto a motore, l’art. 6 disciplina il regime fiscale di alcune fattispecie, come la cessione dei crediti, gli interessi, ecc.).
Questa apparente semplicità si scontra, invece, con una disciplina lacunosa e frammentaria che emerge con grande evidenza nell’ambito della gestione fiscale dei beni strumentali.
Spesso ci si trova a dover risolvere questioni fiscali dei liberi professionisti attingendo alle regole fissate dal legislatore e dalla prassi nel diverso ambito delle imprese. Il ricorso all’analogia non può costituire una regola. Infatti basti pensare che il comma 1 dell’art. 54, appena più sopra citato, stabilisce che il reddito dei liberi professionisti viene determinato secondo il criterio generale della cassa, fatte salve le specifiche eccezioni contenute nella norma, mentre il criterio generale stabilito nel titolo II, del Tuir, per le imprese, è quello della competenza economica.
Anche in quest’ultimo caso sono previste specifiche eccezioni alla regola generale.
Le regole relative alla determinazione del reddito fiscale dei liberi professionisti assumono connotati specifici che in alcuni casi si discostano radicalmente dalle regole previste per le imprese mentre, altre volte, si sovrappongono a queste, consentendo il ricorso all’analogia. Anche le regole relative agli ammortamenti e alle manutenzioni rivestono caratteristiche specifiche, nell’ambito delle libere professioni. Regole specifiche valgono anche nel caso del leasing finanziario.
Vi sono norme di difficile comprensione, tutte rientranti nell’ambito fiscale dei liberi professionisti, come quelle che ammettono la deduzione dei costi derivanti dal leasing immobiliare, per i contratti stipulati all’interno di specifici periodi individuati dal legislatore, in evidente contrapposizione con altre norme che non ammettono la deduzione degli ammortamenti nel caso dell’acquisto di immobili effettuato nei medesimi periodi.
Le criticità relative agli investimenti immobiliari si accentuano se poi consideriamo che le spese incrementative sostenute sugli immobili (come possono essere le spese di manutenzione straordinaria) sono poi deducibili, anche se sostenute su immobili per i quali non è ammessa la deduzione di ammortamenti o di canoni di leasing.
L’ultimo aspetto riguarda le dismissioni dei beni utilizzati dai liberi professionisti. Particolare attenzione merita la fattispecie della cessione del contratto di leasing immobiliare, tenendo conto dell’importanza dell’operazione in termini di gettito nonché dell’assenza di specifiche disposizioni in merito. In questo modo restano aperti margini d’incertezza non indifferenti, nel caso di specie. Con riguardo alla vendita occorre fare riferimento alle norme specifiche relative agli immobili strumentali e agli immobili a uso promiscuo, tenendo conto che, nel caso di specie, vi sono periodi in cui il legislatore non ha ammesso la deduzione dei costi in argomento con la conseguenza che anche le medesime cessioni, simmetricamente, assumono regimi tributari differenti. Ancora diverse sono le fonti normative che regolano le cessioni degli immobili strumentali e degli immobili a uso promiscuo, dalle quali scaturiscono diversi regimi fiscali (redditi di lavoro autonomo e redditi fondiari).
Mancano anche norme che si occupino del caso della perdita involontaria dei beni strumentali. Nel caso di specie, infatti, si deve tener conto dell’irrilevanza fiscale delle sopravvenienze passive che rappresentano costi legati alla competenza economica, non espressamente previsti nel corpo dell’elencazione tassativa contenuta nell’art. 54 del Tuir, relativamente alle deroghe al criterio di cassa.
L’analisi approfondita della disciplina tributaria dei liberi professionisti non fa altro che cristallizzare, sempre di più, maggiori dubbi e incertezze.
Gli interventi dell’amministrazione finanziaria, in alcuni casi, hanno avuto l’effetto opposto rispetto agli obiettivi istituzionali attribuiti alla prassi, in termini di chiarezza del sistema impositivo, in quanto hanno prodotto ancora maggiori dubbi ed incertezze nel caso di specie. Si pensi, ad esempio, alla fattispecie della deduzione del costo sostenuto per l’acquisto del software e della banca dati su cd-rom. Infatti, secondo l’amministrazione finanziaria, il software deve essere dedotto secondo le regole previste nel titolo II, per le imprese, mentre la banca dati su cd-rom costituisce un bene materiale e non immateriale, posto che la materialità prevale sull’immaterialità, nel caso di specie, con la conseguente applicazione della procedura dell’ammortamento.
Tutte queste criticità mi hanno suggerito l’idea di pubblicare codesto ebook che si pone l’obiettivo di dare chiarezza in merito alla gestione fiscale dei beni strumentali utilizzati dai liberi professionisti, in una visione unitaria dell’argomento, probabilmente ancora assente nel panorama editoriale, che parte dal momento dell’acquisizione per arrivare al momento della dismissione, conseguente ad una vendita o a una cessione di contratto di leasing o, ancora, all’autoconsumo o alla perdita involontaria.
Spero che codesto intervento sia interessante per gli operatori del settore, soprattutto tenendo conto dell’agevolazione attualmente prevista dalla legge di stabilità 2016, relativa ai maxi-ammortamenti e ai maxi-leasing.
Sintesi
Premessa
Capitolo 1 – I beni strumentali
1. I beni strumentali in generale
2. I beni immateriali
Capitolo 2 – I beni strumentali ad uso promiscuo
Capitolo 3 – L’acquisizione dei beni strumentali
1. L’acquisto
1.1. L’inerenza e la sussistenza del requisito della strumentalità
1.2. Determinazione del costo di acquisto
1.3. L’ammortamento
1.4. Il coefficiente di ammortamento
1.5. La deduzione dei costi relativi all’acquisto di beni di modico valore
1.6. La deduzione dell’ammortamento nel caso dei mezzi di trasporto a motore
1.7. Il regime fiscale dei veicoli a motore su strada dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
1.8. Il maxi-ammortamento
1.8.1. Il requisito della novità
1.8.2. Il requisito della materialità
1.8.3. Il maxi-ammortamento delle autovetture
1.8.4. Il maxi-ammortamento dei veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
2. L’acquisto di immobili strumentali
3. Acquisto di immobili ad uso promiscuo
Capitolo 4 – La locazione
1. Locazione di immobili strumentali
2. Locazione di immobili ad uso promiscuo
3. Considerazioni in merito alla locazione immobiliare
4. Il subaffitto
Capitolo 5 – Il leasing finanziario
1. Il leasing mobiliare
2. Il maxi-leasing mobiliare
3. Il leasing relativo alle autovetture
4. Il maxi-leasing relativo alle autovetture
5. Il leasing immobiliare
5.1. Leasing relativo agli immobili ad uso promiscuo
Capitolo 6 – Le manutenzioni
1. Le manutenzioni degli immobili
2. Altre manutenzioni
3. Le migliorie e il maxi-ammortamento
Capitolo 7 – Le dismissioni fiscalmente rilevanti relative ai beni strumentali
1. Aspetti generali
1.1. Un caso particolare: la cessione del bene acquisito in leasing, dopo l’esercizio del riscatto
2. L’autoconsumo
3. Eliminazione e perdita di beni strumentali
3.1. Documentazione probatoria
3.2. Indennità risarcitorie connesse con la perdita del bene strumentale
Capitolo 8 – La cessione del contratto di leasing
Isbn: 9788868053857