Tutte le novità sul falso in bilancio e i reati fiscali in 142 pagine.
Solo in un riconosciuto “clima di fiducia” e con un diffuso “senso di sicurezza” si può assicurare una reale capacità del sistema produttivo di sostenere la crescita economica, di attrarre investimenti e, più in generale, di garantire un effettivo esercizio della libera concorrenza.
A tal fine, gli interventi riformatori devono necessariamente muovere in una duplice direzione: da un lato nel determinare un cambiamento “culturale” ed “organizzativo”, che persegua gli obiettivi di semplificazione, flessibilità, trasparenza ed efficienza del sistema3; dall’altro lato, nel realizzare azioni e strumenti adeguati a contrastare i più pericolosi fattori di “insicurezza” e “distorsione” del mercato, quali sono, in generale, tutti i fenomeni di illegalità e, in particolare, le diverse forme di mala gestio e corruzione nonché le più gravi manifestazioni di criminalità con le sue peculiari connotazioni e conseguenze economiche.
Ciò nella piena consapevolezza che “corruzione e criminalità organizzata generano distorsioni nell’allocazione delle risorse, riducono l’efficacia dell’azione pubblica e ostacolano lo sviluppo”.
In quest’ottica si è posto il Legislatore nell’emanazione sia della l. 27 maggio 2015, n. 69 (contenente disposizioni in materia dei delitti contro la pubblica amministrazione, di associazione di tipo mafioso e di falso in bilancio), con cui ha reintrodotto il delitto di false comunicazioni sociali, sia del d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, con cui ha riformato il sistema dei reati tributari, in attuazione della delega conferita con l’art. 8 co. 1 della legge 11 marzo 2014, n. 235.
Capitolo 1 – La riforma dei reati tributari e del falso in bilancio: cenni introduttivi a cura di Stefano Cosimo De Braco
1. Gli obiettivi della riforma: legalità economica e sviluppo
2. Falso in bilancio e reati tributari quali “reati spia"
3. L’oggetto della tutela
3.1. La difficile individuazione del bene giuridico leso
3.2. I beni giuridici tutelati dal reato di falso in bilancio
3.3. I beni giuridici tutelati dai reati tributari
4. La tutela del mercato e della libera concorrenza
5. La sicurezza economica quale presupposto del mercato
6. La criminalità economica
Capitolo 2 – Il nuovo reato di falso in bilancio a cura di Aniello De Vita
1. Le ragioni dell’intervento riformatore
2. Le soglie di punibilità
3. La rinnovata formulazione degli artt. 2621 c.c. e 2622 c.c
3.1. Analisi comparata dei delitti
3.2. La condotta
4. L’introduzione degli artt. 2621-bis e 2621-ter c.c
5. La rilevanza delle valutazioni nel falso in bilancio
5.1. L’eliminazione dal testo normativo
5.2. La posizione della Corte di Cassazione
5.2.1. La sentenza n. 33774 in data 30 luglio 2015
5.2.2. Il successivo revirement giurisprudenziale
5.2.3. La sentenza n. 6916 in data 22 febbraio 2016
5.2.4. La sentenza n. 12793 in data 30 marzo 2016
6. La sentenza – a sezioni unite – n. 22474 del 27 maggio 2016
7. La legge n. 69/2015 quale ius superveniens
Capitolo 3 – I nuovi reati tributari alla luce del d.lgs. n. 158/2015 a cura di Aniello De Vita
1. Le modifiche apportate nel tempo al d.lgs. n. 74/2000
2. I principi ispiratori del d.lgs. n. 158/2015
3. L’irrilevanza penale dell’elusione (e dell’abuso del diritto)
4. I principali correttivi apportati dal d.lgs. n. 158/2015
5. I nuovi reati tributari
5.1. Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2)
5.2. Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3)
5.3. Dichiarazione infedele (art. 4)
5.3.1. Gli elementi passivi inesistenti
5.3.2. L’imposta evasa
5.3.3. Le soglie di punibilità e le valutazioni
5.4. Omessa dichiarazione (art. 5)
5.5. Occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10)
5.6. Omesso versamento di ritenute dovute o certificate (art. 10-bis)
5.7. Omesso versamento di Iva (art. 10-ter)
5.8. Indebita compensazione (art. 10-quater)
6. La confisca (art. 12-bis)
6.1 Lineamenti generali
6.2. Estensione della confisca alle disponibilità finanziarie della società
6.3. La rilevanza dell’impegno al pagamento
7. Il pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità (art. 13)
8. Le circostanze, attenuanti ed aggravanti, del reato (art. 13-bis)
8.1. Il pagamento quale circostanza attenuante e condizione di ammissibilità al “patteggiamento” della pena
8.2. La circostanza aggravante di cui al comma 3
9. La custodia giudiziale (art. 18-bis) e le disposizioni abrogate
10. L’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. ai reati tributari
11. Favor rei e ius superveniens
Capitolo 4 – Gli ulteriori attuali strumenti di contrasto a cura di Stefano Cosimo De Braco
1. L’esigenza di rendere “diseconomico” il reato
2. Strumenti “penali” ed “amministrativi”
3. Riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio
3.1. Il riciclaggio
3.2. Il reimpiego
3.3. L’autoriciclaggio
3.4. Riciclaggio, autoriciclaggio e reati tributari
4. La responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato
5. Il contrasto patrimoniale
5.1. Sequestro e confisca
5.2. Confisca ordinaria e per equivalente
5.3. Confisca e sanzioni del d.lgs. n. 231/2001
5.4. Confisca per sproporzione
6. Misure di prevenzione e “pericolosità fiscale”
7. Nuove prospettive: le azioni risarcitorie collettive (class action)
Isbn: 9788868053628