Cassazione civile, sezione lavoro Sentenza n. 10069 del 17 Maggio 2016 (PDF - 8 pagine)
Il datore di lavoro ha il potere, ma non l'obbligo, di controllare in modo continuo ed assiduo i propri dipendenti contestando loro immediatamente qualsiasi infrazione al fine di evitarne un possibile aggravamento: infatti un obbligo siffatto, non previsto da alcuna norma di legge né desumibile dai principi di correttezza e buona fede di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c., negherebbe in radice il carattere fiduciario del rapporto di lavoro subordinato, che implica che il datore di lavoro normalmente conti sulla correttezza del proprio dipendente. La tempestività della contestazione disciplinare quindi va valutata non in relazione al momento in cui il datore avrebbe potuto accorgersi dell'infrazione ove avesse esercitato assidui controlli sul dipendente, ma in relazione al momento in cui ne abbia acquisito piena conoscenza.
IL CASO
IL COMMENTO
1. Tempestività dell’infrazione
2. Orientamenti gurisprudenziali
IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA
Isbn: 2499-5797