Il decreto legislativo n. 128, del 5 agosto 2015, in vigore dal 2.9.2015, contiene disposizioni sulla certezza del diritto, nei rapporti tra fisco e contribuente, in attuazione degli artt. 5, 6 e 8, c. 2, l. 11.3.2014, n. 23, c.d. “legge delega”, e, in particolare, sull’abuso del diritto, sul raddoppio dei termini per violazioni penali, sull’adempimento collaborativo e sulla voluntary disclosure. Il decreto sulla certezza del diritto, che comprende la disciplina dell’abuso e dell’elusione fiscale, sembra venire incontro alle istanze degli operatori del settore, individuando una disposizione che fa chiarezza su cosa si intenda per abuso del diritto e su quali siano le procedure da seguire in presenza di contestazioni, in merito a tali violazioni.
Il volume affronta, in una prospettiva pratica foriera di grande utilità in chiave applicativa, una delle tematiche più delicate e controverse del diritto tributario, finalmente disciplinata, in esecuzione della cosiddetta delega fiscale, nel nuovo art. 10-bis dello Statuto del contribuente. La materia in questione, infatti, è forse quella in cui la giurisprudenza ha utilizzato nella maniera più ampia e convinta il generale divieto di abuso del diritto, suscitando forti riserve sul piano dei rapporti con la norma entielusiva di cui all’art. 37-bis d.P.R. n. 600/1973, così sostanzialmente svuotata della propria portata garantista, e sulla stessa legittimazione di una siffatta clausola.
Come consuetudine, considerati gli indirizzi tracciati dall’Editore, convergenti con le richieste formulate dai lettori, si cercherà di proporre degli esempi, ispirati a casi pratici, di ausilio dunque alla comprensione delle fattispecie che la norma intende stigmatizzare, proponendo inoltre uno schema di ricorso che ben potrebbe attagliarsi a diverse fattispecie, oggetto di possibile contestazione, da parte dell’Amministrazione finanziaria, relativamente a un presunto abuso delle norme tributarie.
Fac-simile di ricorso e casi pratici.
Casi pratici:
1. Liquidazione o fusione per incorporazione?
2. Fusione per incorporazione della partecipata estera, da parte della controllante italiana, e conversione in una stabile organizzazione.
3. Holding di famiglia e ricambio generazionale.
4. Alternativa tra cessione della quota sociale, detenuta dalla persona fisica, e cessione dell’azienda, previo conferimento in newco.
5. Trasformazione “agevolata” in società semplice e successiva cessione dell’immobile.
6. Conferimento di ramo d’azienda alberghiera in newco, con successiva cessione della partecipazione.
7. Scissione proporzionale e successiva fusione per incorporazione della beneficiaria. Riorganizzazione societaria o indebito risparmio d’imposta”?
8. Cessione della partecipazione in newco statica detentrice di beni immobili ovvero di partecipazioni.
9. Apporto delle partecipazioni in trust, da parte di persona fisica non imprenditore, tassazione dei dividendi, il caso del disconoscimento possibile inopponibilità.
Prefazione del Prof. Avv. Riccardo Borsari
Premessa
Prefazione
1. Impatto del d.lgs n. 128/2015 su verifiche fiscali e contenzioso tributario
1. La qualificazione e la configurazione dell’abuso del diritto e l’applicazione del divieto in modo estensivo a tutti i tributi, quale principio immanente all’ordinamento tributario
2. Gli effetti derivanti dall’abrogazione dell’art. 37-bis del d.P.R. 600/1973: il principio del “favor rei” e l’impatto sui processi in corso
2.1. Abuso del diritto e sanzioni amministrative: difese da parte del contribuente
3. L’abuso inteso come “risparmio indebito”
4. Pieno riconoscimento del legittimo risparmio d’imposta e della libertà di scelta del contribuente, tra diverse opzioni fiscali
5. Contraddittorio endoprocedimentale e rispetto dell’onere motivazionale, da parte dell’Amministrazione finanziaria, prima dell’emissione dell’atto impositivo, a presidio delle tutele concesse al contribuente
6. Conferimento d’azienda e cessione della partecipazione
7. Disposizione antielusive e art. 20 Tur: conferimenti di azienda
8. Operazioni straordinarie e possibili rilievi a seguito dell’introduzione dell’art. 10-bis nello Statuto del contribuente: nuovi spiragli?
2. Modifiche alla disciplina del raddoppio dei termini per l’accertamento, per Iva e imposte dirette, relativa abrogazione ad opera della legge n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016)
1. Impatto della disciplina di cui al d.lgs. 128/2015, circa il raddoppio sui termini di decadenza e relativi presupposti
2. La disciplina del regime transitorio di cui al d.lgs. 128/20152
3. Abrogazione del regime del raddoppio dei termini, a far data da Unico 2017, ad opera della legge 208/2015, c.d. legge di stabilità
4. Termine per l’accertamento: il “sudoku normativo”
3. Avviso di accertamento e (presunto) abuso del diritto: schema di un (ipotetico) ricorso
1. Il ricorso ex art. 18 del d.lgs. 546/1992: atto impugnato e relativi presupposti impositivi
2. In via pregiudiziale violazione e falsa applicazione dell’art. 10-bis dello Statuto del contribuente, in particolare delle regole procedimentali che disciplinano l’attività istruttoria, esperita dall’Ufficio finanziario, in presenza di operazioni affermatamente “elusive”
3. Illegittimità della parziale ripresa a tassazione dei canoni di leasing asseritamente non inerenti: totale carenza di motivazione della pretesa erariale, anche alla luce dei principi di diritto elaborati dalla giurisprudenza di vertice
4. Piena legittimità del ricorso al leasing e corretta deducibilità, ai fini fiscali, dei canoni del contratto di locazione finanziaria sottoscritto nel periodo d’imposta: la ratio della norma
Conclusioni
Bibliografia/dottrina
Norma
Isbn: 9788868053390