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Cass. civ., sez. Lav., 25 novembre 2015, n. 24064
In tema di demansionamento (o dequalificazione), il lavoratore è tenuto a prospettare le circostanze di fatto volte a dare fondamento alla denuncia ed ha quindi l'onere di allegare gli elementi di fatto significativi dell'illegittimo esercizio del potere datoriale e non anche quelli idonei a dimostrare in modo autosufficiente la fondatezza delle pretese azionate, mentre il datore di lavoro è tenuto a prendere posizione in maniera precisa e non limitata ad una generica contestazione, circa i fatti posti dal lavoratore a fondamento della domanda, e può allegarne altri, indicativi del legittimo esercizio del potere direttivo, fermo restando che spetta al giudice valutare se le mansioni assegnate siano dequalificanti, potendo egli presumere la fondatezza del diritto anche da fatti non specificamente contestati dall'interessato nonché da elementi altrimenti acquisiti o acquisibili al processo.