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Il D.L. n. 126/2013, in vigore dal 31 ottobre, ha riscritto la disciplina dell'imposta di sbarco, il tributo istituito dalla Legge n. 44/2012 che i Comuni delle isole minori possono applicare in alternativa all'imposta di soggiorno.
L'imposta, che interessa una massa consistente di turisti, potrà ora arrivare fino a € 2,5 (anziché € 1,5), misura che i Comuni potranno aumentare fino a € 5 per determinati periodi di tempo.
Inoltre, responsabili d'imposta non saranno più solo le compagnie di navigazione che effettuano collegamenti marittimi di linea, ma anche i soggetti privati che effettuano, con proprie imbarcazioni, servizio di trasporto persone a fini commerciali. L'ambito di applicazione dell'imposta è, quindi, maggiore.
Il gettito dell'imposta di sbarco servirà ora a finanziare non più solo interventi in materia di turismo, ma anche interventi in materia di polizia locale e sicurezza, di mobilità e viabilità, di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
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