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La differenza tra l'arbitrato rituale e l'arbitrato irrituale va ravvisata nel fatto che nel primo caso le parti vogliono che si pervenga ad un lodo suscettibile di essere reso esecutivo e di produrre gli effetti di cui all’art. 825 c.p.c., nel rispetto delle regole del procedimento arbitrale mentre, con l'arbitrato irrituale, le parti demandano agli arbitri la soluzione di controversie insorte o che potranno tra di loro insorgere, solo attraverso lo strumento negoziale, mediante una composizione amichevole o un negozio di accertamento riconducibile alla volontà delle stesse, impegnandosi a far propria la decisione degli arbitri.