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Nell’ambito di un’indagine dove gli amministratori erano accusati del reato di dichiarazione fraudolenta attraverso l'utilizzo di false fatture la società si opponeva al sequestro richiamando il Decreto legislativo n. 231/2001 per il quale non è prevista nessuna misura cautelare nelle ipotesi di reati tributari commessi dagli enti. Tale precisazione è considerata senza rilievo per la Suprema Corte poiché il sequestro preventivo non era stato disposto per equivalente ma toccava somme di denaro in quanto profitto del reato. Questo il contenuto della sentenza della Corte di Cassazione III Sezione Penale n. 204 del 7 Gennaio 2013.