Con la sentenza n. 4122 del 27 febbraio, la Cassazione è tornata a interrogarsi sull’utilizzabilità in giudizio delle dichiarazioni rese da terzi in sede extra-processuale, ribadendo il consolidato principio per cui le stesse hanno valenza meramente indiziaria, insufficiente a sorreggere la decisione dei giudici se non supportate da riscontri oggettivi. Segnatamente la Suprema Corte, in ottemperanza al principio del giusto processo di cui all’art.111 della Costituzione, ha riconosciuto al contribuente, così come avvenuto per l’Amministrazione, il potere di introdurre dichiarazioni rese da terzi in sede processuale, con il valore probatorio proprio di elementi indiziari che possono concorrere a formare il convincimento del giudice, pur non essendo idonei a costituire, da soli, il fondamento della decisione.
Dichiarazioni di terzi per sconfessare il Fisco - Cassazione n. 4122/2015 (PDF - 8 pagine)
IL CASO
IL COMMENTO
1.Il divieto di prova testimoniale – valenza indiziaria delle dichiarazioni rese da terzi
2.La sentenza annotata
IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA