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Destrazioni fiscali non ereditate

Mia madre è deceduta prima di aver goduto di tutte le 10 rate di detrazione fiscale per ristrutturazione di un appartamento posseduto al 50% (con me). Prima che morisse abbiamo venduto l'appartamento, mantenendo però il diritto a detrarre. Ora apprendo che, non avendo ereditato l'appartamento (venduto), io non eredito le sue detrazioni. Un bel risparmio per lo stato! e un bel danno per me. Non c'è proprio modo?
 
La norma mi pare in palese contraddizione con l'"eredità" di altre detrazioni/deduzioni (spese mediche, per es.) di cui ho potuto usufruire presentando per due anni, in qualità di erede, il 730 precompilato di mia madre. Tanto più che esiste un atto notarile attestante che mia madre manteva il godimento delle detrazioni per ristrutturazione pur vendendo l'appartamento.
 

Rocco

Utente
Le situazioni descritte sono differenti, una cosa è presentare la dichiarazione dei redditi per conto del de cuius in qualità di erede, altra cosa è la fruizione dei restanti decimi di detrazione per le ristrutturazione in qualità di erede.
A tal riguardo la norma (art. 16-bis c. 8 del TUIR) non lascia dubbi interpretativi quando stabilisce che "...In caso di decesso dell'avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all'erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene."
Nel caso in questione manca il presupposto affinché l'erede possa continuare a fruire del beneficio fiscale che era in capo al de cuius poiché l'immobile era stato venduto prima della sua morte, pertanto non c'è stato trasferimento mortis causa dell'immobile. Manca l'immobile insomma.
Saluti.
 
Conosco bene la norma e proprio per questo la considero contraddittoria. Mia madre, pur avendo venduto l'appartamento, ha continuato a godere delle detrazioni (non c'era l'appartamento ...). Come del resto sto ancora facendo io, che ero proprietaria del 50% dell'immobile e intestataria del 50% delle fatture della ristrutturazione.
Mi chiedo se non sia un caso generalmente e formalmente da riconsiderare, del tutto indipendentemente dal mio personalissimo danno, che ovviamente non conta nulla. Insomma: una questione teorica e non applicativa.
Grazie a tutti per l'attenzione.
 

STUDIOCEL

Utente
Potrebbero dire lo stesso gli eredi che non hanno la detenzione dell'immobile rispetto agli eredi che ce l' hanno... perché va tutta la detrazioni ai secondi e niente ai primi?.. è la legge, se si accetta il regalo si accettano anche le condizioni stabilite dalla legge.....come si dice... a caval donato non si guarda in bocca ;)
..dovevate pensarci prima di vendere, considerando anche un'eventuale dipartita anticipata rispetto al termine delle rate di detrazione....bastava informarsi per bene delle norme scritte in tempi non sospetti...
 
Ultima modifica:

Rocco

Utente
Conosco bene la norma e proprio per questo la considero contraddittoria. Mia madre, pur avendo venduto l'appartamento, ha continuato a godere delle detrazioni (non c'era l'appartamento ...). Come del resto sto ancora facendo io, che ero proprietaria del 50% dell'immobile e intestataria del 50% delle fatture della ristrutturazione.
Mi chiedo se non sia un caso generalmente e formalmente da riconsiderare, del tutto indipendentemente dal mio personalissimo danno, che ovviamente non conta nulla. Insomma: una questione teorica e non applicativa.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Mi permetto di farLe notare che persiste nel mettere sullo stesso piano situazioni che vengono disciplinate in maniera diversa.
Sua madre intanto ha potuto continuare a godere del beneficio in quanto la legge (art. 16-bis c. 8 del TUIR già citato) lo permetteva.
Lei fruisce del beneficio in quanto ha sostenuto le spese e dunque la legge lo permette.
La fruizione dei restanti decimi di detrazione in capo a Sua madre non è possibile nel caso in questione in quanto la legge non lo permette non avendo Lei la detenzione materiale e diretta del bene poiché venduto prima del decesso.
Purtroppo al momento le norme stabiliscono questo, poi si possono esprimere tutte le perplessità di questo mondo, per carità.
Saluti.
 
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