Le inserzioni pubblicitarie sulle riviste di settore consentono al Fisco di ricostruire induttivamente i ricavi della società di intermediazione immobiliare, pur in presenza di scritture contabili formalmente regolari. Difatti, costituisce ius receptum il principio secondi cui, in tema di accertamento, è legittima la rideterminazione dei ricavi, facendo ricorso a presunzioni semplici di cui agli artt.2727 e 2729 cc, quando la contabilità sia complessivamente inattendibile, pur in presenza di scritture formalmente regolari. A ribadire questo principio la Suprema Corte con la sentenza 13 maggio 2015, n.9732
"Inserzioni pubblicitarie, ok all’accertamento analitico-induttivo" Cass. 9732 del 13 maggio 2015 (PDF - 12 pagine)
IL CASO
IL COMMENTO
1.Accertamento analitico-induttivo – pluralità o unicità degli elementi posti a fondamento della presunzione
2.Determinazione dell’imponibile in via presuntiva il "tovagliometro"
3. Accertamento presuntivo basato sulla percentuale di ricarico
4. Accertamento presuntivo basato sul listino dei prezzi
5. Accertamento presuntivo basato su questionari inviati ai clienti di un’azienda
6. La sentenza annotata
IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA